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Grazie all’autorizzazione del gruppo Class editori pubblichiamo il commento di Marco Bertoncini apparso su Italia Oggi, il quotidiano diretto da Pierluigi Magnaschi

Il difficile, per Fi, non è l’impossibilità di candidare il Cav. Il difficile consiste nella concorrenza.

È un fatto accertato che gli italiani votano alle europee guardando quasi esclusivamente alla politica interna. Interpretano l’impegno non come un mezzo per eleggere europarlamentari, bensì quale espressione di un giudizio sui partiti nostrani. È, insomma, una conta per pesare le singole formazioni e riscontrare quanto e valutare come gli elettori considerino i partiti, in chiave nazionale. Dunque, il 25 maggio moltissimi, fra coloro che decideranno di andare alle urne (potrebbe perfino trattarsi della minoranza fra gli aventi diritto), esprimeranno il proprio sostegno in termini nazionali.

PROGETTO NE’ CARNE NE’ PESCE

Esibisce un progetto che non è né carne né pesce. Sta all’opposizione del governo, e potrebbe riceverne premio dai molti insoddisfatti; però è un’opposizione con sfumature, condizionata dal patto del Nazareno. Inoltre, Matteo Renzi potrebbe incidere fra gli stessi elettori forzisti, una fetta dei quali potrebbe sostenerlo, visto che lo stesso Cav non è alieno dal farlo, sia pur in modi parziali e rapsodici.

DOLOROSE BRUCIATURE

Quest’anno, però, per la prima volta ci sarà un più diffuso giudizio sull’Europa. Tuttavia non l’esprimeranno filoeuropeisti, bensì insoddisfatti del continente e dell’euro. Per quanto Fi si ammanti di euroscetticismo, ben poco si rende appetibile a milioni di cittadini stanchi dell’Europa, i quali possono preferire i toni più decisi e netti sia della Lega sia di Fd’It sia, indiscutibilmente più di tutti, del M5S. Fi non è capace di tener testa ai messaggi furenti di Grillo. Quindi, condizionata per la politica interna, limitata per la politica europea, teme dolorose bruciature.

Vi spiego perché Berlusconi teme un tracollo di Forza Italia alle Europee

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