Il premio Anima compie vent’anni. Nella cornice di Terrazza Caffarelli, in Campidoglio, si è svolta la cerimonia di consegna delle targhe ai vincitori nelle categorie cinema, fotografia, giornalismo, letteratura e teatro. Assegnato anche un premio speciale ad Andrea Vianello.
Ideato da Anima per il sociale nei valori d’impresa, la non profit promossa da Unindustria, il premio ha messo al centro di questa edizione tre temi cruciali: cambiamento climatico, parità di diritti, giovani. Questioni che rimandano a scenari differenti, ma che possono essere riunite sotto l’unico tema dell’attenzione alle fragilità, come ha spiegato Sabrina Florio, presidente di Anima.
“Per noi celebrare i 20 anni di Anima e del premio Anima è particolarmente significativo, proprio per il percorso che le nostre imprese hanno fatto su queste tematiche – ha detto – oggi sono diventate estremamente attuali perché quando parliamo di piano nazionale di ripresa e resilienza parliamo di tutti i temi che come Anima abbiamo portato avanti in questo percorso della sostenibilità. Il Pnrr sta portando le nostre aziende sempre di più a investire nel cambiamento climatico e questa è una delle tematiche di sostenibilità che portiamo avanti. Si parla anche di diritti e questo è anche un altro tema: oggi tocchiamo tutte le fragilità, del nostro ambiente e delle persone. Con il premio Anima vogliamo sensibilizzare le coscienze su questi temi. E poi ancora di più parliamo di futuro, dei giovani, perché le scelte che stanno avvenendo quest’anno lasceranno il segno per le generazioni future”.I fondi europei del Recovery Plan potranno giocare un ruolo decisivo per valorizzare la sostenibilità come fattore strategico per lo sviluppo e la crescita, ha affermato il presidente della giuria del premio, Luigi Abete.
“Direi che ormai è cultura comune che la sostenibilità deve essere a 360 gradi: economica, sociale e ambientale – ha dichiarato – il Pnrr è una risposta a una situazione di crisi che viene dalla pandemia e che è costata moltissimo in termini di vite umane, di sacrifici, di difficoltà. Ma è anche l’opportunità per un rilancio che, paradossalmente, mette l’Italia anche nella condizione di poter fare un balzo in avanti”.
Per il cinema il premio è stato assegnato a Francesco Bruni per “Cosa sarà”; per la fotografia ha vinto Stefano Unterthiner; per il giornalismo Francesca Mannocchi; per la letteratura è stata premiata Nadeesha Uyangoda per “L’unica persona nera nella stanza”; per il teatro Dominio Pubblico. Menzione speciale per il cinema ad Alessandro Preziosi per “La legge del terremoto”.
Ecco le foto di Umberto Pizzi.
(Testo: Askanews)
(c) Umberto Pizzi – Riproduzione riservata