Skip to main content

Il Papa rivoluziona la commissione cardinalizia di controllo sullo Ior. Quattro membri su cinque vengono sostituiti, si salva solo il cardinale Jean-Louis Tauran, fedelissimo di Francesco e presidente del Pontificio consiglio per il dialogo interreligioso. Escono di scena i cardinali Telesphore Placidus Toppo (India), Odilo Pedro Scherer (Brasile), Domenico Calcagno e Tarcisio Bertone. All’ex segretario di Stato rimane ormai un’unica carica, quella di camerlengo di Santa romana chiesa. Entrano in commissione il segretario di Stato, monsignor Pietro Parolin, e cardinali Christoph Schonborn, arcivescovo di Vienna, Thomas Collins, arcivescovo di Toronto e Santos Abril y Castellò, arciprete di Santa Maria Maggiore. La notizia era nell’aria da qualche settimana, come aveva scritto Maria Antonietta Calabrò sul Corriere della Sera.

LE ULTIME NOMINE DI BENEDETTO XVI

L’organismo, chiarisce il comunicato diffuso a mezzogiorno dalla Sala stampa vaticana, avrà mandato quinquennale. Aveva mandato quinquennale – e sarebbe scaduta nel 2018 – anche quello varato il 16 febbraio scorso da Benedetto XVI e ora clamorosamente cancellato. Molte polemiche suscitò la decisione (pare su pressioni del segretario di stato) del Papa di rinnovare l’organismo a pochi giorni dalla scadenza del pontificato, già fissata per le ore 20 del 28 febbraio. Contestualmente, avveniva anche la nomina del nuovo presidente dello Ior, Ernst von Freyberg, quando la carica era ormai vacante da molti mesi. Molti, in curia, lessero la mossa come il colpo di coda di Bertone, destinato in breve tempo a perdere il peso avuto negli anni del pontificato ratzingeriano.

UN ANNO FA LA DEFENESTRAZIONE DI NICORA

Un giudizio giustificato dal fatto che, tra l’altro, l’unica rimozione era quella del cardinale Attilio Nicora (strenuo avversario del segretario di stato fin dai tempi in cui si discuteva in merito all’istituzione dell’Autorità di informazione finanziaria, l’organismo voluto da Benedetto XVI e affidato poi alle cure proprio di Nicora) a vantaggio del cardinale Domenico Calcagno, presidente dell’Apsa e bertoniano di ferro. Della questione, a quanto pare, si discusse a lungo anche nelle congregazioni generali del pre-Conclave.

LE ACCUSE A BERTONE PRIMA DEL CONCLAVE

Da indiscrezioni uscite settimane dopo l’avvenuta elezione di Francesco, emerse che a finire sul banco degli imputati per la gestione dello Ior furono proprio Bertone e, di riflesso, il cardinale brasiliano Scherer, che si era alzato per difendere il lavoro svolto dalla commissione di vigilanza. Tra i più attivi a criticare la gestione dell’istituto ci fu il cardinale Joao Braz de Aviz, prefetto della congregazione per i Religiosi.

IL CARDINALE ABRIL VERSO LA PRESIDENZA

C’è ancora jncertezza su chi sarà il presidente della commissione. Stando a quanto detta lo statuto dell’Istituto per le opere di religione, la carica è elettiva e a decidere saranno i cinque componenti dell’organismo. Fino a oggi, è sempre stato il segretario di Stato a guidarlo (dunque il favorito sarebbe mons. Parolin), ma ora tutto potrebbe cambiare. E in tal caso, sarebbe probabile la designazione alla presidenza del cardinale spagnolo Abril y Castellò.

Così Papa Francesco rivolta lo Ior e fa attapirare Bertone

Il Papa rivoluziona la commissione cardinalizia di controllo sullo Ior. Quattro membri su cinque vengono sostituiti, si salva solo il cardinale Jean-Louis Tauran, fedelissimo di Francesco e presidente del Pontificio consiglio per il dialogo interreligioso. Escono di scena i cardinali Telesphore Placidus Toppo (India), Odilo Pedro Scherer (Brasile), Domenico Calcagno e Tarcisio Bertone. All'ex segretario di Stato rimane ormai un'unica…

Ecco perché anche nell'era Carrozza a scuola volano gli zaini

Aumentano i bocciati alle superiori, le strutture sono fatiscenti e sugli scatti di anzianità, prima concessi, poi ritirati, infine restituiti, continua il teatrino. GLI SCATTI DI CARROZZA E SACCOMANNI L'accordicchio sugli scatti tra il ministero dell'Economia e dell'Istruzione ha sospeso l'attività di recupero, precedentemente prevista, di 150 euro al mese. Ma nulla è dato sapere per l'anno in corso: il pagamento degli…

Tutte le magagne della sentenza sulla legge elettorale

Una sentenza che non semplifica ma complica le cose. Il professore emerito della Sapienza nonché “saggio” sulle riforme del governo Letta, Francesco D’Onofrio, è d’accordo con le critiche avanzate da molti costituzionalisti, da Augusto Barbera a Michele Ainis, dopo la pubblicazione delle motivazioni della sentenza della Consulta sulla legge elettorale. IL NODO DELLE PREFERENZE “C’è una incongruenza molto forte per…

Reichlin, Gramsci e il nuovo umanesimo: la forza che già esiste

Con l'approssimarsi del 12 febbraio quando comparve il quotidiano 'l'Unità' che per 90 anni e' stato il simbolo culturale e politico di intere generazioni di sinistra, si torna nel mondo ex-comunista a riflettere sul suo fondatore, Antonio Gramsci, ma oggi senza le "lenti deformate" di Palmiro Togliatti e grazie alla disponibilita' di maggiori informazioni e di documenti. Su Gramsci recentemente…

Hollande, la Francia, il mondo e l'Italia

Ieri il presidente francese François Hollande ha tenuto un'importante conferenza stampa dall'Eliseo. L'incontro era importante per almeno due ragioni - come dice Libération - (più una, forse, aggiungo io). Innanzitutto si trattava della terza conferenza tenuta da quando è presidente - sì, soltanto tre in 18 mesi: niente bulimie mediatiche in Francia - e poi perché Hollande tramite l'incontro di…

Buttafuoco, l’erede di Pitré che anche Papa Francesco deve leggere

Il normanno-saraceno, anzi saraceno-normanno, Pietrangelo Buttafuoco ha colpito ancora. Presentando il suo libro Bompiani “Il dolore pazzo dell’amore”, il polimorfico intellettuale siciliano ha dimostrato, all’ennesima potenza, di non voler essere l’erede di Luigi Pirandello, né di Giovanni Verga, tantomeno di Giuseppe Tomasi di Lampedusa: è infatti il continuatore dell’opera di un genio quale fu Giuseppe Pitré, prode raccoglitore di novelle…

Contro l'assordante silenzio su Giulio Andreotti si schiera anche Pizzi

Ricordare l’opera di Giulio Andreotti per rompere “l’assordante silenzio” seguito alla sua scomparsa. Perché la sua storia ricca e complessa non venga identificata con l’odissea giudiziaria che lo coinvolse negli anni Novanta scatenando un vero e proprio “frastuono mediatico”. È con questa prospettiva che la famiglia della personalità democratico-cristiana, l'associazione “Giovane Europa” e l’Istituto “Luigi Sturzo” che dal 2007 ne custodisce il…

Pupi Avati e i segreti del suo "Matrimonio"

La miniserie "Un matrimonio" (domenica 19 in onda la quinta puntata alle 21.10 su Raiuno) ha riscosso tanto successo grazie alla sua normalità", ne è convinta Antonella Ferrari (alias Anna Paola Dagnini). L'attrice - e voce narrante della fiction - si riferisce alla linearità che caratterizza la sceneggiatura scritta e diretta da Pupi Avati. Il regista trasloca eccezionalmente dal grande…

Ecco come la Puglia di Vendola intralcia lo strategico gasdotto Tap

Un parere non vincolante, ma significativo sull'evoluzione del Tap, il gasdotto che porterà il gas azero in Italia attraverso il Salento con vantaggi anche nella bolletta di casa nostra, secondo alcuni esperti. No dal comitato Via all'approdo di San Foca, ritardi e la tentazione di virare su Brindisi. Ecco come la Regione Puglia guidata da Nichi Vendola si fa megafono…

Come i giornali francesi (non) commentano l'affaire Hollande-Gayet

Ieri il presidente François Hollande ha tenuto davanti a oltre 500 giornalisti provenienti da tutto il mondo la sua terza conferenza stampa da capo di Stato. Le risposte più attese e per ora rimandate sono state, ça va sans dire, quelle relative alla relazione clandestina tra l'inquilino dell'Eliseo - ex marito dell'esponente socialista Ségolène Royal, ora compagno della giornalista Valérie…

×

Iscriviti alla newsletter