Equivocato, criticato, il messaggio di Papa Francesco sulla guerra russa in Ucraina dà vita a opposte tifoserie. Ma fin dall’inizio il pontefice ha dimostrato di avere le idee fin troppo chiare. Il commento di Agostino Giovagnoli, storico dell’Università Cattolica
Chiesa
Chi vorrebbe le dimissioni di papa Francesco
Dal punto di vista culturale questa agitazione da dimissioni possibili è molto importante. Dice quanto forte sia stato l’impatto delle dimissioni di Benedetto: nessuno lo immaginava, nessuno ci pensava neanche come ipotesi
Kirill che caccia Hilarion è anche uno schiaffo a papa Francesco
Hilarion è stato cacciato dalla sua posizione di numero due della chiesa ortodossa russa per aver osato, negli stessi giorni in cui si decidevano le sanzioni Ue, andare in Ungheria a parlare con il cardinale cattolico Peter Erdo, che molti considerano papabile. Adesso Hilarion in Ungheria dovrà restarci, in esilio
Kirill manda in esilio il suo numero 2. Un arroccamento per non isolarsi
Fino allo scoppio della guerra era l’uomo-ovunque della Chiesa ortodossa russa. Veniva spessissimo a Roma, i rapporti con il Vaticano erano solidi soprattutto per lui e attraverso di lui. Ma non solo con il Vaticano. Ora il metropolita Hilarion, responsabile delle relazioni internazionali della Chiesa moscovita, è stato trasferito in Ungheria
Francesco, la sua riforma e la Chiesa in uscita
L’armonia delle diversità rimanda all’idea della Chiesa di Bergoglio: non è un’armonia che uniforma, ma esattamente il contrario. Ecco perché l’omelia di Pentecoste pronunciata questa mattina fa capire il punto fondamentale della riforma ecclesiale, relativa alla Curia Romana, che da oggi entra in vigore e nelle prossime ore vedrà annunciate importanti novità. La riflessione di Riccardo Cristiano
Ucraina, così Spadaro ricostruisce le vere scelte del papa
Un articolo del direttore di La Civiltà Cattolica cristallizza le scelte della Santa Sede da quando è iniziata la guerra in Ucraina. Una ricostruzione puntuale di pagine e sfide, di linea e proposta, molto lontana dalla facile propaganda fatta di idee tagliate con l’accetta, da visioni “senza se e senza ma”. La riflessione di Riccardo Cristiano
L'ex capo della Gendarmeria vaticana in Ucraina. La missione di Giani
“Il tema resta la pace. La necessità di forgiare in tutte le generazioni la cultura della riconciliazione, la capacità di relazionarsi e di anteporre il bene comune, quello della gente, ad interessi di parte”. Ucraina ma non solo, conversazione con Domenico Giani, già comandante della Gendarmeria Vaticana con tre Papi e ora presidente delle Misericordie
La Chiesa, i cardinali e il Collegio globale che pone le periferie al centro
La Chiesa di papa Francesco non è fatta di conservatori e progressisti, ci saranno anche quelli, ma il rapporto decisivo è quello tra centro e periferia, tra periferie che diventano centro e il centro che si innesca in sempre nuove e più numerose periferie
Zuppi, l'uomo giusto al posto bollente. I nodi per rilanciare la Cei
Zuppi arriva al vertice della Conferenza Episcopale Italiana dopo un apprendistato da tanti definito eccellente nel governo di una grande città come Bologna. Ma il boccino è nelle mani del papa: potrà scegliersi da solo il suo “sottosegretario alla presidenza del consiglio”, cioè l’uomo macchina, il segretario della Cei? Per fare quello che il papa ha chiamato un bel cambiamento, questo passo sembra essere a molti quelli che serve da subito
Matteo Zuppi nuovo presidente della Cei. La scelta del papa (e dei vescovi)
Il cardinale è stato nominato da Papa Francesco alla guida dei vescovi italiani, limitandosi a confermare la scelta dell’assemblea, come cinque anni prima per Bassetti. Ma le sue parole al Corriere della Sera avevano ristretto molto la rosa dei “papabili”