Il Pd lavora per un Conte-ter. Il segretario Zingaretti dà la linea alla direzione: si lavora per il reincarico al premier e niente veti sul ritorno di Matteo Renzi nella maggioranza. Ma fra le righe lascia la porta socchiusa a un piano B, “sarebbe insufficiente affidarsi a un nome”
Politica
Italian gov't crisis: why knowing who Carlo Cottarelli is matters
Mr Cottarelli is among the most respected Italian economists. He came very close to becoming PM in 2018, and his name has been floated for that position ever since the beginning of the Italian government crisis. He rejects that idea, but… (meanwhile, read his profile and his take on the current situation)
Perché Conte ha perso il primo round. Parla Massimo Franco
C’è una nebbia fitta intorno a Palazzo Chigi. Il Conte-ter non è scontato, dice l’editorialista del Corriere della Sera Massimo Franco, il premier ora sconta i suoi errori, “non ha capito che si è chiusa una fase”. Governo tecnico? Solo per andare al voto
La crisi di governo e il razionalismo in politica. La lezione di Pennisi
Di fronte alla crisi sanitaria ed economica provocata dalla pandemia a un Paese la cui produttività ristagna da un quarto di secolo, l’approccio “razionale” alla politica implicherebbe la creazione spedita di un nuovo governo. Il commento di Giuseppe Pennisi
Che ne sarà del Pd (e Zingaretti) dopo la crisi? Risponde Franchi
Cosa succederà in questa crisi? Non bisogna dimenticare che Conte era senza biografia politica. Un inedito non solo per la storia repubblicana italiana ma per tutte le democrazie occidentali. Paolo Franchi e il destino del Pd, che da partito di cambiamento si è fatto partito di servizio del sistema
Centrodestra di governo? Perché la sfida si gioca (anche) a Milano
Gabriele Albertini, Franco Baresi, Simone Crolla, Maurizio Lupi e Roberto Rasia dal Polo sono solo alcuni dei nomi di cui si parla in casa centrodestra in vista delle prossime amministrative. Il sindaco uscente e già ricandidato si porta avanti con il lavoro. Ma la partita, com’è ovvio che sia, è aperta. Tutti i nomi e gli scenari
Votare è meglio di un'agonia. La versione di Ippolito
Mandare la nazione al voto non è uno scandalo, non è una tragedia. Se vi è un pericolo Covid, si può prolungare per qualche giorno in più l’apertura dei seggi. Alla fine, una cosa è chiara: in monarchia decide il re, in democrazia decide il popolo. Chi potrebbe ragionare diversamente? Il commento di Benedetto Ippolito
La solitudine del numero uno (Mattarella). Il mosaico di Fusi
La solitudine del Quirinale esiste perché i partiti consegnano nelle mani del capo dello Stato il fallimento di due, contrapposte, esperienze di governo. Tutti aspettano che il Presidente, con la consueta pacatezza e saggezza, li tiri fuori dalle secche nelle quali si sono infilati
Il centrodestra (unito) invoca il voto. Tattica? La bussola di Ocone
La richiesta di portare gli italiani alle urne è tattica o no? È cioè stata fatta dai leader con lo scopo di stanare gli altri protagonisti della commedia (anzi della “pantomima” come a ragione l’hanno chiamata) “all’italiana” che stiamo vivendo e che potenzialmente potrebbero essere interessati a quest’esito? La bussola di Corrado Ocone
Però adesso il Pd si svegli
Il Pd dovrebbe prendere in mano la situazione, indicando una strada da seguire, le cose da fare e le persone da mettere nei posti di governo, premier compreso. Invece sembra prigioniero del suo ruolo di potere, del suo “senso di responsabilità”, della sua missione autoproclamata (non senza fondamento) di “reggitore dello Stato”. L’analisi di Roberto Arditti