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Non solo Br. Il filo che lega il terrorismo di matrice politica e jihadista

Di Stefano Dambruoso e Francesco Conti

Oggi nessun esperto considera più i diversi gruppi terroristici nella loro dimensione nazionale: il contrasto ai terrorismi è fisiologicamente europeo e transnazionale. L’analisi di Stefano Dambruoso, magistrato esperto di terrorismo internazionale, e Francesco Conti, master counter terrorism King’s College London

Se la propaganda online dell’Isis è donna. Il caso di Latina

Quello della tunisina arrestata a Latina perché online istigava alla jihad non è un caso isolato. L’analisi di Stefano Dambruoso, magistrato esperto di terrorismo internazionale, e Francesco Conti, master counter terrorism King’s College London

Vienna, un salto di qualità del terrorismo islamista?

Di Stefano Dambruoso e Francesco Conti

L’unica novità dell’attentato di Vienna è l’uso di una grossa arma da fuoco. L’attacco riaccende i riflettori sulle minacce del jihadismo balcanico. L’analisi di Stefano Dambruoso, magistrato esperto di terrorismo internazionale, e Francesco Conti, master counter terrorism King’s College London

Sarà il Sahel a raccogliere l'eredità dell'Isis di al-Baghdadi?

È in una delle zone più povere e inospitali del mondo che l’eredità di Abu Bakr al-Baghdadi è pronta ad essere dispiegata: le nuove Raqqa e Mosul potrebbero essere lì, nel Sahel, fra gli adepti di una delle tante organizzazioni terroristiche che destabilizzano l’area. Come quella chiamata in maniera evocativa “Stato islamico del Grande Sahara”. Walid al-Sahraoui, fondatore del sedicente…

Vi spiego cosa temono gli 007 dopo la morte di al Baghdadi. Parla Vidino

Sono anni che gli Stati Uniti stanno eliminando vari capi dell'Isis e la morte del sedicente 'califfo' Abu Bakr al Baghdadi è un altro di questi momenti. Tuttavia, non c'è da sperare che questo sia il colpo finale, perché "i drappi neri hanno una leadership abbastanza collettiva, che in passato ha consentito loro di rimpiazzare senza troppi contraccolpi le loro…

Quale futuro per i foreign fighter dell'Isis? Le ipotesi dell'Ecfr

Con l'incursione turca in Siria settentrionale, è emersa l’urgenza di occuparsi del problema dei cittadini europei detenuti come foreign fighter dello Stato islamico dalle forze curde. Sono centinaia i cittadini con passaporto comunitario unitisi all'Isis e che sono al momento trattenuti nel territorio, il cui futuro è profondamente incerto. IL DILEMMA EUROPEO Naturalmente, i governi del Vecchio continente sono estremamente…

La guerra ai curdi aiuta l'Isis. La paura europea

Il caos siriano dopo l’attacco della Turchia e il massacro dei curdi ha fatto accendere nuovamente i riflettori sul fenomeno del terrorismo jihadista che aveva perso l’onore delle prime pagine pur continuando a proliferare e a causare attacchi isolati. Centinaia di militanti dell’Isis fuggiti, migliaia di donne radicalizzate che vivono con i loro bambini in campi poco controllati e sulla…

Cellula jihadista smantellata in Italia. Perché anche il nostro Paese è a rischio. Parla Ricci

Lo smantellamento di una cellula terrostica multiregionale riconducibile al gruppo al-Nusra, il fronte combattente di al-Qaeda in Siria "ci dice che siamo di fronte a un fenomeno transnazionale, organizzato, che nulla ha a che vedere, come spesso si dice erroneamente, con lupi solitari". A crederlo è Alessandro Ricci, esperto di jihadismo e ricercatore all'università di Tor Vergata, che in una…

Perché in Europa la minaccia del terrorismo jihadista è ancora alta

Di Claudio Bertolotti

A giugno, due attentatori suicidi si sono fatti esplodere nel centro di Tunisi: l’azione è stata seguita dalla rivendicazione dello Stato islamico. A luglio è stato diffuso, attraverso il web, un video edito dal franchise tunisino dello Stato islamico in cui compaiono alcuni uomini armati che, dichiarandosi seguaci del “califfo” Abu Bakr al-Baghdadi, hanno incitato all’azione attraverso la condotta di…

Così l'Isis usa Telegram per la cyber jihad. Ricerca GWU

Che i jihadisti, compresi quelli dell'Isis, usino app di messaggistica crittografata come Telegram per comunicare e fare proseliti non è certo un mistero. Ma un nuovo report del Program on Extremism della George Washington University, diretto dall'italiano Lorenzo Vidino, approfondisce l'ecosistema di comunicazione che riguarda in particolare la comunità anglofona degli aderenti al gruppo terroristico, evidenziando aspetti interessanti. PERCHÉ TELEGRAM…

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