Non c’è mai stato un colpo di mano dei magistrati: l’abrogazione dell’immunità parlamentare, la fine del finanziamento pubblico ai partiti, l’introduzione di fattispecie penali a dir poco scivolose come il traffico di influenze, la rinuncia ad introdurre qualsivoglia forma di responsabilità rispetto alla qualità del lavoro degli uffici giudiziari sono tutti esempi di come la politica abbia spalancato le porte all’intervento delle toghe. Ora dovrebbe riconquistare la propria sovranità. Ma per farne cosa?
Politica
Popolari, ora parte la “ricomposizione” politica ed organizzativa. Scrive Merlo
La manifestazione di venerdì 14 luglio a Roma, promossa dall’Associazione “Tempi Nuovi – Popolari Uniti” e coordinata da Beppe Fioroni, può rappresentare un primo passo per ridare slancio, vigore e vivacità ad un pensiero politico che, malgrado tutto, ha conservato una straordinaria modernità ed attualità nella cittadella politica italiana
La questione giustizia e la stabilità del governo. Scrive Sisci
Il governo del premier Giorgia Meloni ha la grande fortuna di avere un’opposizione molto debole che gira a vuoto e non riesce a mordere in alcuno dei temi davvero scottanti. Ciò nonostante il fatto che vicende giudiziarie di per sé minori ingolfino l’azione di governo, si trascinino e non riescano a essere risolte in maniera pulita, indica una debolezza di fondo. Il commento di Francesco Sisci
A Forlani dobbiamo la linearità di una politica nel solco del primo centrosinistra
In contrasto con l’accusa di vaporosità rivolta al forlanismo, sta la costanza di un pensiero molto netto che ha colto nella dinamica storica della politica italiana la novità del centro-sinistra come esito del confronto tra cattolici e socialisti. Il commento di Giuseppe Fioroni
Forlani e la notte prima dell'incubo Mani Pulite. Il racconto di Elio Pasquini
Umiltà e onestà. Sono queste le due caratteristiche con le quali l’ex segretario particolare descrive lo scomparso presidente del Consiglio. La notte prima dell’interrogatorio a Milano, la decisione di non parlare e poi i ripensamenti. La tensione all’arrivo in tribunale, le offese e l’inizio della fine. Conversazione con Elio Pasquini
Perché rimpiangere i tempi andati di Arnaldo Forlani. La riflessione di Cangini
Andrea Cangini ricorda il primo incontro da diciassettenne con Arnaldo Forlani, i tempi in cui il potere politico era un potere reale e chi lo incarnava non ne esibiva l’arroganza, ma lo rappresentava con umanità e discrezione
Cosa perdiamo insieme a Forlani. La testimonianza di Flavia Nardelli Piccoli
La politica al servizio del Paese, per il consolidamento e la crescita anche sociale dell’Italia. L’arte della mediazione e la capacità di mantenere sempre la linea dell’equilibrio. Dall’amicizia di famiglia al patto di San Ginesio, finendo con il ritiro dalle scene pubbliche dopo Mani Pulite. Il ricordo di Nardelli Piccoli
Vi racconto il modello di mitezza incarnato da Forlani. Scrive Reina
Il suo carattere tranquillo, bonario, che ricercava sempre le ragioni dell’unità e mai quelle della divisione lo distingueva. Incarnava perfettamente il modello della mitezza della politica, era sempre per unire, per mettere insieme. Questo però non si tradusse mai in mancanza di coraggio o pavidità. Il ricordo di Raffaele Reina
Così Giorgia Meloni si prepara al vertice di Vilnius
Loperfido (FdI): “L’Italia ha nel suo dna il protagonismo dialogante, che ci può rendere soggetti principali di un mondo che inevitabilmente si affaccia ai nostri confini e con cui dobbiamo dialogare per prevenire tensioni e conflitti”
L'atlantismo convinto e l'arte della mediazione. La politica di Forlani vista da Ciocchetti
Sfiorò l’elezione alla presidenza della Repubblica, fu presidente del Consiglio dei Ministri e titolare del dicastero degli esteri. Oltre che segretario della Democrazia Cristiana. Fu uno dei tre pilastri del Caf. Il parlamentare di FdI ricorda il suo rapporto con l’ex premier