Skip to main content

E’ stato generalmente salutato con gioia l’accordo raggiunto tra rappresentanti del Parlamento Europeo, della Commissione Europea, della Banca Centrale Europea e dei Ministri Economici e Finanziari degli Stati dell’Eurozona a proposito del secondo pilastro di quella che dovrebbe essere l’Unione bancaria europea: il meccanismo di “risoluzione” (termine elegante per dire “liquidazione”) di una banca in crisi.

E’ utile precisare che si tratta di un “accordo” tra “parti contraenti” che non ha lo status di un trattato e, quindi, non deve soggetto a ratifica dai Parlamenti nazionali degli Stati aderenti. Inoltre non riguarda solamente l’eurozona ma altre “parti contraenti” che fanno parte dell’Unione Europa ma non hanno adottato l’euro come moneta.

Questi due aspetti possono rappresentare sofismi ma sono una nuova, ed ulteriore, dimostrazione di come si stiano mettendo toppe di varie colore al Trattato di Maastricht invece di sedersi attorno a un tavolo per cercare, a un quarto di secolo dal negoziato che portò alla sua stesura, per riscriverlo ed aggiornarlo alla luce dell’esperienza. Questa potrebbe essere la proposta centrale del governo Renzi per iniziare il “semestre” in cui l’Italia ha la presidenza degli organi di governo dell’Unione.Venendo al “secondo pilastro” dell’Unione bancaria – è stato già varato il primo, il sistema unico di vigilanza, mentre il terzo (l’armonizzazione delle garanzie per i depositi in conto corrente è stato, per il momento, accantonato). Ci sono stati indubbiamente miglioramenti rispetto al testo approvato poco prima di Natale 2013 e successivamente passato all’esame del Parlamento Europeo. In primo luogo, il “fondo comune di risoluzione” di 55 miliardi di euro, finanziato dalle banche, verrà costituito al 70% entro tre anni ed al 100% entro otto non dieci anni.

Il “fondo” potrà avere una “capacità rafforzata” di intervento, ossia la capacità, se necessario, di “garantire l’accesso di denaro fresco’. Inoltre viene concentrata nella Banca Centrale Europea l’istruttoria che dovrebbe portare a decidere se aiutare una banca in difficoltà a ristrutturarsi, se mettere in atto un’operazione di salvataggio, o se abbandonarla al proprio destino. Ma le scelte verranno effettuate dall’apposito Consiglio di Risoluzione (che viene istituito per la bisogna e che avrà personalità giuridica) delibererà in materia di ‘risoluzione’, a maggioranza qualificata, tenendo conto del peso dei singoli ‘contraenti’ nel fondo di risoluzione. Questi miglioramenti rappresentano – come è stato scritto da vari commentatori – un compromesso tra Berlino (sede del Governo tedesco) e Francoforte (sede della Banca Centrale Europea),Non sono stati risolti due nodi di fondo che rendono il pilastro “pendente” ma che, a differenza della Torre di Pisa la quale secondo la canzoncina “mai casca giù”, rischia di crollare piuttosto presto.

In primo luogo, la bozza di “accordo tra parti contraenti” deve essere approvato dal Parlamento Europeo in seduta plenaria nell’imminente sessione di aprile. Altrimenti verrà sottoposto ai parlamentari che verranno eletti a fine maggio. E che potrebbero avere idee molto differenti da quelli a Bruxelles la settimana scorsa. In tal caso, come nel gioco dell’oca, si tornerebbe alla prima casella.

Anche ove venisse approvato, l’accordo prevede, nel suo testo, un processo decisionale che è lui un vero e proprio  gioco dell’oca. A Washington, il Cato Institute lo ha efficacemente rappresentato così:

ShutteringBankEurope

Ciò comporta una procedura lunga che è un vero e proprio trappolone: appena si annuserà che un istituto è entrato in “procedura di risoluzione” (in questa materia anche le mura più spesse hanno occhi ed orecchie) come si eviterà una corsa agli sportelli tale da travolgere tutto e tutti?

Il gioco dell'oca del secondo pilastro dell'Unione bancaria

E’ stato generalmente salutato con gioia l’accordo raggiunto tra rappresentanti del Parlamento Europeo, della Commissione Europea, della Banca Centrale Europea e dei Ministri Economici e Finanziari degli Stati dell’Eurozona a proposito del secondo pilastro di quella che dovrebbe essere l’Unione bancaria europea: il meccanismo di "risoluzione" (termine elegante per dire "liquidazione") di una banca in crisi. E’ utile precisare che…

Ecco le verità non dette su come e perché è cresciuta la spesa pubblica

Spending Rewiew, atto quarto. Nelle slide presentate al Parlamento dal Commissario alla revisione della Spesa Carlo Cottarelli si passa dai tagli alle auto blu ai costi della politica, passando per le pensioni, le spese della difesa e le retribuzioni dei dirigenti pubblici. Una palingenesi dell’ordinamento recitata a soggetto da attori che non hanno altro metro di giudizio diverso dal proprio…

Udc e Popolari insieme per fermare l'antieuropeismo

La nascita dell'alleanza elettorale tra Cesa(UDC) e Mauro e Dellai(PperItalia)sancita con la presentazione del nuovo simbolo lascia ben sperare per il futuro dei cattolici in politica. Chi ha il coraggio di richiamarsi ai valori del Popolarismo ha una buona occasione per convincere cattolici e non ad impegnarsi, per l'affermazione di idee e principi che scaturiscono da questa cultura politica, proponendo…

Road map per un Nuovo Centrodestra Popolare

La giornata di ieri ha avuto il pregio di aver fatto un po’ di chiarezza rispetto all’assetto del centro-destra italiano che non si rivede in Berlusconi: dal palco del consiglio nazionale dell’UDC il segretario Lorenzo Cesa ha invitato a costruire con Alfano una nuova casa dei moderati. Un altro esponente del partito scudocrociato, Antonio De Poli è stato ancora più…

Ora i manager, ma i compensi della Rai?

si tagliano i compensi dei manager ma non quelli delle star della televisione di stato. sulle casse pubbliche gravano tanto i primi quanto i secondi. lascia indifferenti il rischio che quelli che, un tempo, venivano chiamati boiardi di stato migrino all'estero, mentre per i grandi nomi della tv al solo parlare di compensi vengono giù le mura. e che dire…

Leggere Faulkner e tornare a truccare le moto

Si deve ad Adelphi la ripubblicazione in Italia di tutte le opere di William Faulkner. Da Santuario e Pilone. Pilone, in particolare, uscì in Italia nel 1937 per Mondadori, Medusa allora, sotto il titolo “Oggi si vola”. E fu proprio il titolo “Oggi si vola”, per l’appunto, ad attirare la mia attenzione quando, qualche settimana fa, su di esso mi…

Moretti investito dal treno del savonarolismo

Il savonarolismo nazionale ha messo alla gogna l’ad di Fs, Mauro Moretti, per le sue dichiarazioni. Forse se le sarebbe potute risparmiare; ma uno avrà pure il diritto di decidere a quale livello di retribuzione è disposto a prestare la propria opera? Anni or sono ad un autorevolissimo giornalista della carta stampata venne proposta la carica di presidente della Rai:…

Che cosa non mi convince di Matteo Renzi. Parla Carlo Costalli (Mcl)

Un’economia a servizio dell’uomo, fondata sul lavoro come motore di sviluppo e alternativa all’egemonia finanziaria che ha provocato la crisi globale. È l’idea-forza animatrice del 12° Congresso nazionale del Movimento cristiano lavoratori, l’organizzazione laica ispirata alla dottrina sociale della Chiesa e creata nel 1970 dalle componenti che abbandonarono le ACLI in dissenso verso la politica di attenzione e avvicinamento al Partito socialista…

La sveglia di Obama a Renzi su Libia e difesa

Esteri e difesa. E' su questo doppio binario che dovrebbe muoversi, secondo una serie di anticipazioni diplomatiche, il prossimo vertice tra il presidente americano Barack Obama e il premier italiano Matteo Renzi. L'intersecazione dei due ambiti con altrettanti fronti di crisi come Ucraina e Libia non possono far trovare l'Italia impreparata e sprovvista di una strategia di lungo respiro che…

Tutti i tentativi di Erdogan di censurare Twitter

Per il Dipartimento di Stato americano il tentativo del governo turco di censurare Twitter equivale ai roghi di libri portati nel XI secolo. Il paragone è stato fatto da Douglas Frantz, assistente segretario agli Affari pubblici, sul blog ufficiale della diplomazia statunitense. REAZIONI USA Parole più dure di quelle della portavoce dello stesso dipartimento, Jen Psaki, che poche ore prima…

×

Iscriviti alla newsletter