Durante la campagna per le primarie del centrosinistra Robero Giachetti lo aveva detto: “Presenterò il programma per il Campidoglio solo a ridosso del voto, dopo aver ascoltato dai romani, studiato e toccato con mano i problemi della città“. Quel momento è arrivato ieri pomeriggio quando il vicepresidente della Camera ha annunciato e pubblicato online le sue idee su come amministrare la città eterna (consultabili interamente a questo link). Una serie di progetti che ovviamente sviluppano le idee gia avanzate in occasione delle primarie, e poi in queste settimane di campagna elettorale.
LE PRIORITA’ DI GIACHETTI
Dodici le priorità indicate dal vicepresidente della Camera – dai trasporti ai rifiuti, dalla cultura al turismo – per un totale di 96 pagine di proposte. Giachetti ha illustrato i punti più qualificanti del suo programma accanto a nomi certamente in grado di far colpo sull’elettorato più di sinistra del Pd, ossia i romani che potrebbero anche votare Stefano Fassina. Uno degli obiettivi principali di quest’ultima fase di campagna elettorale si conferma, dunque, drenare consensi al candidato di Sinistra italiana. Con lui c’erano, infatti, l’ex ministro per la Coesione territoriale Fabrizio Barca e l’ex Pci Livia Turco, inserita da Giachetti nella lista di assessori da portare in Campidoglio in caso di vittoria. Alla presentazione ha inoltre partecipato il consigliere regionale del Lazio e coordinatore del tavolo del programma Gian Paolo Manzella, considerato molto vicino a Nicola Zingaretti.
ROMA E I SUOI MUNICIPI
Punto cardine del progetto romano di Giachetti è la ridefinizione dei rapporti tra amministrazione centrale e amministrazioni territoriali, tra Campidoglio e municipi. L’obiettivo, in questo senso, è la redistribuzione delle competenze, in modo che al centro “rimangano compiti di indirizzo e programmazione, di individuazione degli obiettivi e di verifica trasparente dei risultati ottenuti“. Ai municipi, invece – considerati sempre più alla stregua di “un comune di prossimità” – saranno trasferite tutte le attività amministrative di diretto impatto sulla vita dei cittadini, come “la manutenzione del verde” e “le politiche sociali“.
LA SFIDA DELLA MOBILITA’
Una sfida difficilissima – o anche una missione impossibile – è quella che attenderà il prossimo sindaco, chiunque esso sia, sul versante mobilità. In materia, la proposta di Giachetti è articolata. L’ex capo di gabinetto di Francesco Rutelli punta innanzitutto a completare le metropolitane attualmente in costruzione: la linea C fino al Colosseo per garantirne l’interscambio sia con la A che con la B e la linea B1 da definire nel suo prolungamento verso Casal Monastero e Porta di Roma. Per il resto, però, Giachetti propone di investire più stabilmente sul tram, considerato “il mezzo su cui puntare nei prossimi anni“. Cura del ferro che dovrà poi estendersi anche alle ferrovie, di cui il candidato Pd sostiene la necessità di un rilancio e potenziamento. Tra le diverse idee sul tema, c’è anche quella di estendere – almeno nei weekend – l’orario di apertura delle metropolitane, così da offrire ai cittadini, soprattutto ai più giovani, una valida alternativa all’uso di auto e motorini.
L’URBANISTICA DELLA RIGENERAZIONE
Altro tema caldissimo è rappresentato dall’urbanistica. Il programma di Giachetti lascia spazio a pochissimi dubbi: le parole d’ordine sono “rigenerazione” e “riqualificazione” e non più edificare e costruire. Un proposito confermato anche dalla qualifica data a quello che generalmente viene chiamato assessore all’Urbanistica ma che Giachetti chiama invece alla Rigenerazione urbana. Ruolo che – nell’eventualità di una vittoria – il candidato Pd si è impegnato a conferire all’architetto Lorenza Baroncelli. In quest’ambito l’obiettivo principale è procedere “nei primi 100 giorni al censimento delle opere incompiute e definire un programma di completamento in tempi certi e costi definiti“.
BASTA CASSONETTI IN STRADA
C’è un risultato in particolare che Giachetti mira a raggiungere quando si parla di ambiente: eliminare dalle strade di Roma i cassonetti per i rifiuti. Perchè ciò avvenga – e la Capitale si metta finalmente al pari delle altre metropoli europee – è però necessario passare definitivamente al sistema del porta a porta. “Lo estenderemo a tutti i municipi“, assicura il candidato del centrosinistra e, nel frattempo, si cercherà di far decollare la raccolta differenziata. Due aspetti – porta a porta e raccolta differenziata – strettamente legati fra loro: “Oggi siamo al 43% nella raccolta differenziata. Il nostro obiettivo è portarla al 65% in cinque anni semplificandola“, recita il programma di Giachetti.
LA CAPITALE DELLA CULTURA
Un altro perno sul quale – secondo Giachetti – bisogna rilanciare Roma è costituito dal settore culturale, la cui importanza fondamentale è rappresentata non solo dall’immenso patrimonio di cui la città eterna può fregiarsi, ma anche dai numeri di questo comparto. In base ai dati forniti dallo stesso programma di Giachetti, vi lavorano 70.000 persone per un totale di oltre 40.000 imprese. I problemi, però, non mancano – afferma il vicepresidente della Camera – e non consentono di cogliere appieno le potenzialità di Roma. Tra le difficoltà, il candidato Pd cita “il malessere di un settore privato e di un terzo settore spesso stretti dall’ipertrofia dell’ambito pubblico“, “lo squilibrio dell’offerta culturale tra centro e periferia” e “un sistema delle industrie creative che non riesce a diventare un vero settore strategico per la città, un motore di crescita economica, d’innovazione e turismo“.
MISSIONE TURISMO
Al tema cultura è strettamente connesso l’argomento turismo, sul quale Roma – quasi a metafora della crisi che sta attraversando – annaspa molto più di quanto sarebbe lecito attendersi. Basta considerare che la città eterna continua a scendere nella classifica internazionale delle mete al mondo più visitate: attualmente è quattordicesima dopo città come Praga, Istanbul, Miami e Kuala Lumpur. Nonostante ciò, il turismo produce per il sistema Roma nel suo complesso una ricchezza annua superiore ai 7 miliardi di euro. Un dato che da solo basta a evidenziare quanto sia importante rinnovare questo settore. E’ ovvio che per incrementare il numero dei visitatori sia necessario lavorare su una molteplicità di aspetti, dai trasporti alla cultura, ma Giachetti individua alcune problematiche specifiche, come ad esempio l’arretratezza tecnologica e digitale della città.
IL FUTURO DI ROMA
Chi ambisca a guidare una grande metropoli mondiale, non può, però, semplicemente concentrarsi sul quotidiano ma deve anche ragionare in un’ottica di medio-lungo termine. Stando al suo programma, Giachetti ne sembra consapevole: “Le grandi città del mondo si pensano nel futuro. Anticipano le trasformazioni ed elaborano le strategie per perseguire i loro obiettivi nella dimensione globale“. Per questo il candidato Pd – laddove diventasse sindaco – ha intenzione di stilare entro il 2016 il piano strategico per il futuro della città, con il quale tratteggiare lo sviluppo di Roma da qui al 2030. Un piano da attuare attraverso “la piena collaborazione tra pubblico e privato” e raccogliendo “le forze economiche – nazionali e internazionali – attorno allo stesso disegno“.
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