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Qualcosa si muove sul fronte ucraino. Verso un bilaterale Trump-Putin

Donald Trump e Vladimir Putin si preparano a un incontro bilaterale, su iniziativa americana. Il Cremlino valuta una sospensione degli attacchi aerei come gesto di distensione, mentre la Casa Bianca punta anche a un possibile vertice a tre con Zelensky

Trump spinge per la tregua, Bibi per l'invasione. Il punto su Gaza con Dentice

A 22 mesi dall’inizio della guerra, Israele punta all’occupazione totale di Gaza mentre cresce la pressione americana sul fronte umanitario. Secondo Giuseppe Dentice, la crisi rischia di scardinare la tenuta interna di Tel Aviv e blocca ogni prospettiva regionale

Troppa pioggia, poca acqua. Le due crisi idriche parallele della Cina

Tra violenti nubifragi e una cronica carenza di risorse idriche, Pechino incarna un doppio paradosso: città sommersa d’estate e arida il resto dell’anno. La crisi idrica della capitale cinese è il frutto di trasformazioni climatiche, errori urbanistici e scelte politiche squilibrate

Witkoff parla con Putin, mentre Washington alza la pressione

Di Carlotta Cittadini

A meno di 48 ore dalla scadenza fissata dalla Casa Bianca, Steve Witkoff è tornato a Mosca per un incontro ad alto livello con Vladimir Putin. Secondo le fonti del Cremlino, il colloquio è stato “utile e costruttivo”. L’obiettivo è quello di spingere il Cremlino a terminare il conflitto, mettendo pressione attraverso un sistema multilivello di sanzioni economiche

Un laboratorio di guerra ibrida russa. Pugliese (Debunk) spiega cosa sta succedendo in Moldavia

La condanna in primo grado di Evghenia Guțul rischia di diventare uno strumento della propaganda russa, che mira a indebolire il fronte europeista moldavo in vista delle elezioni parlamentari del prossimo mese. “L’obiettivo è accusare sia Maia Sandu che l’Occidente in generale di censura e repressione politica dell’opposizione, così da far arrivare il blocco europeista il meno forte possibile all’appuntamento elettorale di settembre”, commenta a Formiche.net Matteo Pugliese (Debunk)

Come la deterrenza nucleare cambia nell’era digitale. L’analisi di Caruso

Di Ivan Caruso

Nel 1962 Kennedy e Kruscev comunicavano attraverso canali diplomatici riservati durante la crisi dei missili di Cuba. Nel 2025 Trump e Medvedev si scambiano minacce nucleari su piattaforme digitali visibili al mondo intero. Un caso di studio inquietante su come la deterrenza nucleare, nata per prevenire conflitti, possa trasformarsi in un pericoloso teatro di provocazioni pubbliche. L’analisi del generale Ivan Caruso, consigliere militare della Sioi

Il supporto cinese alla supply chain russa preoccupa Bruxelles

Di Carlotta Cittadini

Bruxelles valuta nuove sanzioni contro Pechino per il presunto supporto all’industria militare russa, in particolare nel comparto dei droni a lungo raggio. Dopo l’inserimento di due banche cinesi nell’ultimo pacchetto, l’Ue si prepara ad ampliare il perimetro d’azione. Lo ha dichiarato un diplomatico europeo al quotidiano Politico

Lo scontro Trump-India continua. Nuovi scenari per un accordo con l’Ue?

Con la crisi tra Washington e Nuova Delhi, un accordo di libero scambio tra Unione europea e India non sarebbe solo commercio. Sarebbe un gesto di posizionamento nell’ordine multipolare: un’alleanza flessibile, fondata non sull’allineamento ma sul riconoscimento reciproco. È forse questo il messaggio implicito dello statement, che affianca l’Ue agli Stati Uniti per segnare i confini — e le condizioni — di una futura intesa strategica

Il ponte sullo Stretto può inserirsi nella rete transeuropea dei trasporti. Ecco come

Tra Helsinki e Palermo c’è anche il Ponte di Messina, che confluisce sul Piano Mattei. Otto nazioni sono coinvolte da un asse strategico internazionale di comunicazione: il corridoio Scandinavo-Mediterraneo rappresenta un progetto su cui l’Ue ha inteso investire massicciamente, perché va a colmare un gap. E il governo italiano è centrale

Paramonov attacca l'Italia. Così la Russia prova (ancora) a logorare il fronte euro-atlantico

Continua la propaganda del Cremlino contro Roma. Questa volta a parlare è l’ambasciatore russo Alexey Paramonov in un’intervista concessa al quotidiano moscovita Izvestija. L’Italia, sostiene, sarebbe prigioniera di due nuovi “virus politici”: la russofobia e l’ucrofilia

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