Al momento, il Paese attraversa una nuova fase politica ed è ragionevole ritenere che il nuovo governo utilizzi le risorse europee secondo una logica coerente con l’impostazione della costituzione economica dell’Unione europea abbandonando le misure dei meri sussidi. Il commento di Stanislao Chimenti, docente di Diritto commerciale e partner dello studio internazionale Delfino Willkie Farr & Gallagher
Economia
La montagna ferita e le azioni del governo. Parla Marina Lalli (Federturismo)
Il presidente di Federturismo: dal governo un comportamento assurdo e folle, le imprese del turismo invernale erano pronte e organizzate. La stagione è da buttare, dieci miliardi persi. Ora altro che ristori, servono risarcimenti
A Bruxelles i falchi sognano ancora il Patto di Stabilità
Il vicepresidente della Commissione europea Dombrovskis annuncia l’apertura di una discussione comunitaria sul ritorno del Fiscal Compact, congelato fino al 2022. Per ora
Moody's ora tifa Draghi e dimentica le paure del Conte bis
Improvviso dietrofront dell’agenzia di rating, non sempre tenera con l’Italia. Un mese fa l’allarme sulla tenuta dell’esecutivo Conte e i rischi per il Recovery Plan. Ora la sponda a Draghi, che può fare quelle riforme rimaste finora solo un sogno. Ma attenzione alle similitudini con il governo di Mario Monti…
La nuova vita di Mustier sarà con Arnault. In un settore che vale 100 miliardi
L’ex amministratore delegato di Unicredit e l’uomo più ricco d’Europa si sono alleati per la creazione di una Spac (Special Purpose Acquisition Company), un settore che vale oltre cento miliardi di dollari
Lavoro, vi racconto la sfida dell'Osservatorio Cida-Adapt. Scrive Mantovani
Le analisi sulle trasformazione del mercato del lavoro ad opera delle nuove tecnologie e del loro considerevole impatto sui diversi settori lavorativi attraverso un “Osservatorio” realizzato dalla Confederazione dei dirigenti pubblici e privati e delle alte professionalità in collaborazione con Adapt. Il commento di Mario Mantovani, presidente Cida
L'Italia e la revisione dei parametri di crescita e di stabilità
Un’azione italiana per lanciare il processo di riforma è necessaria prima ancora che utile. Nell’Ue, l’Italia non sarebbe più vista come uno Stato tecnicamente “petente”, ossia che chiede assistenza, ma come un Paese che intende essere protagonista nel riassetto post-pandemia. All’interno, si smusserebbero le pulsioni sovraniste. L’analisi di Giuseppe Pennisi
Chi è Piero Novelli, l'italiano al vertice di Euronext
Dopo gli ingressi nel capitale di Cdp e Intesa, ancora un pezzo di Italia nel consorzio pan-europeo reduce dall’operazione con Borsa Italiana e prossimo baricentro continentale degli scambi. Quasi trent’anni nell’Investment banking, il manager di Ubs sarà presidente di Euronext
Che traiettoria prenderà l'Europa? La mappa di Confindustria
La pandemia riscrive leggi globali, mercati ed equilibri internazionali. Ma il progetto europeo ha ancora il suo senso e la risposta comunitaria al Covid lo dimostra. Ma occhio al consenso. Scritti e ragionamenti nell’ultimo numero della Rivista di Politica Economica del Centro Studi di Confindustria
C'è troppo debito nelle imprese. I rischi secondo Zecchini
La domanda di credito si è impennata per arginare la crisi sopraggiunta all’improvviso a causa della pandemia. Lo Stato dovrà trovare forme di sostegno alle imprese e di stimolo agli investimenti, ai consumi e all’export che siano al tempo stesso efficaci e meno costosi per il bilancio pubblico. Un delicato bilanciamento tra l’uscita graduale dalle politiche di assistenza diffusa, e quelle dell’incentivazione agli investimenti privati nel capitale produttivo dell’impresa Italia. L’analisi di Salvatore Zecchini