La differenza tra la fase attuale e quelle precedenti nell’approccio italiano all’Asia Centrale è il passaggio dall’interesse alla priorità. L’Italia è sempre stata creatrice di interconnessioni globali. Attualmente stiamo recuperando e rafforzando questa nostra storica vocazione. Conversazione con il viceministro degli Esteri, Edmondo Cirielli
Esteri
Garantismo democratico, i dazi di Trump sono molto più di una battuta d'arresto
Sul piano legale sarà la Corte d’appello federale, quindi nel caso la Corte Suprema, a dirimere la controversia. Ma già da oggi risultano evidenti le contraddizioni che hanno segnato l’intera vicenda. Contraddizioni che attengono sia alla politica economica che agli assetti democratici di un Paese che ha nel check and balance il suo Dna democratico. Il commento Gianfranco Polillo
Tra finanza e geopolitica. Così Brzezinski Global Strategies legge l'accordo tra Usa e Ucraina
Il nuovo accordo firmato da Washington e Kyiv rappresenta un passo chiave per la ricostruzione del Paese. Oltre alla dimensione economica, il fondo riflette una visione strategica volta a consolidare l’integrazione euro-atlantica dell’Ucraina, a contrastare l’influenza cinese (e non solo) e a stabilizzare una regione segnata dal conflitto. Oltre alle opportunità, però ci sono anche dei rischi
Siria, così a Med-Or si discute della sfida per la ricostruzione
Il forum “Syria Forward” organizzato da Med-Or e Gist ha analizzato le sfide della transizione siriana, tra ricostruzione istituzionale, disarmo e rilancio economico. Centrale il tema dell’identità nazionale e del decentramento come strumento di coesione. Il processo resta fragile, ma offre una finestra di opportunità
Per Meloni l'Asia centrale è una priorità. Polato (Ecr) spiega perché
Risorse energetiche, sfide ambientali, sicurezza regionale, commercio, stabilità: tutti temi ben presenti nella nostra agenda. Il Trans Caspian Transport Corridor? Di importanza centrale per i flussi energetici e di trasporto: serve ad “avvicinare” aree geografiche contigue che purtroppo il conflitto russo-ucraino ha allontanato. Conversazione con l’eurodeputato di Ecr/FdI, Daniele Polato
Cooperazione, visione, responsabilità. L'intervento di Giorgia Meloni all'Astana International Forum
L’Italia è stata la prima nazione dell’Ue a decidere di investire nelle relazioni con l’Asia centrale e i suoi singoli Stati membri, lanciando un formato permanente per condividere idee. Abbiamo indicato la strada, e il nostro esempio ha effettivamente guidato il cammino, come dimostrato dal primo Vertice Ue-Asia centrale dello scorso aprile, che non a caso ha elevato le relazioni tra la regione e l’Unione Europea a un partenariato strategico
Missili russi in Libia? Ecco cosa sappiamo
La Russia starebbe progettando l’installazione di missili nella base di Sebha, nel sud della Libia, con il sostegno del generale Haftar. Una mossa che potrebbe rafforzare la minaccia strategica su scala mediterranea. Intanto, la Turchia si avvicina a Bengasi, addestra le forze di Haftar e vende droni armati: Ankara ricalibra la sua posizione in vista di un possibile crollo del governo di Tripoli
Un colpo agli atenei, uno alla Cina. La mossa Usa sui visti secondo Fardella
Secondo il professor Fardella (“L’Orientale”) la mossa di Trump ha un duplice scopo: colpire internamente atenei come Harvard e NYU, fortemente dipendenti dalle rette e dai programmi di ricerca congiunti con la Cina, e indebolire dall’esterno la “testa di ponte” accademica del Partito comunista cinese. Sul piano negoziale, dice, è improbabile un riavvicinamento win-win
Così WeChat è entrata nello scontro Usa-Cina sul fentanyl
Il procuratore generale della Carolina del Nord, Jeff Jackson, ha pubblicamente accusato WeChat di essere diventata “un pilastro” del sistema di riciclaggio del denaro dei cartelli della droga, contribuendo a finanziare la crisi da fentanyl che ogni mese uccide migliaia di americani. È un cambio di paradigma per le accuse americane contro l’app di Tencent
Trump e Iran vicini a un accordo. Netanyahu pronto all’attacco?
Israele vede negativamente un accordo Usa-Iran. Il premier Netanyahu teme che possa compromettere la sicurezza dello Stato ebraico e della sua eredità politica. Ma Donald Trump pressa per un’intesa che possa aprire ad altre implementazioni: una linea apprezzata anche dal Golfo. Ma se Israele attacca l’Iran, tutto rischia di saltare e precipitare in un complesso conflitto regionale