Settimana di intese industriali ad Abu Dhabi, con gli Emirati Arabi Uniti che stringono accordi con le maggiori realtà italiane. L’accordo con Leonardo (nonché con Elt e Fincantieri) segnala l’interesse emiratino verso una maggiore cooperazione con l’industria nostrana e manifesta le ambizioni di Dubai di trasformarsi da importatore a esportatore di sistemi d’arma all’avanguardia
Difesa
All'Idex 2025 AeroVironment mostra i muscoli (e guarda a Replicator)
Ad Abu Dhabi AeroVironment ha presentato i nuovi droni Jump 20-X e P550. Ed entrambi i velivoli sono potenziali candidati per rientrare nel programma Replicator
Golfo, così l’industria italiana guida la trasformazione della difesa emiratina
L’Italia continua a consolidare il suo ruolo di partner strategico degli Emirati Arabi Uniti, con alleanze industriali che mirano a rafforzare la cooperazione tecnologica e difensiva. In questo contesto, gli accordi stretti con Fincantieri ed Elt Group aprono la strada a una cooperazione rafforzata tra Roma e Dubai sul fronte della difesa
L’Europa al bivio tra autonomia e dipendenza. L’analisi del gen. Caruso
La storica telefonata tra Trump e Putin e il controverso discorso del vicepresidente Vance alla Conferenza sulla sicurezza di Monaco segnano l’inizio di una nuova era nelle relazioni transatlantiche. L’analisi del generale Ivan Caruso, consigliere militare della Sioi
Per il caccia del futuro serve un nuovo ecosistema civile-militare. L’analisi del gen. Bianchi
Il Global combat air programme (Gcap) rappresenta una svolta epocale per la difesa e l’industria aerospaziale. Il caccia di sesta generazione si baserà su intelligenza artificiale, tecnologie quantistiche, capacità stealth avanzate e cooperazione con droni, ridefinendo le strategie militari. Il programma introduce nuovi modelli di governance per massimizzare efficienza e ritorni industriali, rappresentando un’opportunità per rilanciare la tecnologia e l’economia nazionale
Spese per la difesa. Anche Scholz apre alla deroga dei limiti al debito
Si può discutere la proposta della presidente della Commissione europea ma “non è possibile aumentare le spese militari aumentando il debito”, ha spiegato il cancelliere tedesco nel suo intervento alla Conferenza sulla sicurezza di Monaco
Usa e Cina, la partita per la supremazia globale si gioca nel 2025. L'analisi del gen. Preziosa
Il 2025 si apre con una Cina in difficoltà economica, mentre gli Stati Uniti intensificano la loro strategia di contenimento. Washington, consapevole della vulnerabilità di Pechino, rafforza il controllo sulle catene di approvvigionamento tecnologico, aumenta la pressione nel Mar Cinese Meridionale e consolida le alleanze nell’Indo-Pacifico. L’analisi del generale Pasquale Preziosa
F-35 all’India. Ecco cosa significa la proposta di Trump
Mentre l’India firma nuovi accordi con gli Stati Uniti, Donald Trump rilancia e apre alla possibilità di autorizzare Nuova Delhi ad acquistare i caccia di quinta generazione. Nel frattempo, l’India continua a ridurre la sua dipendenza dall’import di armamenti russi e a sviluppare una propria industria della Difesa domestica
Von der Leyen sposa la linea dell'Italia. Fuori la Difesa dal Patto di stabilità
La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha annunciato l’intenzione di proporre l’esclusione delle spese per la difesa dai vincoli del Patto di stabilità. L’iniziativa, che punta a incentivare gli investimenti militari in linea con gli obiettivi Nato, è stata accolta con favore dall’Italia, che da tempo sostiene la necessità di strumenti finanziari comuni in ambito difesa. La mossa risponde anche alle pressioni di Washington e segna un primo passo verso un nuovo assetto strategico europeo
Make Nato Great Again. Così Hegseth presenta l’Alleanza Atlantica dell’era Trump
Mentre Mosca e Washington valutano le basi per un possibile negoziato sulla fine della guerra in Ucraina, il segretario alla Difesa Usa si rivolge agli alleati e spinge per un maggiore impegno europeo sulla sicurezza. Spesa militare al 5% del Pil e primaria responsabilità nella difesa sono le prime richieste di quello che si prospetta essere un dialogo lungo e complesso. Un nuovo equilibrio nei rapporti transatlantici si profila all’orizzonte, con Washington pronta a ridisegnare il ruolo dell’Europa nella difesa del continente