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Macché fascismo. Per Fiano il problema sono gli abbracci a Orban e Polonia

Il deputato dem: “Non è un mistero che i riferimenti di Salvini, Meloni e Berlusconi siano questi per quanto riguarda la politica estera. Addirittura la Lega stipulò un accordo con Russia Unita”. Il rischio del presidenzialismo e di uno scollamento dai principi europei

Il riformismo e quell'intervista a Bettini. Scrive Polillo

I giovani non hanno bisogno di altri sussidi. Di assistenza caritatevole. Ma di lavoro. Quindi di politiche che contribuiscano a rimettere in moto quell’ascensore sociale, fermo da troppo tempo. Che il disinteresse generale delle principali forze politiche italiane ha mantenuto tale. Il commento di Gianfranco Polillo

La sfida (cercata) Meloni-Letta a colpi di cipria e atlantismo

Botta a risposta tra i leader di Fratelli d’Italia e Partito democratico sulla politica estera. Lui punta sul “fronte popolare”, lei si smarca dal fascismo e incassa le rassicurazioni di Luttwak da Washington

Giorgia Meloni e la modernizzazione democratica della destra

Pensare un’Italia forte, compatta, avanzata, interclassista, consapevole, alla luce della tradizione e dei valori spirituali, della propria identità nazionale è la vera forza del conservatorismo democratico di oggi. E la leader di Fratelli d’Italia ha il merito di essere il solido pilota di questo traghettamento. Il commento di Benedetto Ippolito

I puritani della politica, le alleanze e le elezioni. Il commento di D'Ambrosio

Troppo digiuno formativo in materia politica ha ingrossato le schiere dei puritani, come quelle dell’antipolitica, dell’astensionismo, della chiusura in un privato individualista, razzista e meschino. Certo il quadro presente non brilla affatto, scrive Rocco D’Ambrosio, ma ciascuno di noi può fare qualcosa…

Il matrimonio Renzi-Calenda si farà. Ora un percorso oltre le urne. Parla Nobili

“Siamo felicissimi che in questo spazio ci raggiunga Carlo Calenda dopo che si è reso conto che col Pd non si può lavorare nel rispetto dell’agenda di Mario Draghi”, ha spiegato il parlamentare renziano. “Era difficile che il Pd potesse fare peggio di un’alleanza con il Movimento Cinque Stelle. E invece ha trovato Fratoianni e Di Maio”

Il terzo polo non è la Dc. Ma Letta e Calenda... Il voto secondo Mannino

L’ex ministro democristiano: “Gli elettori, nonostante i sondaggi, presenteranno un conto salato al centrodestra. Ma, al contempo, addosseranno al terzo polo una grande responsabilità: dovranno traghettare il sistema politico italiano fuori dallo schema bipolare artefatto, in vigore fino a oggi”. E il Pd? “Con Bonelli e Fratoianni ha perso credibilità”

Calenda e Renzi, una partita a colpi di Tweet. L'analisi di Giordano

Entrambi, oggi, sono al centro dello spazio mediatico e, al contempo, provano a diventare sgomitando il centro politico di un possibile terzo polo. Una missione difficile, ma di certo non impossibile. Intanto, è innegabile che un primo risultato l’hanno portato a casa: modificare la polarizzazione elettorale

Sta per nascere il primo centro "puro" degli ultimi 30 anni?

La coalizione Renzi-Calenda sarebbe la prima dalla caduta della Dc a non doversi occupare delle ali alla loro sinistra e destra. Ma attenzione a Giorgia Meloni, i cui potenziali elettori la percepiscono molto più centrista dei suoi alleati. L’analisi di Francesco Sisci

Nessuna alleanza con M5S, e Calenda... La bussola di Borghi sulle alleanze del Pd

Il deputato e membro della segreteria nazionale del Partito democratico: “L’idea di Calenda e di Renzi è quella di ritagliarsi un ruolo di ‘ago della bilancia’ nell’ambito della futura compagine di governo. Una modus operandi che richiama  – neanche troppo velatamente – l’antico trasformismo”. E il centrodestra “è diviso su tutto, nonostante millantino coesione”

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