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Ecco come le politiche centriste possono attirare l'elettorato deluso. La ricetta di Bonanni

Le prossime europee saranno un test per le forze centriste. Ma la prova basica e propedeutica per l’affidabilità di soggetto di cambiamento è quella di presentare una sola lista alla competizione elettorale di primavera, aggregando le componenti liberaldemocratiche, popolari, riformiste. Non farlo corrisponde al fallimento del progetto di una forza affidabile per il futuro, alternativa al bipolarismo rissoso e inconcludente. Il commento di Raffaele Bonanni

Cattolici, Pd e la gestazione per altri. L'opinione di Reina

È importante che il progredire della scienza sia sempre a favore dell’uomo e mai contro. La Chiesa nelle sue altissime gerarchie si adoperi in modo fattivo e lineare, parlando con una sola lingua, ad aiutare l’uomo a districarsi in questo mondo globalizzato e impaurito. L’opinione di Raffaele Reina

È il momento di una sinistra sociale. Scrive Merlo

Oggi è più che mai necessaria la presenza di una sinistra sociale di ispirazione cristiana nella cittadella politica contemporanea. Una sinistra sociale che ha, nuovamente, il preciso compito di rappresentare da un lato i bisogni, le istanze e le domande che emergono dai ceti popolari e dal ceto medio sempre più impoverito e, dall’altro, di saper tradurre tutto ciò in una visione politica generale

Così la destra atlantista si è fatta strada in Europa

Emblematico il caso di FdI, pilastro occidentale pro-Ucraina ben prima di salire a Palazzo Chigi, celebrato anche dal Time: “Da quando è entrata in carica a ottobre, la leader italiana ha ampiamente superato le aspettative occidentali e ha persino suscitato elogi per le sue forti posizioni atlantiste”. Di contro in molti partiti di sinistra in Italia, Germania, Francia e Spagna non sono mancate sacche di profondo antiamericanismo mascherate da una certa ‘prudenza’ sul sostegno a Kiev.

Dall'emergenza al governo dell'immigrazione. Scrive Pellicciari

La massiccia presenza a Roma di leader è un indiscutibile risultato della diplomazia italiana. Tecnico, perché è complesso organizzare un summit mentre il riassetto degli equilibri internazionali passa soprattutto per l’Africa e Bruxelles è concentrata più sulle emergenze ad Est che al Sud dell’Europa. Politico, perché rimette Roma in asse con un tradizionale protagonismo nell’area Euro-Mediterranea. E il duo Meloni-Tajani… L’analisi di Igor Pellicciari, ordinario di Storia delle Istituzioni e Relazioni Internazionali, Università di Urbino

Superare la paura della firma. Un aiuto (da Anac) ai sindaci del cratere

Di Guido Castelli

La ricostruzione dopo il terremoto del 2016 può diventare un laboratorio di verifica delle novità normative previste dal nuovo Codice degli appalti, alla luce dell’accordo stretto con Anac. La legalità è una priorità assoluta per garantire che la ricostruzione del Centro Italia avvenga nella piena tutela dell’imprenditoria sana, dei lavoratori e dei cittadini che hanno il diritto che gli edifici pubblici che stiamo finanziando siano sicuri e realizzati a regola d’arte. L’intervento di Guido Castelli, commissario straordinario per la ricostruzione post sisma 2016

Dai pregiudizi sul suo governo ai rapporti internazionali. Meloni a tutto campo con De Bellis

Dall’affrontare chi l’attendeva al varco al nuovo approccio sull’Africa. Dai rapporti con gli Stati Uniti a quelli con la Cina (che devono coesistere). Il contributo strategico dell’Italia nel Mediterraneo e la capacità di dialogare con tutti nel nome dell’interesse nazionale. La conversazione del presidente del Consiglio con il direttore di SkyTg24, a Washington, all’indomani del suo incontro con Joe Biden

Vi spiego come nasce il feeling tra Potus e Meloni. La versione di Rotondi

Intervista al parlamentare centrista: “Oggi l’asse portante dell’alleanza occidentale tra Europa e Stati Uniti è l’Italia perché della Francia conosciamo le criticità e perché il governo tedesco vive una condizione di crisi strutturale, in quanto fondato su un’alleanza anomala dove la politica estera non è certamente la bussola unificante. Alla luce di tutto ciò, oggi per gli Usa e in generale per l’Occidente l’Italia è fondamentale”

Perché a Meloni conviene consolidare il rapporto con Biden (e non con Orban). Parla Orsina

È il buon rapporto con gli Stati Uniti che consolida il ruolo di leadership su scala internazionale di Meloni, non certo quello con l’Ungheria. La premier è prudente nel rapporto con Orban e con i polacchi, benché formalmente alleati in Europa. Ma, dopo il voto spagnolo, è evidente che convengano i toni moderati. Conversazione con il direttore della School of Government della Luiss

La Dc non avrebbe mai stoppato Saviano. Il corsivo di Cangini

La decisione di bloccare il programma Rai di Saviano è controproducente per diverse ragioni, a partire dal fatto che si danno argomenti all’opposizione e si dà all’autore di Gomorra la possibilità di vestire i panni del martire

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