di Fiamma Nirenstein, inviata a Berlino Dal sogno infranto del socialismo reale alla scoperta della poesia delle merci. Dalla fuga disperata all’approdo famelico. Dalla rabbia alla voglia. Cronache dalla nuova frontiera: ovvero la tumultuosa conversione al capitalismo di uno dei popoli ex comunisti liberati dall’effetto Gorbaciov. Noi, gente dell’ Occidente, non avevamo mai visto un bambino che per la prima…
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Dall’Urss a Putin. La parabola russa dalla caduta del Muro di Berlino
A trent’anni di distanza dalla caduta del Muro di Berlino è senza dubbio possibile affermare che questo avvenimento racchiudeva già in sé il successivo collasso dell’Urss. È necessario, però, anche sottolineare come la crisi del sistema sovietico fosse iniziata ben prima del crollo del Muro. A partire dagli accordi di Helsinki del 1975, l’Urss aveva già per certi versi derogato…
Ecco come l'arte ha raccontato il Muro di Berlino. L'analisi di Benincasa
A trent’anni dalla sua caduta sembra quasi fantapolitica l’esistenza di questo manufatto che per 28 anni, tra il 1961 e il 1989, ha materializzato la metafora dell’iron curtain evocata profeticamente da Churchill nel discorso di Fulton, all’alba della Guerra fredda. Guerra fredda e Muro di Berlino hanno finito per diventare sinonimi, considerando che la riunificazione delle due Germanie ha segnato…
Il Muro di Berlino è caduto ma la Nato è ancora indispensabile. L'analisi di Talò
A quarant’anni dalla sua fondazione, la Nato avrebbe potuto chiudere i battenti a causa del suo successo: 1949-1989. La missione era compiuta: la cortina di ferro che aveva diviso l’Europa crollava fisicamente con il Muro di Berlino. Il 9 novembre 1989 ero un giovane diplomatico a Tokyo, nella prima sede della mia carriera. Quel giorno vedendo alla televisione le immagini…
Recensione: "Il Muro. Berlino e gli altri"
[I]l muro, la barriera fisica, il confine impenetrabile, non è mai del tutto invalicabile, e sempre presenta una permeabilità immateriale che ne vanifica l'obiettivo. Visto da un'altra prospettiva, il muro può essere interpretato non tanto come una dichiarazione di forza, di potenza o di "sovranità", bensì come un elemento che esprime una debolezza, una incapacità di mediare o di risolvere…
Crisi in Libia, per l'Italia è il momento di osare. Parla Mezran
Non ci sono molte ragioni per credere che la conferenza internazionale sulla Libia che si svolgerà a Berlino, nonostante la neutrale sede tedesca, possa segnare un cambio di passo nella stabilizzazione del Paese nordafricano. Così come è difficile pensare che, malgrado le buone intenzioni, il presidente del Consiglio Giuseppe Conte possa tornare da New York con un concreto sostegno americano…
Non solo europee. Cosa toglie il sonno alla Merkel
Non sono solo le elezioni europee e le amministrative di maggio a togliere il sonno alla GroKo di Angela Merkel, su cui pende la spada d Damocle del nuovo corso della Cdu targato Annegret Kramp-Karrembauer. Sul tavolo c'è anche il regolamento europeo sulle esportazioni, che Londra e Parigi vorrebbero più attenuato. Il passaggio include anche gli affari sull'asse Berlino-Riad alla…
Chi è e cosa pensa Annegret Kramp Karrenbauer (candidata alla guida della Cdu)
È stata da subito la figura preferita dalla Cancelliera uscente Annegret Kramp Karrenbauer, candidata alla guida della Cdu che si avvia al congresso di Amburgo nel prossimo dicembre con buone possibilità di farcela. Ma se da un lato la 56enne, attiva nel suo partito sin dal 1991, dovrebbe essere la naturale prosecuzione del merkelismo applicato alla politica, dall'altro in occasione…
Tre ombre aleggiano sopra Angela Merkel. Ecco quali
Al momento dovrebbe essere ridotta a tre la rosa di nomi in lizza per succedere sul trono “democristiano” di Angela Merkel. L'accelerazione è stata data dai sondaggi che vedono la Cdu in costante flessione e che, in vista delle regionali di ottobre, potrebbero peggiorare il minimo storico fatto registrare una settimana fa. Ecco che in questo scenario, con la Grande Coalizione…
Trump, l’Europa, i dazi e il multilateralismo secondo Villafranca (Ispi)
Il G7 di giugno si è chiuso con uno strappo clamoroso: Trump si è rifiutato di firmare il comunicato finale lanciando tweet di fuoco in direzione dell’organizzatore dell’incontro, il primo ministro canadese Trudeau. Il G7 era nato negli anni Settanta come incontro dei leader delle grandi e ricche democrazie industrializzate con l’obiettivo di dar prova di unità e efficacia nell’affrontare…