Nell’arco di una giornata l’hanno confermato prima Barack Obama e, poi, Olli Rehn. Gli Stati Uniti e l’Unione europea sono pronti a cominciare i negoziati per un accordo di libero scambio. I numeri sono da capogiro. Gli scambi commerciali tra le due sponde dell’Atlantico si aggirano intorno ai 4mila miliardi di euro. Gli investimenti a stelle e strisce pompano un…
Ue
Caccia grossa alle riserve cinesi
Ci siamo già occupati del fenomeno del boom di riserve accumulate dai paesi emergenti in concomitanza con l’esplosione degli asset finanziari nei paesi cosiddetti ricchi. Quello che non sapevamo, ma che abbiamo scoperto leggendo un interessante paper diffuso pochi giorni fa dal Nber, è che gli accademici stanno già ragionando su come tale stock di riserve possa mutare il futuro…
Tariffe telefoniche, la Commissione UE boccia la proposta Agcom
Le tariffe telefoniche proposte dall’Authority per i prossimi due anni sarebbero “nettamente più alte rispetto a quelle di qualsiasi altro Paese UE”. Cattive notizie per i cittadini italiani affezionati alla cornetta del telefono. Gli utenti che possiedono una linea voce fissa per la casa e che tentano mensilmente la via del risparmio, confrontando le offerte del telefono più vantaggiose…
L'infelicità delle Istituzioni europee
di Amartya K. Sen, da Il Sole 24 Ore, 27 gennaio 201 (versione integrale dell'intervento su "Infelicità e istituzioni europee" tenuto dal Premio Nobel per l'Economia al Festival della Scienza di Roma) via micromegaonline. Il tema "Felicità e disuguaglanze" suggerito dagli organizzatori di questo meraviglioso festival è molto più ampio di queste circostanze specifiche. Provo a fare il mio dovere parlando prima…
L'energia assente dalle proposte politiche
Obama, presidente degli Stati Uniti, mette il tema energetico al centro delle problematiche da affrontare nel nuovo programma. Nel discorso inaugurale del secondo mandato troviamo il seguente, lungo, inciso “We, the people, still believe that our obligations as Americans are not just to ourselves, but to all posterity. We will respond to the threat of climate change, knowing that the…
Cronaca di un "buco" annunciato (e di una manovra sicura)
Numerosi economisti, e politici della "ex-strana maggioranza", esprimono stupore (come l’Ofelia di un nota, e scurrile, barzelletta emiliana) alla lettura delle pagine del Bollettino della Banca d’Italia a proposito della finanza pubblica. Non mi sono sorpreso perché ne conoscevo già i contenuti e li avevo anticipati su Formiche del 30 dicembre scorso. Non perché abbia improprio accesso alle stanze di…
Perché l'Italia e l'Europa non possono non essere filo-francesi in Mali
Non più solo Mali, l’incendio si estende e tocca l’Algeria, il sud della Libia, sfiora il Marocco e la Tunisia. L’intervento francese non ha niente a che vedere con il colonialismo, anche perché c’è stata una richiesta esplicita di intervento da parte dei governi africani, lo ha riconosciuto anche Andrea Riccardi che con la diplomazia parallela della Comunità di Sant’Egidio,…
Ecco i tagli in arrivo al bilancio dell'Ue
Nuovi tagli al prossimo quadro finanziario pluriennale dell'Ue sono allo studio del Consiglio europeo. In vista del vertice dei capi di Stato e di governo dei paesi dell'Unione europea in programma a Bruxelles il 7 e l'8 febbraio, il gabinetto di Herman Van Rompuy è al lavoro per mettere a punto la bozza da presentare ai leader europei. A quanto…
Europa maestra nel castrare la crescita. Impariamo invece dall'America
Su Voxeu, un articolo di Paolo Manasse illustra in modo molto efficace tutti gli errori capitali compiuti in Eurozona nella gestione della crisi, ma soprattutto giunge alla conclusione che le forze alla base della divergenza intracomunitaria sono non solo ancora all’opera, ma stanno pure rafforzandosi. Manasse confronta Stati Uniti (l’antico epicentro della crisi) con Eurozona (il nuovo e più potente epicentro di una crisi in…
Ue, Usa e Giappone: l’orso, il cavallo e il somaro
Due notizie che ormai non lo sono neanche più. Ieri il presidente delle Fed Bernanke ha ripetuto di non aver nessuna intenzione di abbandonare le misure non convenzionali adottate per sostenere la ripresa americana, aggiungendo che “c’è molto da fare”. Evidentemente gli 85 miliardi di dollari al mese (fra acquisto di obbligazioni garantite dal mattone e di bond pubblici) che…