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Prof, ma è vero che è candidato nella lista liberal-democratica Alde alle Europee?

Scelta Europea? Assolutamente sì, nella Circoscrizione del Centro Italia.  Non solo io, ma con il pieno sostegno dei Viaggiatori in Movimento, l’associazione politica a cui apparteniamo, si candidano in Scelta Europea anche Rosella Castellano, Presidente del Movimento, nel Sud d’Italia, e Pietro Terna nella Circoscrizione Nord-Ovest. Bruno Tabacci ed il Centro Democratico hanno apprezzato le nostre idee, le hanno incorporate nel loro programma ed è stato un tutt’uno aderire alla sua richiesta di far parte del progetto federativo sotto il simbolo di Scelta Europea.

Scusi prof, ma non capisco. Avevo scoperto un paio di settimane fa che era negli organismi dirigenti del Centro Democratico di Bruno Tabacci, mentre Formiche.net sollecitava da un lato la creazione di una larga Casa dei Popolari alle Europee e dall’altra seguiva con attenzione la formazione della lista Alde, ignorata dai grande media, ma non le sembra che la Lista sostenuta dai montiani rimasti in Scelta Civica, dai liberisti di Fare capitanati da Michele Boldrin e dal Centro Democratico di Tabacci sia una maionese un po’ impazzita?…

Ci sono due modi di rispondere a questa domanda. La prima è prendere atto che abbiamo tutti sottoscritto il Manifesto di Scelta europea elaborato assieme al nostro candidato alla Commissione europea, Verhofstadt:  noi candidati dei Viaggiatori in Movimento crediamo in ognuno dei suoi punti, anche se esalteremo l’enfasi specifica per la protezione e la crescita delle piccole e medie imprese che, se eletti, rappresenterà una delle nostre attività principali nelle commissioni parlamentari.  La seconda è quella di guardarsi attorno e chiedersi: quale formazione poteva accogliere la nostra voglia di combattere per un’Europa dell’euro più giusta, più dinamica e più solidale?

Si risponda, la prego…

Da un lato avevamo forze conservatrici ed anche movimenti che sono espressamente o ambiguamente anti euro. Ma lei se li immagina a governarci e rappresentarci di fronte a Stati Uniti e Cina, ognuno preoccupato del suo ipotetico giardinetto locale? E poi, mi scusi, ma è come se l’immensa crisi sociale, industriale e geopolitica in cui si dibatte oggi nel nostro Continente, potesse essere risolta da un ritorno alla lira, o per meglio dire alla liretta.

Rimangono il Nuovo Centro Destra, Forza Italia ed il PD di Renzi: ovvero i partiti che proprio in questi giorni hanno votato l’ennesimo Documento di Economia e Finanza scritto dalla Commissione Europea dell’ottusa austerità che uccide il Continente. Prova ne è che i numeri sono pressoché identici tra quelli del DEF presentato da Renzi-Padoan e quello precedente  di Letta e Saccomanni. Anzi, i primi riducono ulteriormente la leva fondamentale degli investimenti pubblici portandola al minimo storico dell’1,4% di PIL.  Lei pensa che cambierà qualcosa in Europa con i loro rappresentanti? Saremo ancora succubi dei tecnocrati di Bruxelles, che capiscono veramente poco di come si cura una economia quando è in recessione.

Prof, però c’è una questione che mi lascia stupito: ma che ci azzecca lei che in maniera appassionata, competente e puntuale ha svelato le nefandezze europee su austerità e Fiscal compact con alleati alla Guy Verhofstadt che sono difensori di questo tipo di Europa che lei ha giustamente bistrattato?

Lei sa cosa mi ha convinto di Bruno Tabacci? La prima riunione del Comitato di Presidenza del Centro Democratico a cui ho partecipato era stata convocata prima dell’incontro con Enrico Letta, allora Presidente del Consiglio, con tutti i leader di partito per rilanciare la coalizione (che poi sappiamo non essere  andata tanto bene…). Dovevamo elaborare i punti del Centro Democratico da presentare a Letta e quando è toccato a me ho proposto tre punti qualificanti del Programma dei Viaggiatori: centralizzazione dei dati sugli appalti pubblici (altro che centralizzazione degli appalti che uccidono le PMI!), servizio civile per i giovani disoccupati e scoraggiati per 1000 euro al mese per 2 anni non rinnovabili (rifiutato da Monti) e … moratoria sul Fiscal Compact. Tutti accettati e presentati pochi giorni dopo proprio a Letta. Non importa se poi Letta nei fatti ha confermato la sua ottusa austerità: l’apertura di Tabacci è stato al contempo un segnale di un metodo di lavoro, aperto e trasparente, e dall’altro di una prospettiva europea nell’euro pragmatica e attenta alle esigenze di chi soffre, siano esse imprese, lavoratori o giovani. Ci ha convinto.

Comunque insisto: quello che lei da anni scrive e dice è diverso, e in alcuni casi opposto, rispetto ai turbo liberisti alla Boldrin. E anche con il suo capolista, Stefania Giannini, coordinatrice di Scelta Civica, non penso la pensiate allo stesso modo, o sbaglio?…

Non so se la Giannini si sia mai espressa sui temi dell’austerità, ma sull’importanza dell’eccellenza nella scuola e nell’università per i nostri giovani, e sull’esigenza di tornare a finanziare didattica e ricerca per competere in Europa da pari a pari, credo che la vediamo allo stesso modo.

Ma mi faccia aggiungere un’ultima battuta sulla questione più rilevante. Si scordi la parola liberista. Nel logo dei Viaggiatori, da due  anni, campeggia la scritta Liberali e Democratici. Non a caso abbiamo tutti insieme, noi tre candidati dei Viaggiatori, aderito al Movimento Liberale e Democratico Europeo. Ma come noi lo hanno fatto anche gli altri rappresentanti dei partiti collegati a Scelta europea. E le parole contano, hanno un peso. Non le devo insegnare niente, ma mi piace riprendere le parole di un grande liberale, Luigi Einaudi: “Liberale e non liberistico perché liberismo è un concetto assai più ristretto, sebbene abbastanza frequentemente compatibile col liberalismo; e ha un contenuto concreto di applicazione, in particolare rispetto a certi problemi, soprattutto commerciali e doganali. Il liberalismo implica un ideale di vita e vien fuori da imperativi morali assoluti (la cui condizione fondamentale è quella della libera scelta da parte degli uomini dei propri fini e quindi anche dei propri consumi)”. Ecco, noi di Scelta Europea vogliamo batterci per degli ideali.

E qual è il vostro ideale?

Proteggere le parti deboli della nostra società; della nostra Europa e battersi per le pari possibilità. Perché quando parti della società sono troppo deboli – come intuiva Einaudi – si svuota il concetto di scelta da parte di queste, così come diventa meno democratica una società, perché finiscono per non partecipare e non essere rappresentate. Che si chiami Grecia, giovane o  piccola impresa, dovunque vedremo calpestati i diritti dei più deboli, noi diremo no. Ci impegniamo a dire sì a tutte le misure solidali che rimetteranno al centro il vivere equo, democratico e lo sviluppo sostenibile, assolutamente raggiungibile con l’euro, se solo lo vogliamo politicamente. Scelta Europea, con il supporto dei Viaggiatori in Movimento, avrà la forza di ribadire l’importanza di Europa che mette al centro i suoi cittadini, i giovani e le piccole e medie imprese che sono il motore del nuovo sviluppo.

(ECCO LE FOTO DELLA PRESENTAZIONE DELLA LISTA SCELTA EUROPEA)

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