L’idea di imporre la libertà è una trappola in cui continuiamo a incorrere presuntuosamente. L’imposizione della libertà è una negazione della libertà stessa. Ci piaccia o meno la libertà si diffonde con gli strumenti di cui dispone attraverso un processo lungo e tortuoso. L’opinione di Pietro Paganini e Raffaello Morelli, Competere
Verde e blu
La trappola del gas, l'austerity e l'opportunità della transizione verde
La vulnerabilità dell’Italia è il risultato dell’Italia dei No al nucleare, all’estrazione del gas, alle interconnessioni, all’uso dei rifiuti per produrre energia. Ed è anche il risultato del lungo partenariato energetico con la Russia, secondo solo a quello della Germania. La seconda parte dell’analisi di Corrado Clini, già ministro dell’Ambiente, sull’opportunità ora di una transizione verde
Come l’internet sovrano della Russia ha messo radici
In questa quarta parte della serie “La nuova cortina di ferro”, Soldatov e Borogan (senior fellow di Cepa e cofondatori di Argentura.ru) riepilogano le mosse del Cremlino per escludere i russi dal flusso di informazioni non allineate
Rinnovabili e indipendenza energetica. La via maestra secondo Becchetti
Prima della crisi si parlava di carbon tax per favorire la transizione ecologica. La “Putin carbon tax”, la tragedia della guerra con i suoi effetti su gas e petrolio è l’equivalente di 10 carbon tax. Possibile che abbiamo sempre bisogno di una catastrofe per aprire gli occhi e fare quello che anche prima ci conveniva fare? Il commento di Leonardo Becchetti
Tap, EastMed e la dipendenza europea dal gas russo
Sono trascorsi 8 anni da quando, nel giugno 2014 immediatamente dopo l’occupazione della Crimea, l’Ue aveva promosso Energy Union con l’obiettivo di raggiungere la sicurezza energetica sostenibile dell’Europa e di renderla indipendente dalla fornitura del gas russo. Pubblichiamo la prima parte dell’analisi di Corrado Clini, già ministro dell’Ambiente, sull’opportunità ora di una transizione verde
L’Europa prova a contrastare con Amazon il monopolio di Musk
Amazon ha scelto il lanciatore europeo Ariane 6 per mettere in orbita una parte dei tremila satelliti della sua futura costellazione “Kuiper”. Diciotto degli ottantatré lanci necessari saranno effettuati da Arianespace, gli altri da operatori statunitensi. Ma cosa c’è dietro quello che appare come un semplice contratto di lancio? L’opinione di Marcello Spagnulo, ingegnere ed esperto aerospaziale
Inizia l'era dello spazio commerciale. Partita la missione Axiom-1
L’esplorazione spaziale è cambiata: dopo i primi brevi voli commerciali extra-atmosferici ora, con la missione Axiom-1, quattro astronauti privati sono diretti per la prima volta alla Stazione spaziale internazionale, a bordo della navicella Crew Dragon “Endeavour”, lanciata su un vettore Falcon9 di SpaceX. La missione è partita con successo dal Kennedy Space Center della Nasa in Florida, dalla piattaforma accanto a quella che si prepara a lanciare la prima missione del programma lunare Artemis. È il primo passo di Axiom Space verso la realizzazione della stazione spaziale commerciale
Via dal gas russo? Con biometano ed economia circolare, dice Dal Fabbro
C’è una strategia di breve periodo, che punta sulle forniture di altri paesi, e una di medio periodo, fatta di biometano (prodotto con rifiuti, scarti di agricoltura e letame), idrogeno ed economia circolare, per garantirci le materie prime fondamentali per le rinnovabili. Conversazione con l’amministratore delegato del fondo Xenon Fidec, fondatore di Equiteco ed ex presidente di Snam
Sentinelle europee per osservare la Terra. L'Esa ha scelto
L’Agenzia spaziale europea (Esa) ha selezionato Arianespace per lanciare il prossimo satellite del programma Copernicus per l’osservazione della Terra. Il Sentinel-1C raggiungerà i gemelli 1A e 1B già in orbita eliosincrona a bordo di un Vega C, il vettore made in Italy di Avio
Bucha e negazionismo. Quattrociocchi spiega il cortocircuito mediatico
Da una parte la propaganda (filo)russa, dall’altra un’infosfera occidentale dove può attecchire. Dietro a coloro che negano i massacri in Ucraina, così come avvenne col Covid, c’è anche la lotta alle fake news. Walter Quattrociocchi, professore della Sapienza di Roma e a capo del Center of Data Science and Complexity for Society, spiega il nesso tra social e complottismo e sviscera il ruolo del giornalismo occidentale