Vero, la lettera con cui l'Ue ha bocciato il Def e dunque una buona fetta di manovra, non era acquafresca. Troppo un deficit al 2,4% per un Paese che cresce dell'1,1%, anche se rimane la terza economia d'Europa e la seconda manifattura. I mercati ci hanno evidentemente creduto, come dimostra il profondo rosso di questa mattina. Borsa a -2,3% e…
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Fra Usa e Iran c’è di mezzo l’Aja
"Washington dovrebbe smettere con la sua cattiva abitudine di imporre sanzioni tiranniche e illegali al popolo e ai cittadini di altri Paesi, e tornare a essere un membro attivo e normale della comunità internazionale", scrive in un comunicato il ministero degli Esteri iraniano, riferendosi a una decisione della Corte di Giustizia internazionale (Icj) che ha dichiarato illegittime le sanzioni che gli…
Roma abbiamo un problema. Anzi tre
Chi sperava che il corpo a corpo fosse rimandato a ottobre inoltrato, con la presentazione della manovra, rimarrà deluso. Nelle ultime 24 ore nel trianfolo Roma-Bruxelles-mercati sono successe tante cose. Troppe per non preoccuparsi almeno un po', troppe per non capire che c'è un problema. Anzi due. Ieri sera il ministro dell'Economia Giovanni Tria è tornato frettolosamente a Roma dopo un faccia a…
Le mani del Dragone sulla logistica belga (ed europea)
Una mossa che, di fatto, è quasi uno scacco matto della Cina all'Europa e a buona parte delle aree di sua influenza. È stato firmato un accordo per collegare i servizi ferroviari del porto di Anversa con quello di Shanghai. Il programma, chiamato Diamond Silk Road, mira a collegare Anversa e Shanghai con un treno (per passeggeri e merci) che…
Merkel in difficoltà. Fine di un'era?
La situazione politica in Germania si fa sempre più tesa. Per noi abituati a sceneggiate tra i banchi del Parlamento, forse, non apparirà così. Ma per la posata e seriosa politica tedesca, gli ultimi giorni sono stati un tonfo politico per Angela Merkel che, secondo quanto riportano i media tedeschi e quando emerge dalle parole di esponenti politici di vari…
I francesi non possono essere giustificati sul deficit. Vi spiego perché. Parla Sommella
Italia e Francia mai così lontane, se il metro di misura è il deficit. Parigi ha appena annunciato che nel 2019 ridurrà le tasse ma ricorrendo a del sano disavanzo: per il prossimo anno Emmanuel Macron prevede tagli fiscali per 24,8 miliardi di euro, nel tentativo di dare impulso all'economia e creare più posti di lavoro. Questa la manovra francese in sintesi: viene…
Il numero magico del governo? Il 2% (di crescita). Paolo Savona spiega come e perché
Il futuro dell'Italia e dell'Europa si basa sulla capacità di restituire la speranza ai cittadini. É la prospettiva della crescita l'unica che può evitare una pericolosa deriva delle nostre democrazie e di quel disegno di De Gasperi ed Adenauer che ha garantito decenni di pace nel Vecchio Continente. Paolo Savona ne è convinto e, a dispetto della scorretta vulgata che lo…
Stefano Parisi svela alla platea di Atreju l’inganno dello zar Salvini
L'ultimo giorno ad Atreju si tirano le fila di quanto emerso nei primi due giorni di confronto. Nel panel "Non ci resta che ricostruire" Giorgia Meloni riunisce sul palco Magdi Cristiano Allam, Andrea Augello, Guido Castelli, Raffaele Fitto, Nunzia De Girolamo, Stefano Parisi, Edmondo Cirielli, Ruggero Razza e Vittorio Sgarbi a rappresentare le diverse anime della destra italiana con lo…
Nasce il Corepla 2020, con uno sguardo all'Europa
Un convegno per celebrare due decadi di attività ma anche per gettare prospettive importanti sul futuro della plastica, ora che la battaglia per salvare gli oceani iniziata. È quello promosso e organizzato da Corepla, il Consorzio nazionale per la raccolta, il riciclo e il recupero degli imballaggi in plastica, in collaborazione con la Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile, il prossimo…
Perché patriottismo e nazionalismo non sono la stessa cosa. Parla il Generale Arpino
L’uso del linguaggio politicamente corretto – imposto da ormai troppi anni dall’intellighentia delle élite da salotto – ha trascinato sull’altalena concetti importanti come quello di patria. Trasformandolo poi in una brutta parola, da evitare da parte dei “veri” democratici. Chi la pronuncia viene subito etichettato, messo ai margini e senz’altro iscritto sulla lavagna nella colonna dei cattivi. Per non parlare…















