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La lettera aperta di Raffaele Fitto a Silvio Berlusconi mi pare carica di affetto e di lealtà, e soprattutto di ragionevolezza e di grande buon senso. Nessuno vuole “sabotare” le riforme: semmai, le si vorrebbe migliorare, rendendole davvero adeguate alle attese degli italiani.

Sono in campo due questioni, che Forza Italia farà bene a non sottovalutare.

Per un verso, occorre alzare il livello di ambizione riformatrice del testo ora in discussione al Senato. Non è una buona cosa dimenticare il presidenzialismo, colpire al cuore il referendum abrogativo (istituto centrale per la nostra democrazia), lasciare in piedi un simil-Senato non elettivo (molto meglio cancellarlo, allora), e creare un meccanismo ambiguo e pericoloso sulle leggi di spesa.

Per altro verso, al di là del processo di  riforma istituzionale a cui dobbiamo collaborare (ma senza ammainare le nostre bandiere), occorre che Forza Italia recuperi un profilo competitivo rispetto alla sinistra, se non vogliamo per il nostro futuro un destino da dame di compagnia.

Le scelte economiche del Governo sono inadeguate e deludenti. È compito nostro delineare una convincente alternativa, come tanti di noi suggeriscono da tempo, con soluzioni e proposte concrete, e porre tutto ciò davvero al centro della nostra iniziativa politica.

Per dare più forza politica a Silvio Berlusconi, a Forza Italia e a tutti noi.

Che cosa pensa Capezzone della lettera di Fitto a Berlusconi

La lettera aperta di Raffaele Fitto a Silvio Berlusconi mi pare carica di affetto e di lealtà, e soprattutto di ragionevolezza e di grande buon senso. Nessuno vuole “sabotare” le riforme: semmai, le si vorrebbe migliorare, rendendole davvero adeguate alle attese degli italiani. Sono in campo due questioni, che Forza Italia farà bene a non sottovalutare. Per un verso, occorre…

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Così Civati, Barca e Vendola non vogliono morire renziani

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