Il contratto di fornitura tra Mosca e Belgrado è in controtendenza rispetto alla traccia europea di stop definitivo dal gas russo e in qualità di Paese candidato all’ingresso in Ue dovrebbe in linea teorica astenersi da condotte in netta contrapposizione con le decisioni di Bruxelles. Intanto nel Paese non si placano le manifestazioni antigovernative con l’allusione di Lavrov all’Ucraina
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Nord Stream 2, chi spinge per il riavvio e chi punta sull'idrogeno
Come riportato dal Financial Times Matthias Warnig, ex spia e storico alleato del presidente russo Vladimir Putin, starebbe facendo pressioni sugli Stati Uniti affinché sostengano un potenziale riavvio del gasdotto Nord Stream 2
Gazprom perde sul gas, ma l'Ue teme sul fronte kosovaro
Non sfuggirà che la questione dello stop al transito del gas russo e quella delle elezioni in Kosovo, previste per il 9 febbraio, rappresentano due occasioni per ragionare sulle mosse dei super player esterni, che provano a destabilizzare il costone balcanico in chiave geopolitica
Caso Ariston, perché l'Italia ha convocato l'ambasciatore russo
Paramonov difende la decisione e attacca. Una mossa dimostrativa per mettere pressione su Roma, anche alla luce del suo ruolo alla guida del G7, dove si discute l’utilizzo degli asset di Mosca per sostenere l’Ucraina
Putin si prende Ariston ma l’Italia si muove. Ecco come
Il Cremlino, forse sotto pressione per gli effetti delle sanzioni sull’economia russa, reagisce con un gesto di stizza e mette sotto chiave le filiali delle due aziende. Tajani e Urso entrano in azione
Gazprom in declino e petrolio sotto attacco. I guai di Mosca sul fronte energia
Il gigante statale del gas è passato dall’essere la clava di Putin contro l’Europa a una delle più grandi vittime aziendali della guerra. Con la perdita del mercato europeo e poche chance di diversificare, l’azienda non sarebbe più profittevole dal 2023. Intanto i martellamenti ucraini sulle raffinerie russe impattano anche le esportazioni di petrolio
Perché i prezzi del gas potrebbero restare bassi
Cinquecento milioni di dollari per la manutenzione del Nord Stream e le rassicurazioni sullo sblocco di Yamal contribuiscono a disinnescare la mina del caso metano (almeno per ora)
Cosa succede dopo l'esplosione nel principale gasdotto russo verso l'Europa
Il gasdotto è la più grande via di trasporto russa del gas, che transita attraverso l’Ucraina e poi Slovacchia, Austria, Repubblica ceca. Già nel 2014 si era verificata un’esplosione nella regione di Poltava in Ucraina: il ministero dell’Interno ucraino aveva parlato di sabotaggio. Cinque anni dopo era iniziata una fase di ristrutturazione ancora in corso per un costo totale di 3 miliardi di dollari in sette anni, perché il sistema di trasporto del gas naturale non era in condizioni adeguate
Gazprom minaccia di chiudere i rubinetti all'Europa. La mossa (disperata) di Putin
L’ultima manovra del gigante del gas russo per mettere pressione sulla Moldavia può essere l’inizio dell’ennesimo attacco ibrido contro l’Ue, che ha le carte in regola per superare l’inverno ma ha il fianco economico ancora esposto ai colpi dello zar
Troll, influencer e caro-bollette. Come agisce l’infowar del Cremlino in Italia
Le crisi aiutano le narrative della Russia, che è diventata più abile ad adattarle ai diversi Paesi. Nel caso dell’Italia martella sulla crisi energetica, attraverso una rete di finti utenti che spingono messaggi pro-Cremlino. Anche politici, personalità e media mainstream possono amplificarne la portata. L’analisi di Political Capital sulla propaganda di Putin in Europa