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Il crollo di Macron e quella patente per le destre. La Francia (e l'Europa) secondo Orsina

“C’è stato un rigetto da parte della Francia dell’operazione Macron, che nasce con l’idea di distruggere destra e sinistra nel nome del superamento di quella frattura. Un’operazione anti-populista ma, per paradosso, con robusti tratti populisti”. Conversazione con il docente universitario e analista, Giovanni Orsina

La cultura democristiana sarà la svolta (anche) per la destra francese. Parla Rotondi

La Dc oggi è una cultura di riferimento, forse la sola che possa rivestire una destra che voglia lasciarsi alle spalle tutti i fantasmi del passato. Il deputato democristiano prima che Macron sciogliesse l’assemblea nazionale ha ricevuto una delegazione del partito lepenista, per iniziative culturali. Ma c’è anche tanta politica. Colloquio con Gianfranco Rotondi

Le elezioni francesi scuoteranno anche l'Europa. Pirozzi (Iai) spiega perché

L’opinione della responsabile delle relazioni istituzionali dello Iai: “Dobbiamo rassegnarci ad una fase di navigazione a vista per l’Europa? Il fenomeno Macron è stato di rapidissima ascesa, ma poi di anche graduale deterioramento della sua presa sull’elettorato. Sulla politica europea ci sono delle zone grigie: tutto questo potrebbe creare veramente un cortocircuito che farebbe venir meno il ruolo dirimente della Francia come spinta per la politica europea e per l’integrazione”

Così Emirati e Ue possono cooperare in Africa. L’analisi di Procopio

Per l’esperta dell’Ecfr, l’Africa ha un ruolo sempre più decisivo nel definire la governance globale: per questo la cooperazione con gli Emirati può essere un vettore per l’Ue. E il Piano Mattei…

Sconfitti e vincitori dal Consiglio europeo secondo Tocci

L’analisi della direttrice dello Iai dopo le decisioni prese in sede europea: “L’Italia, più che una valutazione di merito, credo debba fare una valutazione sull’esito del voto. Tutti gli altri che hanno votato a favore pensavano che questo trio rispecchiasse il loro interesse, evidentemente gli unici due Paesi che non la pensano così sono Italia e Ungheria, quindi non possono che essere questi i Paesi che hanno perso”

Senza debito comune e Pnrr più lungo non è vera Europa. Parla Quadrio Curzio

​Senza l’emissione di titoli comuni nel lungo periodo e un allungamento della scadenza del Pnrr, l’Ue rimarrà un progetto monco e incompiuto. Per questo il premier ha detto cose giuste alla Camera e al Senato. Intervista all’economista della Cattolica e presidente emerito dell’Accademia dei Lincei

In Ue l'Italia avrà un ruolo primario, ma non grazie a Meloni. Alfieri spiega perché

Probabilmente all’esito delle trattative in Europa, l’Italia avrà un Commissario con un buon portafoglio ma questo prescinde dalle volontà del governo. Si tratta piuttosto del riconoscimento del peso politico che l’Italia ha sempre avuto in Ue. Meloni è isolata anche per via di alcune ambiguità che non ha chiarito interne alla maggioranza e nella famiglia politica dei conservatori a cui appartiene. Colloquio con il senatore dem, Alessandro Alfieri

Vi spiego perché Meloni (e l'Ecr) giocheranno un ruolo forte in Europa. Parla Carteny

“Di fatto l’Ecr è diventato il grimaldello con cui l’Italia di Meloni può giocare un ruolo da protagonista in Europa: la maggioranza all’europarlamento avrà bisogno di voti in molte questioni. Il governo italiano, che raccoglie nella stessa coalizione anche i popolari con Forza Italia e le destre identitarie con la Lega, si propone anche come forza mediatrice in Europa, dove è importante tenere aperto il dibattito tra gli eurogruppi e le delegazioni nazionali”. Conversazione con il docente di Relazioni internazionali alla Sapienza di Roma

Von der Leyen vince in Ue, ma Meloni non perde. Gli scenari di Castellani

In vista del Consiglio europeo, Meloni riferisce alla Camera e al Senato ma pare piuttosto innervosita dai risultati dei doppi turni in alcune città importanti e, soprattutto, da come si stanno svolgendo le trattative a livello europeo. La tecnica del “muso duro” le serve per alzare la posta: l’obiettivo è ottenere o la vicepresidenza della Commissione o un Commissario di peso. Sostenendo Ursula, al di fuori della maggioranza, può diventare determinante. Ma serve pazienza. Colloquio con il politologo Lorenzo Castellani

Nuove pandemie, a che punto siamo? La versione di Massimo Ciccozzi

La diffusione dell’influenza Aviaria e della Dengue suggerisce il potenziale rischio di una nuova pandemia. C’è, però, una minaccia ancora più insidiosa e nascosta: la resistenza antimicrobica. Conversazione con Massimo Ciccozzi, epidemiologo dell’Università Campus Bio-medico di Roma

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