È la democrazia, bellezza. E anche la politica, un’attività che non è molto diversa da quella imprenditoriale: si gioca, a volte d’azzardo, si rischia e si vince o si perde. Boris Johnson ha buttato senza indugi e con rapida determinazione tutte le sue carte sul tavolo e ha vinto. Stravinto, anzi. Il popolo, o meglio gli elettori, gli hanno dato…
Esteri
La Cina farà da calmante per i nervosismi di Kim con Trump?
La Corea del Nord potrebbe annunciare entro la fine del mese la decisione unilaterale di uscire dai negoziati con gli Stati Uniti. Una decisione resa "definitiva", dicono da Pyongyang, dal recente meeting del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite sul programma nucleare del Nord. Un "dibattito aperto" organizzato dagli americani – che hanno la presidenza di turno del CdS –…
Haftar lancia (di nuovo) l’ora zero per conquistare Tripoli
Il signore della guerra della Cirenaica, Khalifa Haftar, ha lanciato l’ennesima “ora zero” della sua offensiva per conquistare Tripoli. La prima volta lo disse quando la campagna è stata lanciata, il 4 aprile. Alcuni osservatori fanno notare che nel video propagandistico diffuso oggi, Haftar è vestito in uniforme estiva: questo potrebbe indicare che si tratti di una registrazione di qualche mese…
Rebus Regno Unito. Numeri e scenari secondo Villafranca (Ispi)
I britannici tornano al voto. Oggi dovranno decidere se il premier Boris Johnson resterà alla guida del Paese. Secondo gli ultimi sondaggi, i conservatori dovrebbero portare a casa la vittoria. Il dubbio è sulla misura. Riusciranno a governare da soli? O servirà, anche in Regno Unito, un governo di coalizione? Per Antonio Villafranca, coordinatore della ricerca dell'Istituto per gli studi…
Così la Russia attacca le democrazie occidentali. Parla Mikhelidze (Iai)
La Russia è una delle grandi potenze informatiche del mondo, ha abilità e competenze tecniche, oltre a volontà e prontezza nell'agire in modo aggressivo nello spazio cibernetico. Nona Mikhelidze, responsabile del programma Europa orientale e Eurasia dello Iai, ha approfondito lo studio dell'hybrid warfare russo, la guerra ibrida con cui Mosca opera in forma apparentemente disarmata contro i propri rivali mescolando attacchi…
Guerra di spie tra Russia e Germania. Così il Cremlino si infiltra in Europa
Due diplomatici tedeschi sono stati espulsi da Mosca per decisione diretta del Cremlino in un tit-for-tat che ha uno sfondo spionistico da romanzo. L'espulsione di due uomini dell'ambasciata tedesca in Russia secondo Berlino è "segnale sbagliato e ingiustificato", ma per i russi è una misura simmetrica necessaria. Tutto perché la scorsa settimana due persone collegate alla sede diplomatica russa in…
Tutte le reazioni (anche italiane) dopo le provocazioni turche a Cipro
Il “neo ottomanesimo” del gas inaugurato da Erdogan potrebbe portare a nuove tensioni nel Mediterraneo orientale? E i l tentativo turco di intrecciare l'energia con scacchieri complicatissimi come Libia e Siria come verrà controbilanciato in un frangente in cui Trump ha già manifestato un non velato disinteresse per le sorti di Tripoli? LA PARTITA DEL GAS Sta mutando rapidamente la…
Afghanistan, perché gli occhi di Washington sono tornati su Kabul. Parla Bertolotti
Stamattina all’alba un veicolo bomba ha colpito un gate della grande base di Bagram, nell’Afghanistan orientale, mentre stava rientrando un convoglio statunitense. Non ci sono state vittime americane. Il Pentagono dice che la base (la più grande delle forze alleate nel paese) è ancora sicura, ma si tratta dell’ennesimo episodio del genere nell’ultimo anno. E arriva in una fase delicata: qualche…
L'Algeria vota, ma il futuro è il suo passato. Militari al potere
Dopo Abdelaziz Bouteflika sarà il suo fantasma a governare l’Algeria. A meno che dopo le elezioni-farsa che si terranno domani non insorgerà un movimento di popolo, spontaneo, avverso al vecchio regime, purtroppo senza leader, e, dunque incapace di mettere a ferro e fuoco il Paese e rifiutare il principio che il nuovo presidente debba essere scelto dalla casta che ha…
Guaidó un anno dopo. Chi sostiene ancora la sua leadership in Venezuela
Quasi un anno fa, il 23 gennaio del 2019, il regime di Nicolás Maduro sembrava agli sgoccioli. La nomina di Juan Guaidó come presidente ad interim del Venezuela, come previsto dall’articolo della Costituzione che stabilisce che sia il presidente del Parlamento a guidare il Paese in caso di vuoto di potere, si presentava come una strada percorribile per uscire dalla crisi.…