L’invasione russa sta aggravando la malnutrizione di milioni di persone e ritarda l’assistenza umanitaria a coloro che soffrono delle peggiori forme di insicurezza alimentare. L’approfondimento di Caitlin Welsh, direttrice del Global food security program presso il Center for international and strategic studies, Csis, sulla rivista Formiche 192
Verde e blu
Paura e realtà dell’Intelligenza artificiale secondo Zecchini
Migliori risultati si otterrebbero se governi e imprese si preparassero a finanziare programmi di formazione nelle competenze richieste e facilitassero la transizione del lavoratore. Se, invece, qualcuno decidesse di procedere indipendentemente verso una disciplina rigida dovrebbe essere consapevole delle implicazioni per innovazione, competitività, produttività e prosperità
L’Australia blocca un altro investimento cinese, questa volta tocca al litio
Il comitato per gli investimenti esteri ha detto no alle mire di Pechino su un deposito di terre rare. È un altro segnale che le relazioni commerciali tra i due Paesi devono passare dal vaglio dell’interesse nazionale
La spunta blu e l’eguaglianza. La riflessione di Celotto
La rete ci è tanto piaciuta non soltanto perché è di facile accesso, ma anche perché è nata libera e con l’impressione che nel mondo digitale fossimo davvero tutti uguali. Invece il poter pagare per accedere a una classe di servizi superiore, ci fa capire che anche il mondo digitale finisce per replicare quello reale… Il commento di Alfonso Celotto
Contro l'emergenza climatica è ora di agire adesso. L'opinione di D'Angelis
L’Italia ha tutte le condizioni per difendersi e investire e produrre lavoro nelle infrastrutture e nelle tecnologie più innovative. Sarebbe l’ora di “mettere a terra” le economie green sostenute dai pacchetti finanziari climatici dell’Ue, dal Fit for 55 al Recovery Plan al Green Deal europeo che investono 1000 miliardi di euro in grado di svilupparne 3000, e una quota è nel nostro Pnrr. Il commento di Erasmo D’Angelis
Tecnologia e food diplomacy. La scommessa italiana raccontata dal prof. Riccaboni
L’agroalimentare è sempre più influenzato dal cambiamento climatico, a sua volta connesso anche alle modalità con cui sono prodotte le derrate. Si tratta di un grande thread dell’attualità, che riguarda tutti e che ci spinge a rendere le produzioni e le imprese del settore sempre più attente all’ambiente e all’equità sociale. In tutto questo l’Italia può cogliere una grande opportunità. L’analisi di Angelo Riccaboni, professore di Economia aziendale presso l’Università degli studi di Siena e presidente della Fondazione Prima di Barcellona
Zero fame, Maurizio Massari spiega perché il vertice di Roma
Cosa è cambiato a distanza di due anni dall’ultima riunione? Come possiamo eradicare la fame e la malnutrizione dal mondo quando mancano solo sette anni alla scadenza del 2030 e il loro livello non accenna a migliorare? L’analisi di Maurizio Massari, rappresentante permanente d’Italia alle Nazioni Unite, alla vigilia del vertice internazionale in programma dal 24 al 26 luglio a Roma
Cosa prevede il partenariato strategico Ue-Cile sul litio
La Commissione europea ha stretto un accordo con il Paese sudamericano per rafforzare la cooperazione su una filiera sostenibile per le materie prime critiche. Focus: l’ingrediente fondamentale per le batterie. Ma basterà per aggirare la Cina?
Le Big Tech giocano d'anticipo e propongono a Biden una (auto)regolamentazione sull'IA
Il governo di Washington ha ricevuto una proposta spontanea da sette grandi aziende del settore – Amazon, Google, Meta, Microsoft e Open AI, a cui si aggiungono Anthropic e Inflection – che hanno deciso di battere la politica sul tempo. L’amministrazione Biden sarà ben lieta di riceverla, mentre l’Europa si vede scavalcata
L'AI Act sarà una direttiva mascherata. Dialogo con Pollicino (Bocconi)
Con il costituzionalista della Bocconi abbiamo discusso di Intelligenza artificiale e di come trovare un punto di incontro tra principi americani ed europei, in un negoziato finora molto difficile. L’AI Act vuole regolare un ecosistema in continuo mutamento, con norme che saranno applicate in modo diverso da scandinavi e italiani, francesi e tedeschi, anche se si tratta di un regolamento e dunque dovrebbe essere applicabile in tutta l’Unione. Meglio puntare su un approccio che metta al centro i diritti fondamentali