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Costruiamo un Darpa italiano. Pelanda sull'intervista di Crosetto

“L’interesse nazionale non si traduce in nazionalismi novecenteschi, ma nel potenziare le capacità negoziali”, così Carlo Pelanda commenta le affermazioni del ministro Crosetto a Formiche.net sui programmi di difesa globale per l’Italia. “Abbiamo un’occasione per sfruttare il potenziale italiano nelle tradizionali alleanze europee e atlantiche e traghettare l’Italia dalla serie B alla serie A”

Putin

Il 2023 non sarà un anno facile per Putin (anche sul piano interno)

Sarà un anno complicato per i russi, tra le decisioni politiche ed elettorali che dovrà prendere il presidente, i cambiamenti della leadership e le lotte interne. L’analisi di Tatiana Stanovaya del Carnegie Endowment for International Peace

Il valore di acqua ed energia nelle relazioni mediterranee

Di Claudio Bertolotti

Pubblichiamo un estratto del nuovo libro di Claudio Bertolotti – analista e ricercatore, direttore di Start Insight, membro della “5+5 Initiative” per la sicurezza del Mediterraneo – “Sicurezza energetica. La rinnovata centralità del Mediterraneo” (Collana “Insight”, Volume 7). Acqua ed energia (rinnovabile) per la sicurezza nazionale e la cooperazione regionale sono due degli elementi centrali nel presente e nel futuro del bacino

Così l’Algeria cerca il suo spazio nel mondo

Il Paese di Tebboune cerca di sfruttare la fioritura economica legata alle nuove vendite di gas per crearsi un nuovo standing internazionale. La sfida su quattro lati per Algeri, tra spinta per lo sviluppo, Russia e Cina, stabilità interna e regionale, rapporti con Ue e Usa. In vista della visita di Giorgia Meloni, che segue la rotta di Draghi nel consolidare l’Algeria come primo fornitore di gas per l’Italia e dare a Roma il ruolo di punto di equilibrio per Algeri

Seul vuole tornare a schierare armi nucleari

Il governo sudcoreano ha annunciato di prendere in considerazione l’ipotesi di sviluppare un programma nucleare autoctono o di richiedere agli Usa di schierare testate nucleari nella penisola, rimosse nel 1991. Il timore che l’ombrello di sicurezza convenzionale di Washington non basti a frenare l’aggressività della Corea del Nord, la quale prosegue con i test missilistici e una retorica roboante contro il Sud

Facciamo l'Eastmed, il gasotto delle democrazie. L'appello di Formentini

Parla il vicepresidente della Commissione Esteri della Camera: “Sarebbe interesse di tutti i players mediterranei stabilizzare l’intera area con una nuova e grande infrastruttura. Mi auguro che le diffidenze turche possano essere smussate. E nei Balcani l’Italia può portare know how, tecnologia, sicurezza”

È il momento di un Consigliere per la Sicurezza Nazionale. Scrive Castellaneta

Il sottosegretario Mantovano ha messo l’accento sulla sicurezza da concepire a tutto tondo, dagli aspetti più “tradizionali” alla cybersecurity, fino alla sicurezza economica che fa scoppiare conflitti di natura commerciale. Ecco perché in Italia sono finalmente maturi i tempi per la creazione di un National Security Council, che risponda direttamente al Presidente del Consiglio, idealmente guidato da un ambasciatore. La proposta di Giovanni Castellaneta

Putinschauung, la visione di Vladimir. Quinto mandato e guerra totale

Putin non molla e punta alla cinquina, al quinto mandato presidenziale. L’amministrazione del Cremlino ha già avviato i preparativi per le elezioni del 2024 partendo dal presupposto che non saranno rinviate e che l’attuale presidente al potere dal 2000 si ricandiderà. La guerra in Ucraina diventa ancora più cruciale. L’analisi di Gianfranco D’Anna

Salta la ministra Lambrecht, Scholz si perde nel labirinto dei carri armati

Cauto o riluttante? Il cancelliere tedesco è sotto pressione perché deve prendere un’importante decisione: inviare o meno carri armati per l’esercito ucraino. E mentre il tempo passa, il governo comincia a sgretolarsi con le dimissioni del ministro della Difesa Christine Lambrecht

 

Francia e Germania portano l’Europa nel Tigray

Le ministre Baerbock e Colonna ad Addis Abeba hanno messo in chiaro con Abiy Ahmed le condizioni perché l’Ue torni a lavorare con l’Etiopia, dopo la guerra nel Tigray. Individuando crimini, responsabili e colpe

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