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C’è Matteo Renzi, o meglio “Renzie”, nel mirino di Beppe Grillo.
Dopo le critiche sull’assenteismo a Firenze, dopo le accuse di essere stato lui il regista ombra dell’impallinamento di Prodi al Quirinale, oggi il leader del M5S torna all’attacco.

In un post sul suo blog, l’ex comico mette in fila una serie di dichiarazioni del sindaco di Firenze dall’11 dicembre 2008 al 27 marzo 2012 per sottolineare la sua nuova tesi a proposito del giovane esponente del Pd: “Matteo Renzi non dice mai una cosa vicina alla gente comune, all’operaio che, tornato dalle ferie, ha trovato la fabbrica chiusa, al disoccupato, all’infermiere. Niente. E’ più forte di lui. Non ci riesce. Il fu giovane Renzie lo si ricorda per le sue comparsate, in giubbetto di pelle, da Maria De Filippi e per le sue blindate cene milanesi con l’alta finanza”.

Grillo vuole colpire la nuova immagine su cui si sta concentrando Renzi: quella più a sinistra, quella che lo porta a non mancare alle feste del Pd, il sindaco ne presidierà una decina nei prossimi giorni, quella che lo porta ad affidare a Yoram Gutgeld la sua linea economica, quella che lo porta a picconare periodicamente il governo di larghe intese con il Pdl. A sinistra, sembra dire Grillo che forse si è accorto dei voti che potrebbe strappargli “Matteo”, ci siamo noi. Nessuno spazio per l’ex rottamatore che strizzava l’occhio agli elettori del centrodestra e va ospite da Maria De Filippi.

Ma gli attacchi in difesa di Grillo sembrano non sfiorare nemmeno il primo cittadino toscano, preso com’è a preparare la sua campagna “Detto, fatto” sui risultati ottenuti a Firenze, biglietto da visita per la sua scalata nel Pd, da presentare alla festa nazionale del partito a settembre.

Chi invece se la prende per questa ennesima stilettata a “Renzie” sono i seguaci del blog del leader a 5 Stelle: da chi lo sfida apertamente dicendo di apprezzare il sindaco a chi si lamenta e vuole che le critiche indiscriminate lascino il posto alle proposte costruttive. Insomma un boomerang in salsa fiorentina per Grillo.

Ecco alcuni commenti sul blog del leader del M5S:
“A me il programma di Renzi piace tantissimo!”. Lady Dodi

“A parte la sua opinione sul referendum dell’acqua privatizzata, sono praticamente daccordo su tutto. Se si smettesse solo per un attimo di rivendicare solo diritti (dall’articolo 18 che obbliga le imprese a tenersi a vita chiunque, indipendentemente dalla sua volontà di lavorare, alle sacrosante parole di Marchionne – ma qualcuno se la ricorda Pomigliano di 10 anni fa ? Ogni 100 lavoratori 40 erano in malattia…) e VERAMENTE provare a rimboccarsi le maniche per vedere cosa fare… beh, forse tutti ci troveremmo vicini al pensiero di Renzi. E basta con il DIRITTO al lavoro !!! Il lavoro dev’essere prima di tutto un DOVERE, quello di lavorare, appunto. Poi, per chiunque abbia DAVVERO voglia di lavorare e non di diventare il parassita di un’azienda allora sì, deve avere il DIRITTO”. Angelo Bennardi

“ragazzi,ma oltre a leggere i post e criticare(con molta ragione!!) i vari personaggi che si alternano,possiamo noi frequentatori iniziare a metter giu delle idee concrete? o siamo destinati al lamento sul blog?”. Luciano Passalacqua

 

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