L’isolamento durante la pandemia di Covid-19 ha reso i giovani più vulnerabili alla radicalizzazione online, confermando l’importanza di monitorare e contrastare efficacemente la propaganda jihadista sul web. L’analisi di Francesco Conti, ricercatore in materia di terrorismo jihadista
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Jihad e coltelli, il volto del terrorismo in Europa. L’analisi di Dambruoso e Conti
Lo Stato Islamico ha rivendicato un attacco con coltello a Solingen, Germania, uccidendo tre persone. Questo episodio evidenzia il crescente ricorso a singoli attacchi con armi bianche da parte dei jihadisti in Europa. Le autorità rafforzano le misure antiterrorismo, mentre si discute del rischio emulativo legato a questi atti di violenza, che stanno influenzando anche la criminalità comune. L’analisi di Stefano Dambruoso, magistrato, e Francesco Conti, cultore della materia
Balcani e jihad, un colpo all'allargamento dell'Ue?
La frontiera con la Slovenia appare come il potenziale nuovo buco nero tra Ue e Balcani, non fosse altro perché le politiche di allargamento sono considerate parte fondamentale della strategia di Bruxelles, pre e post guerra in Ucraina. La spirale di folle violenza targata Hamas ha rimesso in discussione, come dopo il Bataclan, gli elementari principi di circolazione in sicurezza
Islamic State of Mind. La lente di Antinori sull’attacco (jihadista?) in Francia
L’aggressione di un giovane radicalizzato a un insegnante del liceo sembra essere il primo attentato jihadista in Europa dall’esplosione del conflitto in Israele. Ma il fondamentalismo islamico non è mai sparito, ricorda l’esperto di estremismo: oggi è online e segue la grammatica social, e Hamas lo sa bene. Ora attenzione all’innesco del circolo vizioso di odio, specie nei confronti della comunità ebraica
Regia iraniana dietro l'attentato di Tel Aviv? Torna il terrore in Israele
Dall’inizio dell’anno sono 24 le vittime degli attacchi terroristici palestinesi contro israeliani. Nirenstein: “A Tel Aviv sono morti innocenti per strada, ragazzini che erano seduti ad un caffè mentre una macchina gli è saltata addosso. Questa si chiama strage, si chiama attentato terroristico, mentre i nove palestinesi purtroppo caduti non erano semplici civili, ma soggetti armati”
Contrasto alla radicalizzazione. La proposta di Borghi
Il senatore e membro del Copasir ha depositato un disegno di legge che prevede un Centro nazionale sulla radicalizzazione al Viminale e un Comitato di monitoraggio simile al Copasir. Fino a sei anni per i lupi solitari
Libia e Isis. Cronistoria di una guerra mai finita
Non c’è solo la crisi politica e lo spettro di una divisione del Paese a tormentare il sonno della Libia. A Sud l’armata di Haftar reincontra e fronteggia una vecchia conoscenza: l’Isis c’è e non se ne è mai andato. L’analisi di Dario Cristiani, Iai/Gmf fellow
Cosa resta dell'Isis dopo la ghigliottina Biden
L’uccisione di al-Qurashi da parte delle forze armate americane ha decapitato l’Isis di un capo temibile e difficile da rintracciare. Ma squarcia anche il velo sulla dottrina Biden nella guerra al terrore che non è affatto finita. L’analisi di Dario Cristiani, Iai / Gmf fellow
Messo Mali. Perché Macron arranca in Africa
Non c’è solo il risentimento per il flirt con i russi della Wagner. Dietro il forfait di Emmanuel Macron in Mali c’è la polvere sotto il tappeto di una missione anti-Jihad, Barkhane, che dopo otto anni lascia un Sahel più tormentato di prima. L’analisi di Dario Cristiani (Iai-Gmf)
Dal caso Tim all'energia, il governo alla prova sicurezza. Parla Urso (Copasir)
Intervista al presidente del Copasir. Per uscire dalla vicenda Tim-Kkr il golden power non basta, serve una politica industriale strategica. Bene il Trattato del Quirinale, ma ci aspettavamo un’informazione preventiva dal governo. Cina, Russia, Sahel e Libia, ecco i nuovi fronti della minaccia alla sicurezza nazionale