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Il colosso aerospaziale Boeing punta ad ampliare la presenza sul mercato italiano. Lo dice in un’intervista al Sole 24 Ore il presidente di Boeing Italia, Antonio De Palmas, spiegando come nell’ultimo anno siano stati “investiti nel nostro Paese 1,6 miliardi di dollari per l’acquisto di componenti”. Come dice De Palmas, la presenza più consistente riguarda il velivolo commerciale 787 “Dreamliner”, per il quale Finmeccanica-Alenia Aermacchi è fornitore diretto, in base ad un accordo, rinnovato a inizio 2014, con l’intento di implementare le prestazioni operative dell’azienda italiana nell’ambito del programma.

AEREI COMMERCIALI

In particolare Alenia Aermacchi produce le sezioni 44 e 46 del Dreamliner a Monteiasi-Grottaglie (Taranto) e gli stabilizzatori orizzontali a Foggia. Grottaglie è un sito “imprescindibile” per la società americana. “La collaborazione con Alenia va bene”, ha detto De Palmas al Sole, sottolineando che all’indomani dell’annunciata razionalizzazione del gruppo di Piazza Montegrappa guidato da Mauro Moretti, un programma come il 787 necessiti di “costante attenzione per rispettare tempi e mantenere alta la qualità”, ovvero investimenti continui da parte di Finmeccanica per garantire l’elevato livello qualitativo richiesto.

ELICOTTERI MILITARI

Ma è nel settore militare che Boeing vuole rafforzarsi ulteriormente, a cominciare dagli elicotteri. In questo campo Boeing ha un importante accordo industriale con AgustaWestland prime contractor del programma ICH-47F per l’Esercito italiano, a cui Boeing vorrebbe fornire altre 4 unità della macchina appositamente pensate per le forze speciali. Nell’ambito di questo programma, che contempla in tutto 16 elicotteri da trasporto “Chinook” ICH-47F, Finmeccanica-AgustaWestland ha già consegnato all’Esercito Italiano i primi due. “Se gli altri 4 venissero confermati – dice il presidente – Boeing confermerebbe il ruolo di AgustaWestland”.

CYBER E RICERCHE

Forte attenzione Boeing la pone poi sul settore cyber. Nel nostro Paese la società lavora già con Head Italia per fornire ai clienti italiani, governativi e dell’ambito difesa, soluzioni cybersecurity per la protezione dei dati sensibili e delle infrastrutture. In questo ambito c’è forte interesse per i servizi cloud della pubblica amministrazione, per i quali Consip e Agenzia digitale hanno lanciato una gara da 1,95 milioni di euro, cui Boeing potrebbe partecipare se coinvolta da uno dei 12 gruppi ammessi, tra i quali c’è Finmeccanica. Sempre per la cyber, Boeing ha già firmato un MoU con il Politecnico di Torino, mentre ci sono trattative in corso con l’Università di Roma 3 – Dipartimento di elettromagnetismo – aventi ad oggetto studi sull’invisibilità elettromagnetica per applicazioni aeronautiche, filone questo molto seguito in Italia anche per il settore unmanned.

CONVERTIPLANO ALLA MARINA?

Accanto ad elicotteri e alla cyber, nella difesa il colosso americano è inoltre interessato – come apprende Formiche.net – anche ad altre offerte, tra cui il convertiplano, il V-22 Osprey, che, a metà tra un aereo ed un elicottero, potrebbe potenzialmente tamponare il gap tra l’uscita degli Harrier della Marina Militare e l’arrivo in Italia dell’F-35 in versione STOVL (a decollo corto e atterraggio verticale), in caso di ritardi sulle consegne dei 15 esemplari previsti per la Forza Armata.

Tutte le mire di Boeing in Italia per la Difesa (e l'ipotesi convertiplano)

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produzione industriale

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