È giunto il momento anche per la Svimez di cambiare (radicalmente) registro e dedicarsi (finalmente) ad uno studio accurato e ravvicinato delle tante realtà moderne del Sud per scoprirne dimensioni, dinamiche, impegni di imprenditori e sindacati che ogni giorno lavorano per far crescere un Meridione che non è affatto un deserto industriale
Federico Pirro
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Qualche domanda all'Istat sull'andamento del Pil. Scrive Pirro
Lettera aperta indirizzata alla Direzione della produzione statistica dell’Istat in riferimento alle ultime stime provvisorie comunicate sul pil del terzo trimestre in Italia. Scrive il professor Federico Pirro, Centro Studi e documentazione sull’industria nel Mezzogiorno – Università degli Studi di Bari Aldo Moro
Opportunità e necessità della Zes unica per il mezzogiorno. L'analisi di Pirro
Dopo l’approvazione del decreto legge, dovrà essere l’intero Mezzogiorno con i suoi stakeholder, le sue istituzioni elettive, il suo sistema bancario, le sue strutture scientifiche e tutta la sua popolazione a doversi impegnare in una nuova grande sfida per la riduzione dei divari con il Nord. Il commento del prof. Federico Pirro, Cesdim-Università degli Studi di Bari
Ex Ilva, ecco tutti i nodi ancora da sciogliere. Il commento di Pirro
La fabbrica di Taranto, grazie all’impegno di governo, azienda e sindacati riesce a galleggiare e a confermarsi, nonostante tutto, una grande realtà che nel 2021 ha fatturato 3,3 miliardi di euro, collocandosi per il volume dei ricavi fra le prime realtà manifatturiere del Meridione. Federico Pirro, coordinatore scientifico del Cesdim-Centro Studi e documentazione sull’industria nel Mezzogiorno-Università degli Studi di Bari Aldo Moro, commenta l’approvazione del Decreto legge Ex-Ilva in Senato
Perché salvare l'Ilva vuol dire salvare l'Italia. Scrive Federico Pirro
Il sito, pur fra le enormi difficoltà, è stato in grado di aumentare la produzione nel 2021, di esportarne il 30%, di realizzare un risultato positivo ante imposte, di conservare in tutte le gamme dei suoi prodotti. Per questo deve restare una grande risorsa strategica al servizio di Taranto, della Puglia e del Paese. L’analisi di Federico Pirro
Pnrr e Mezzogiorno, è finito il tempo degli alibi. La versione del prof. Pirro
È giunto il momento di avviare una grande “operazione verità” nel Mezzogiorno, sulle sue reali strutture produttive, sulle sue enormi risorse naturali, sulle capacità effettive dell’imprenditoria meridionale di valorizzarle sino in fondo con aziende sempre più competitive, sulla qualità degli amministratori e sul mondo della ricerca universitaria che presenta ancora persistenti separatezze dalle esigenze produttive. L’intervento di Federico Pirro, Cesdim, Università degli Studi di Bari Aldo Moro
Perché valuto con cautela l'analisi sul Mezzogiorno firmata Svimez
Senza negare le differenze tra Sud e Nord, non si può più ignorare tuttavia come i settori trainanti dell’industria manifatturiera del Meridione siano componenti fondamentali e di rilievo strategico dell’industria nazionale, in cui sono saldamente integrati. Federico Pirro, Università degli Studi di Bari Aldo Moro e coordinatore scientifico del Cesdim, legge le anticipazioni del rapporto Svimez
Ecco il sud che innova e produce. Il rapporto sul manifatturiero
Il 22 luglio nell’Aula Magna dell’Università degli Studi di Bari Aldo Moro sarà presentato il primo rapporto sulle attività manifatturiere nell’Italia del Sud curato dalla Srm, società di ricerca sul Mezzogiorno del gruppo Intesa Sanpaolo e dal Cesdim-Centro Studi e documentazione sull’industria nel Mezzogiorno istituito presso l’Ateneo barese. Le anticipazioni del prof. Federico Pirro che ha attivamente lavorato al progetto
A Sorrento nasce un nuovo Sud. L'analisi del prof. Pirro
Il professor Pirro ha appena svolto una ricerca, la più vasta degli ultimi 30 anni, che ha scandagliato in profondità siti di decine di grandi imprese con le loro supply chain e stabilimenti di centinaia di cluster di pmi: la vulgata di un Meridione sempre sottosviluppato è senza fondamento. E la due giorni di “Verso Sud” lo confermano, in vista della creazione di un grande hub energetico del Mediterraneo
Gkn, dopo la sentenza sui licenziamenti palla al governo
Bisognerebbe incominciare a valutare la possibilità che in certi casi aziendali che presentino prodotti ancora validi sul mercato, in determinate zone del Paese classificate come “aree di crisi industriali complesse” e in settori considerati strategici per l’industria nazionale o per alcune sue filiere, entri in campo un soggetto di gestione pubblica. Sia pure temporanea, ma che assicuri la continuità produttiva aziendale. Federico Pirro, Università di Bari, analizza la situazione della Gkn di Campi Bisenzio