Skip to main content

Grazie all’autorizzazione dell’editore e dell’autore, pubblichiamo l’intervista di Luigi Chiarello apparso sul numero odierno del quotidiano Italia Oggi diretto da Pierluigi Magnaschi.

«Fossi in Renzi andrei subito in pressing sulle riforme. Poi, incassati gli scontati niet di questo Parlamento, andrei a elezioni anticipate, per cambiare il Paese». Ma sono Boldrin e quindi: «Torno in America, perché non ho poteri taumaturgici. Non posso sostituirmi a una classe sociale, quella borghese, che non riesce a cambiare il proprio ceto politico».

Michele Boldrin incassa la pesante bocciatura elettorale con lo stile del mediano. Rintuzza le critiche senza lasciar passare un pallone. E subito riparte in contropiede: «Il Paese non si cambia con gli yes men» quindi, caro Renzi, «devi cambiare ministri». E comunque, niente illusioni: per il leader di Fermare il Declino «neanche il capo del Pd è l’uomo della provvidenza. Perché all’Italia servono riforme radicali, non piccoli correttivi. Ma gli italiani non vogliono capirlo e preferiscono i populismi».

Come legge il risultato di Scelta Europea?

Ha fatto schifo, no? (ride)

Il pensiero liberista in Italia non sfonda, o lei ha troppi competitor?

Mah, non so se il mio sia liberismo_ è più un pensiero misto. Comunque, io e Fare non sfondiamo per mille ragioni, troppo lunghe da analizzare.

Me le dica per punti.

Primo: non siamo comunicatori capaci di sintetizzare in slogan le nostre proposte. Per altro, alcuni argomenti non sono riassumibili in slogan. Secondo: il Paese è ancora convinto che l’Italia la sfangherà con piccoli correttivi: per questo vince Renzi. La nostra analisi, invece, racconta di cambiamenti radicali. E su questo non riesco a convincere la gente. Eppure…

Eppure?

L’Italia è davvero a un bivio radicale, una situazione non normale. Solo che le classi imprenditoriali italiane non sono disposte a rischiare. Pensano di riuscire a recuperare il passato perduto. Insomma, c’è indisponibilità nell’elettorato ad ascoltare le nostre tesi e c’è un problema nostro a comunicarle. Poi magari sbaglio io.

Ok, ma torniamo all’Italia. Cosa vede?

Vedo il fatto banale che 22 mln di italiani non hanno votato. E che non c’è nulla, nel supermercato della politica, che li convinca. Aspettano l’uomo della provvidenza. E questo è un guaio. Anche perché neanche Renzi lo sarà. Il leader Pd ha beccato un assegno in bianco dai suoi elettori. Gli auguro buona fortuna, perché non mi piace un paese in declino. Ma Renzi, in fin dei conti, ha preso 11 mln di voti. Se cresce ne prenderà al massimo 14. E il resto del Paese chi lo rappresenta? Nessuno!

Ha pur sempre preso il 40%.

Guardi che l’Italia non è in una situazione differente dalla Francia. A Parigi, le classi dirigenti stanno perdendo il contatto con la società. Le Pen fa paura. La realtà è che c’è un fenomeno mondiale, che si chiama globalizzazione. Ma, di fronte alle grandi sfide che questa propone, i ricchi e satolli popoli europei non vogliono cambiare. E si lasciano andare a derive protestatarie e populiste.

Il futuro europeo la preoccupa?

La situazione è a macchia di leopardo. Quel che è successo in Gran Bretagna, con la vittoria di Nigel Farage e dell’Ukip (partito indipendentista britannico) non va letto come: «Arrivano i fascisti!». Guardi, nei Paesi dove sono state fatte più riforme in passato il voto è meno minaccioso. Invece, nei paesi che più hanno pagato la crisi e meno hanno fatto riforme il voto è più violento. In Francia c’è la Le Pen ed un astensionismo gigantesco. In Italia c’è un po’ meno di entrambi, visto che Grillo + Salvini non fanno Le Pen e l’astensionismo è un po’ inferiore. Ma la situazione quella è.

C’è un fattore X che in Italia ammorbidisce le cose?

La differenza italiana è che Renzi, non avendo ancora deluso come Hollande, ricompatta attorno a se un voto socialdemocratico e leggermente riformatore.

Che margini ha Renzi di incidere sulle politiche della Merkel?

Guardi, la signora Merkel fa il suo lavoro abbastanza bene. Potrebbe essere meno rigida, ma siccome sa di avere un Paese che ha già pagato parecchio per le riforme, dieci anni fa, ora vuole che anche gli altri stati crescano. Merkel sa di avere un elettorato speculare a quello italiano. Si muove tatticamente, con carota e bastone. E, in fondo, ha tenuto bene sui vincoli: la Grecia non è morta. Diciamo che ci siamo inventati un mostro Merkel che non esiste. Piuttosto, se la metto a confronto con Hollande beh, una è uno statista planetario, l’altro non sa da che parte girarsi.

E Renzi? Riuscirà a fare le riforme?

Matteo Renzi è una sfinge, non si capisce mai cosa voglia davvero. Ma, supponiamo abbia davvero in mente di fare cambiamenti radicali, bene, il Parlamento, questo Parlamento, gli dirà di no! Anche i Cinque Stelle gli diranno no, perché giocano nell’interesse del Movimento, non del paese.

Se fosse in lui cosa farebbe?

Se fossi in lui, incassati i niet alle riforme, andrei subito a elezioni anticipate. Per stravincerle e cambiare il Paese, ma con un Parlamento totalmente diverso e con un altro esecutivo. Perché, se Renzi vuol fare davvero la Thatcher (di sinistra) italiana, non può avere solo yes men accanto; servono collaboratori con elevata capacità. Altrimenti fa il Berlusconi.

E da Boldrin, cosa farebbe?

Io? Ho già dato. Ora vorrei fare ciò che ho sempre fatto e mi piace: produrre idee e proposte. Basta con la ricerca di poltrone, non mi sono mai interessate. All’inizio mi son lanciato in Fermare il Declino per entusiasmo, poi son rimasto per responsabilità. Il dovere l’ho fatto, ora tocca ad altri. Ma_

Ma?

In Italia, c’è un immenso spazio per un partito liberal-popolare, alieno al berlusconismo leghistizzato e alternativo alla social democrazia di Renzi.

Quindi vede un futuro per Fare? O tornerà in America a insegnare?

Li ho vita e lavoro. E io non posso sostituirmi a una classe sociale, quella borghese, che non riesce a ricambiare il proprio ceto politico, la propria classe dirigente. Boldrin non ha poteri taumaturgici. Ci fosse una squadra parteciperei. Ma non c’è.

(LA SCOPPOLA DI SCELTA EUROPEA. COMMENTI, INTERVISTE E INDISCREZIONI. SPECIALE FORMICHE.NET)

Scelta Europea ha fatto schifo, torno in America. Parla Michele Boldrin

Grazie all’autorizzazione dell’editore e dell’autore, pubblichiamo l’intervista di Luigi Chiarello apparso sul numero odierno del quotidiano Italia Oggi diretto da Pierluigi Magnaschi. «Fossi in Renzi andrei subito in pressing sulle riforme. Poi, incassati gli scontati niet di questo Parlamento, andrei a elezioni anticipate, per cambiare il Paese». Ma sono Boldrin e quindi: «Torno in America, perché non ho poteri taumaturgici.…

Renzi squassa Movimento 5 Stelle e centrodestra (già spappolato)

La rassegna stampa è presa da Good Morning Italia e pubblicata con licenza Creative Commons. Per ricevere Good Morning Italia ogni mattina, direttamente sulla propria email, è possibile abbonarsi gratuitamente cliccando qui. BACK TO ITALY Qui Grillo I quotidiani parlano di “resa dei conti” all’interno del M5s. Critiche dal sindaco grillino di Parma e da alcuni deputati che chiedono “autocritica, altrimenti rimarremo all’opposizione” (Giornale).…

Bce, ecco le cartucce che sta preparando Draghi

La rassegna stampa è presa da Good Morning Italia e pubblicata con licenza Creative Commons. Per ricevere Good Morning Italia ogni mattina, direttamente sulla propria email, è possibile abbonarsi gratuitamente cliccando qui. La zampata di Draghi Venerdì sarà diffuso un documento congiunto da Bce e Banca d’Inghilterra per incentivare il credito alle imprese, in particolare alle Pmi, ha annunciato il presidente della Bce, che…

Che cosa hanno combinato in Francia e Inghilterra gli euroscettici

La rassegna stampa è presa da Good Morning Italia e pubblicata con licenza Creative Commons. Per ricevere Good Morning Italia ogni mattina, direttamente sulla propria email, è possibile abbonarsi gratuitamente cliccando qui. FRANCIA Le Pen scatenata: “Ora elezioni politiche. Se vinco referendum per uscire dall’Ue” (Sole). Non solo Le Pen In Francia si dimette Jean-Francois Copè, il presidente dell’UMP, il partito di centrodestra travolto dall’inchiesta…

europee

Parlamento europeo, le baruffe sul nuovo presidente

La rassegna stampa è presa da Good Morning Italia e pubblicata con licenza Creative Commons. Per ricevere Good Morning Italia ogni mattina, direttamente sulla propria email, è possibile abbonarsi gratuitamente cliccando qui. ORIZZONTE EUROPA Parlamento europeo, i primi scogli sulla rotta della presidenza Non è più così scontata l’elezione di Jean-Claude Juncker, il candidato del Partito popolare europeo, alla guida della Commissione europea (Sole).…

Bruxelles città della terza età.

Mentre in Italia si commentavano i risultati delle elezioni europee, me ne volavo a Madrid. Per affari. Perché mentre la maggior parte dell’Italia fa la giudiziosa e crede nell’Italia perché, in verità, non ha le capacità e la forza per credere in nient’altro, l’unico vero modo per farcela è andare a fare affari fuori. Fateci caso, se togliete dal conto…

In giro sull'auto di Google che guida da sola

Ecco il primo prototipo dell'auto di Google senza conducente che ha divertito quanti hanno avuto la possibilità di testarla.

Ucraina, che cosa è successo a Donetsk

La rassegna stampa è presa da Good Morning Italia e pubblicata con licenza Creative Commons. Per ricevere Good Morning Italia ogni mattina, direttamente sulla propria email, è possibile abbonarsi gratuitamente cliccando qui. BATTAGLIA A DONETSK Il governo ucraino ha annunciato di avere ripreso il controllo dell’aeroporto, occupato dai separatisti domenica. Nello scontro sono morti almeno 50 miliziani e due civili, ha detto il sindaco…

Perché Forza Italia deve scegliere tra Alfano e Salvini. Parla Emanuele Macaluso

Adesso che il panorama partitico è stato ridisegnato dalle urne europee, riuscirà Matteo Renzi ad accreditarsi come l’alternativa alla linea rigorista incarnata da Angela Merkel? E la sua clamorosa vittoria costringerà le forze del centro-destra a una rifondazione in grado di rinnovare gli attuali vertici responsabili di scelte fallimentari? Formiche.net ha rivolto tali interrogativi a Emanuele Macaluso, spirito critico della…

Perché sì a una Leopolda di centrodestra. Un paio di risposte a molte obiezioni

L'articolo di ieri su Formiche.net in cui suggerivo una Leopolda per il centrodestra ha scatenato numerose reazioni sulla rete e sui social. Ha visto la partecipazione al dibattito di alcuni giornalisti di spicco come Daniele Bellasio che nel suo blog sul sito del Sole 24 Ore ha rilanciato l'idea e Oscar Giannino che ha risposto twittando: "Siamo sempre lì: qualcuno…

×

Iscriviti alla newsletter