A Ostia, nella chiesa di Santa Maria Regina Pacis, si sono tenuti i funerali del grande linguista Luca Serianni, scomparso il 21 luglio, a 74 anni, dopo essere stato investito da un’auto sulle strisce pedonali ad Ostia il 18 luglio scorso. Tanti gli amici e colleghi presenti per dargli l’ultimo saluto, ex-studenti, gente comune e i compagni di classe, arrivati con foto in bianco e nero in mano.
“Qui siamo al primo liceo classico, il terzo anno, lui in quarto e quinto ginnasio era nella sezione A perché faceva francese, noi per i primi due anni eravamo nella B per inglese”, racconta una compagna di scuola. E un altro: “Dal ginnasio fino alla maturità, poi abbiamo continuato a sentirci con messaggi e chiamate fino ad adesso”. Un lungo applauso ha accolto l’uscita del feretro dalla chiesa, gremita. La nipote Elena Serianni: “Un affetto sincero è quello che ho visto da tutti, dai primi allievi a chi non lo ha avuto direttamente come suo insegnante, è stato un maestro di vita per tutti che rimarrà per sempre”.
Docente emerito della Sapienza, linguista e filologo, Serianni è stato e resterà un punto di riferimento per gli studi sulla lingua italiana. Socio dell’Accademia della Crusca e dell’Accademia dei Lincei, vicepresidente della società Dante Alighieri, tra le altre cose dal 2004 ha curato il dizionario Devoto-Oli Storia della lingua italiana.
La lingua italiana e il suo insegnamento erano la sua grande passione a cui ha dedicato la vita. Anche il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, gli ha reso omaggio alla camera ardente allestita all’Università La Sapienza. “Lascia un vuoto e, insieme, una feconda eredità per tutta la cultura italiana”, ha detto il capo dello Stato.
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