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Contro le minacce ibride serve una risposta di tutta la società. Parla Treverton

Conversazione con l’ex presidente del National Intelligence Council americano. “Queste sfide sono multiformi e si estendono oltre i tradizionali campi di battaglia includendo le strutture sociali”, dice. Proprio per questo, “richiedono un’azione collettiva”

Fentanyl, ecco la situazione in Italia. Parla il tenente colonnello Leotta (Dcsa)

Conversazione con Salvatore Leotta, tenente colonnello dei Carabinieri, direttore della sezione analisi presso la Direzione centrale per i servizi antidroga: “Sui fentanili in Italia non c’è una situazione di allarme, bensì di allerta”

Alta tensione nel Pd sui civici. Il salvinismo? Rischia il capolinea. La versione di Panarari

Alta tensione nel Pd per la costruzione delle liste. La componente riformista arretra, mentre la determinazione di Schlein farà in modo che la nuova linea di discontinuità porti a un gruppo parlamentare completamente rinnovato. Renzi e Bonino, alleanza di scopo. E nel centrodestra la leadership di Salvini rischia grosso. Conversazione con il sociologo Massimiliano Panarari

Bonino e Renzi possono funzionare, ma... Parla Diamanti (YouTrend)

Il bacino elettorale da cui può attingere la nuova formazione di Renzi e Bonino è molto ampio. Dovranno però avere candidati competitivi che possano pescare oltre la consueta fetta di popolazione che li sostiene. Il Pd deve valorizzare gli amministratori e non calpestare gli uscenti. Centrodestra, sfida Lega-Forza Italia. Colloquio con il sondaggista Diamanti

Il nemico silente. Per Manciulli il terrorismo non è scomparso, anzi

L’Occidente è preso da altre dinamiche, ma deve considerare il terrorismo un nemico tutt’altro che in disarmo. Già prima dell’attentato a Mosca, il rapporto “Il nemico silente” di MedOr sottolineava la continua minaccia del terrorismo in un arco che dall’Asia centrale raggiunge i confini dell’Europa. Airpress ne ha parlato con l’autore, Andra Manciulli, direttore Relazioni istituzionali di MedOr

Per fermare la disinformazione serve un’agenzia ad hoc. Parla Borghi (Iv)

Il senatore di Italia Viva e membro del Copasir propone un terzo servizio sotto il Dis, oltre ad Aise e Aisi, che si occupi di sicurezza cognitiva. “Nessuno scenario orwelliano, dobbiamo modernizzare gli strumenti a tutela della corretta e libera informazione”, spiega. Con la presentazione del disegno di legge “vogliamo aprire il dibattito, siamo aperti al confronto anche sulle forme di organizzazione”, aggiunge

Il 27 marzo ’94 Berlusconi aveva già i suoi nemici. Il racconto di Minuz

L’antiberlusconismo nacque ancor prima della discesa in campo del fondatore di Forza Italia. Berlusconi non piacque agli intellettuali: contro di lui ci fu un’avversione di carattere morale ed estetico anche già quando era “solo” un imprenditore. Ma fu il pioniere della comunicazione politica moderna. Conversazione con il docente del docente della Sapienza Andrea Minuz

Cosa ci ricordano gli attacchi Houthi ai cavi sottomarini. Parla Calderaro (EUI)

“Questa attenzione verso le infrastrutture fisiche, anche quando collocate al di fuori di sovranità nazionali, è fondamentale a livello di cooperazione internazionale alla luce della loro caratteristica principale: la transnazionalità”. Conversazione con Andrea Calderaro, Robert Schuman Center Fellow presso lo European University Institute di Firenze e professore in relazioni internazionali a Cardiff University

Cosa resta della Destra nell'era di Giorgia Meloni. Tarchi e le tre età della fiamma

Per l’ascesa di Giorgia Meloni a contare sono stati il crollo del sistema partitico della “prima repubblica” e il ruolo svolto da Berlusconi nel riammettere i neofascisti nel perimetro della legittimità governativa. Avrebbe senso una destra ispirata a una visione europeista indipendente dalla subalternità alla strategia statunitense? Una destra, no. Una forza politica che, partendo dall’originaria identità missina, avesse puntato ad oltrepassare il discrimine sinistra/destra, sì. Conversazione con il politologo Marco Tarchi

Netanyahu contro Onu (e Usa), ma è ancora presto per Rafah. Il punto di Touval

Secondo Yonatan Touval, board member del Mitvim, l’Israeli Institute for regional foreign policies, la reazione di Netanyahu all’astensione americana per la risoluzione Onu sul cessate il fuoco, non significa un’accelerazione sull’offensiva terrestre a Rafah

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