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Pensare in grande è sempre una buona idea. Se poi il terreno di gioco sono le telecomunicazioni e i servizi alle aziende, ancora meglio. Circa due anni fa Davide Cilli, imprenditore abruzzese, classe 1981 e, tra l’altro, proprietario in cordata anche di quattro giornali locali ex gruppo Gedi (Il Tirreno, le Gazzette di Modena e Reggio e la Nuova Ferrara) ha dato via al riassetto delle proprie società, mettendo al vertice la holding Cillinvest. Già fondatore e amministratore delegato di EcoNet, gruppo di impiantistica di reti di tlc, energia e trasporti, ha riorganizzato il business dando vita al Gruppo Nextaly con l’obiettivo dichiarato di raggruppare sotto un unico ombrello, oltre a EcoNet, le due società (ComNet e TSD) dedicate alla progettazione e realizzazione delle reti strategiche di elettricità e TLC, mentre ComTel (che continuerà a far capo direttamente a Cillinvets) sarà dedicata ai servizi innovativi di System Integration.

L’avventura imprenditoriale di Cilli, “grazie al primo finanziamento che mi diede Intesa Sanpaolo” ci tiene a precisare, è iniziata con una piccola azienda di installazione nel settore dell’impiantistica per le telecomunicazioni, radicata in Abruzzo e denominata Telemetrica. Dopo l’espansione nel Centro Italia, nel 2016, attraverso operazioni di leverage by out, acquista Econet cominciando a lavorare con player come Tim, Open Fiber, Enel e Terna. Nel 2019 Cilli compra la Com.Tel di Milano, azienda che si occupa della progettazione, sviluppo e supporto di soluzioni e servizi Ict. Un’operazione conclusa a luglio 2020 in piena pandemia.

Poi, il riassetto poc’anzi menzionato e un’operazione che ha dato i suoi frutti: i numeri di Nextaly sono infatti decisamente interessanti e certificano una crescita strutturale: fatturato da infrastrutture a quota 160 milioni, 42 milioni da System Integration. Tutto questo a fronte di un portafoglio ordini da 800 milioni e 1400 dipendenti e contro i 100 milioni di fatturato del 2020. Ora però, c’è aria di un altro grande salto, destinazione Piazza Affari, come racconta a Formiche.net lo stesso Cilli.

“Facciamo una premessa, in questo momento e nel contesto in cui operiamo, noi abbiamo una grande visibilità, anche se siamo in una fase iniziale in termini di realizzazione di grandi infrastrutture. Lo dico da tempo che servono dei correttivi, penso al consolidamento nel comparto delle costruzioni e delle infrastrutture, occorre ridurre il numero degli interlocutori”, spiega Cilli.

Il quale poi prosegue “Non è solo un discorso di concorrenza legata alla possibilità di rafforzare i margini. Il consolidamento è sicuramente necessario per aumentare la capacità produttiva delle imprese. Ma serve anche un nuovo approccio di “filiera” che veda tutti gli attori, incuse le banche, coinvolti sullo stesso piano per realizzare le infrastrutture strategiche necessarie per il Paese. Per questo motivo ho riorganizzato il gruppo, dividendo le attività tlc da quelle dell’energia, a cui ho aggiunto il vertical dei servizi digitali”.

Poi Cilli anticipa le prossime mosse. “Stiamo guardando favorevolmente a una quotazione in Borsa per esprimere valore sui servizi digitali, mentre sul lato delle infrastrutture stiamo con gli occhi aperti sul mercato. La quotazione dovrebbe avvenire nel 2025 e il nostro vertical digitale, Com.Tel, è quello che si presta di più nell’ottica di una valorizzazione in Borsa di questo asset”.

Obiettivo Borsa. La (nuova) scommessa di Davide Cilli

Ultimato il riassetto delle attività, al cui vertice è stata posta la holding Nextaly, per l’imprenditore abruzzese è tempo di fare un altro grande salto, con la quotazione del ramo digitale

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