Fra pochi giorni sapremo il nome del nuovo presidente iraniano, con il blocco conservatore di Jalili ancora favorito. Ma c’è un’ipotesi speculativa suggestiva: al leader Khamenei potrebbe servire un conservatore come Pezeshkian per alleviare le pressioni?
Esteri
Tre ragioni per cui è meglio Le Pen dell'ammucchiata. La versione di Arditti
È giunto il momento di portare le destre nel governo dell’Europa a pieno titolo, anche perché lì hanno avuto posto d’onore Helmut Kohl e Jacques Chirac, Alcide De Gasperi e José Maria Aznar, Margaret Tatcher e Angela Merkel: nessuno di loro è mai stato a sinistra nemmeno per un minuto. Se ne rendano conto anche i promotori dell’accordo a tre della scorsa settimana su von der Leyen, Costa e Kallas, rischia di essere già superato dai fatti
Per difendersi dai russi, gli ucraini hanno comprato un satellite. E i risultati si vedono
Una campagna di crowdfunding organizzata immediatamente dopo l’inizio dell’invasione russa ha permesso a Kyiv di acquistare da una società finlandese un satellite ad alta tecnologia. Migliorando esponenzialmente le sue capacità di Intelligence, surveillance and recognition
Stato di allerta Charlie. Nelle basi europee sale l’allarme terrorismo
Gli Stati Uniti hanno alzato il livello di protezione di diverse basi militari in Europa, Aviano compresa, perché temono attacchi terroristici. Tra le possibili ragioni del FPCon Charlie: gli Europei, le Olimpiadi, l’anniversario del Califfato, le tensioni Israele-Hezbollah (e Hamas) dopo il 7 ottobre
La Francia fra l'enfant prodige di Le Pen e la rivoluzione. L'analisi di D'Anna
Diventerà populista o proseguirà nel solco dei principi repubblicani sanciti dalla storica rivoluzione? Spaccata in due come non accadeva dal governo di Vichy, la Francia si appresta alla battaglia elettorale risolutiva che deciderà la rotta politica dei prossimi anni: di destra o di centrosinistra. L’analisi di Gianfranco D’Anna
Bardella primo ministro in pectore, ma Macron e la sinistra gli sbarreranno il passo. Il commento di Malgieri
Di certo c’è che la Francia sta cambiando dopo una marcia durata qualche decennio. E se le cose dovessero andare come ritiene la bionda signora della destra indiscutibilmente cambierà in parte anche l’Europa considerando i sommovimenti radicali che in tutte le famiglie politiche, soprattutto ad est, stanno avvenendo. La versione di Gennaro Malgieri
Stranieri accoltellati e nazionalismo, la Cina di Xi ha un problema
In Cina ci sono stati alcuni attacchi violenti contro gli stranieri: è il nazionalismo di Xi che contribuisce a spingere persone borderline a compiere certi gesti?
L'Is attacca la Russia in Daghestan. I possibili effetti sull'Ucraina letti da Jean
Se l’Is-K offre qualche possibilità di influire sul conflitto in Ucraina a favore di quest’ultima, esso potrebbe rappresentare un aiuto per Kyiv, impegnando per la sicurezza interna un’aliquota delle forze russe. L’analisi di Carlo Jean
Perché l'alleanza Israele-Cipro toglie il sonno a Hezbollah
Prima che vi fosse la crisi di Gaza data dall’attacco del 7 ottobre scorso, Cipro, Israele, Grecia e Usa erano in procinto di assumere una decisione definitiva sullo sfruttamento dei giacimenti di gas presenti nel Mediterraneo orientale e al contempo Nicosia stava negoziando l’acquisizione di carri armati israeliani Merkava Mark III e del noto sistema di difesa aerea israeliano Iron Dome
Dopo il voto una certezza, la Francia frammentata. Gli scenari di Tzogopoulos
In palio 577 seggi all’Assemblea nazionale. Da un lato il volto della destra di Rassemblement national, Jordan Bardella, dall’altro il Nuovo fronte popolare che raggruppa il centrosinistra. George Tzogopoulos, analista dell’Istituto Europeo di Nizza: “Nel complesso mi aspetto una maggiore frammentazione nel panorama politico francese”