Da anni, ormai, Cina, Russia, Iran e Corea del Nord hanno iniziato a muoversi come un “sistema a geometria variabile con un comune fine ultimo, quello di arretrare lo spazio strategico degli Stati Uniti e, con esso, quello dell’intero Occidente, promuovendo la propria architettura per lo status quo internazionale
Esteri
La diplomazia parlamentare al lavoro su Imec. Roma lancia l’intergruppo alla Camera
La Camera dei deputati ha presentato oggi l’intergruppo parlamentare dedicato a Imec, il corridoio India–Medio Oriente–Europa lanciato al G20 del 2023, sostanzialmente in stallo per tutto il 2024, e rilanciato quest’anno in un contesto geopolitico radicalmente mutato
La Danimarca arruola donne per l’esercito. Ecco perché
La Danimarca è l’ultimo Paese europeo ad approvare il servizio militare obbligatorio per le donne, dopo la Norvegia, Svezia e non solo. Il richiamo alle armi per le donne è poco frequente ma la guerra in Ucraina ha dimostrato l’importanza di prepararle per combattere
Così l'Italia si fa strada nelle politiche africane. Meloni in Angola
Giorgia Meloni, presente al vertice in Angola dopo essere stata al G20 in Sudafrica, punta su Piano Mattei, Lobito e Blue Raman anche all’interno di un più ampio ragionamento sulle catene del valore e quindi sulla possibilità di programmare una nuova stagione di relazioni con l’Africa
Tajani in Arabia Saudita. Il nuovo asse strategico tra Roma e Riyadh
La missione di Antonio Tajani a Riyadh si inserisce nel percorso di consolidamento del Partenariato Strategico inaugurato ad Al Ula e rafforzato negli accordi siglati durante la visita di Giorgia Meloni. L’intervista rilasciata al Riyadh Daily chiarisce che la relazione tra Italia e Arabia Saudita è entrata in una fase strutturale. Il contesto operativo è dato dal Business Forum di questi giorni, che riunisce centinaia di imprese di entrambi i Paesi e segnala la trasformazione della relazione economica in una piattaforma di cooperazione sistemica
La piattaforma Crimea resta intatta. Gli appunti di Terzi per una pace giusta a Kyiv
Il quarto vertice parlamentare della Piattaforma internazionale sulla Crimea, che si è svolto a Stoccolma con la partecipazione di decine di Paesi e organizzazioni internazionali, ha ribadito l’importanza di un percorso verso tribunali per crimini di guerra e ha affrontato la ricostruzione post-bellica dell’Ucraina, confermando la coesione globale sulle linee guida del diritto internazionale. Il racconto di Giulio Terzi di Sant’Agata, delegato italiano in rappresentanza del Senato
Xi e il fantasma di Hu Yaobang. Come il Partito riscrive la propria coscienza
Esaltando sopra ogni cosa la lealtà di Hu, la sua accettazione della disciplina di Partito, la sua incorruttibilità e la sua attenzione per “il popolo”, Xi impone un copione implicito su come l’attuale classe dirigente politica e militare deve comportarsi. Niente deviazioni, niente fazionalismi, solo obbedienza al leader e omologazione alla sua “linea”. L’analisi di Enrico Fardella, professore dell’Università di Napoli L’Orientale, direttore del progetto ChinaMed e adjunct professor alla Johns Hopkins University Sais Europe e Associate Director del Guarini Institute alla Johns Cabot University
Ue e Africa, si ricomincia. Terre rare, difesa e business (ma attenzione alla Cina)
Molti i progetti che necessitano del Mediterraneo (e quindi dell’Italia) per collegare Africa ed Europa, rendendo il mare nostrum ancora più strategico rispetto ad un oggi già gravido di centralità
Il triangolo Washington-Kyiv-Mosca cerca una via d’uscita negli Emirati
Dopo i colloqui europei (dove un primo parziale accordo sarebbe stato raggiunto), il dossier Ucraina passa ad Abu Dhabi, dove emissari statunitensi, russi e ucraini avrebbero avviato un nuovo giro di trattative. Mentre Dan Driscoll incontra le delegazioni di Mosca e Kyiv, Rustem Umerov annuncia l’intenzione di organizzare un vertice Trump-Zelensky a novembre, subito smentito dalla Casa Bianca
Interconnessa ma spezzata. La nuova globalizzazione secondo Clemons
Nel sistema internazionale odierno la globalizzazione resiste ancora, ma sono cambiati i suoi caratteri di fondo. La cooperazione e la fiducia hanno lasciato il passo alla paura e alla competizione, favorendo un processo di frammentazione simboleggiato dalle politiche di Trump. Ma iniziato ben prima del suo arrivo
















