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Tutti i sorrisi di Ingrid Bergman con Isabella Rossellini. Foto di Pizzi

Ingrid Bergman, Isabella e Isotta Rossellini
Ingrid Bergman, Isabella e Isotta Rossellini

“August 29th is always a bitter/sweet day. It’s my mother’s birthday but also the day she died”, ha scritto Isabella Rossellini su Instagram ricordando la madre, Ingrid Bergman, morta nel 1982, lo stesso giorno della sua nascita.

Stella del cinema americano e italiano, ha vinto tre premi Oscar nel corso della sua carriera, due come attrice protagonista e uno da non protagonista, ma non solo. Si possono contare tra i riconoscimenti ricevuti anche quattro Golden Globe, un premio BAFTA, due David di Donatello, due Emmy e un Tony.

La storia d’amore tra Bergman e Roberto Rossellini inizia, come è ormai risaputo, con una lettera mandata da lei al regista italiano. “Signor Rossellini – scriveva -, se dovesse aver bisogno di un’attrice svedese che parla molto bene l’inglese e un po’ di tedesco, che riesce a farsi comprendere in francese e che in italiano sa dire solo “ti amo”, verrò in Italia per fare un film con lei”. Da lì inizia la collaborazione prima lavorativa e poi personale. Rossellini lascerà l’attrice italiana Anna Magnani (qui le foto di Pizzi) per Bergman, la quale a sua volta chiederà il divorzio dal marito Petter Lindstrom.

Con Rossellini avrà due figlie gemelle, Isotta Ingrid e Isabella, e dal precedente matrimonio una figlia, Pia Lindström.

Di origini svedesi, visse negli Stati Uniti, in Francia, in Italia. Intervistata da Oriana Fallaci spiegò perché aveva detto, in passato, di preferire gli italiani: “Dissi che gli italiani erano i più buoni: e ne sono convinta. C’è un calore umano negli italiani che non c’è nei francesi. Se chiedo a un francese dov’è la strada Tal dei Tali non mi risponde nemmeno, gli secca aiutarmi. Se lo chiedo a un italiano, non solo mi risponde ma mi ci accompagna e, camminando accanto, mi racconta metà della sua vita: quando è nato, e dove, e da. chi, e le zie, e i cugini, e i cognati. Questa per me è una qualità che neppure gli americani hanno. Anche gli americani aiutano: ma con i soldi. Non so chi ha detto che forse gli americani non saranno i primi ad andar sulla Luna ma saranno i primi a dare i soldi agli abitanti della Luna”.

E sulla paura di invecchiare disse: “Io non ho paura di invecchiare. Invecchiare per me è interessante e riposante. Vede, invecchiando si può sempre dire no, io questa cosa non la faccio, perché ho capito che è sbagliata. Con gli anni si impara e quando si è imparato non si ha più paura di sbagliare: si conoscono i risultati”.

Ecco una serie di foto dall’archivio di Umberto Pizzi.

(c) Umberto Pizzi – Riproduzione riservata


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