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Non proprio di saldi, ma pur sempre di vendite si parla. La Nasa intende disfarsi di tre rampe di lancio, usate dagli anni ’60 ad oggi per il Programma Apollo e lo Space Shuttle, aggiungendole così alla lista delle attrezzature storiche che vuole cedere all’industria aerospaziale privata. E tempo da perdere non c’è, perché o si trovano acquirenti privati o le piattaforme che hanno proiettato il Saturno V sulla Luna rischiano di finire al riciclaggio, come un ammasso di acciaio qualsiasi. Mr Amazon, neoproprietario del Washington Post, non poteva non comparire tra i pretendenti.

Le rampe in vendita

Le offerte, spiega il Guardian, si sono infatti già accumulate sul tavolo dell’agenzia spaziale, ben prima della scadenza ufficiale del bando il 6 settembre. Per la prima rampa di lancio la Nasa sta già valutando le proposte di due società concorrenti che hanno alle spalle nomi potenti del web. E ad aver la meglio sembrerebbe Space Florida, un’agenzia statale che progetta di renderla disponibile a gruppi commerciali come Xcor Aerospace, che sta sviluppando una navicella suborbitale per due persone chiamata Lynx capace di atterrare e decollare come un elicottero. Un altro potenziale acquirente è Stratolaunch Systems, società produttrice di un veicolo spaziale orbitale sostenuto dal cofondatore di Microsoft Paul Allen.

Bezos e Musk

E chi è in fila per i giganti che hanno trasportato i razzi dall’hangar di assemblaggio al Kennedy Space Centre? La sfida all’avanguardia sembra avere grande appeal tra i potenti di internet. La piattaforma 39A è contesa infatti tra il fondatore di Amazon e nuovo signore dell’editoria con l’acquisto del Washington Post Jeff Bezos e il cofondatore di Paypal e ad della società automobilistica elettrica Tesla Motors, Elon Musk.

I progetti di SpaceX

Musk non è nuovo nel settore, dato che le stelle sono state il primo terreno di investimento per l’enfant prodige sudafricano e naturalizzato poi cittadino statunitense. Musk ha fondato nel 2002 la Space Exploration Technologies of Hawthorne (meglio nota come SpaceX), azienda californiana specializzata nella produzione di lanciatori a razzo e veicoli spaziali. E la 39A servirebbe come base di lancio per i lanciatori Falcon 9 e Falcon Heavy, al momento in affitto per ogni volo dalla base di Cape Canaveral.

La Blue Origin di Bezos

E Bezos? Mr Amazon ha creato la Blue Origin nel 2009. Una società con base a Kent, nello stato di Washington, specializzata nei voli spaziali: cioè, “sviluppare tecnologie per permettere agli umani accesso allo spazio con costi drammaticamente bassi e grande affidabilità”, e Bezos vorrebbe trasformare la rampa in un impianto multi-uso. Nessuna offerta da parte di United Launch Alliance, una partnership tra Boeing e Lockheed Martin, appoggiato pubblicamente quella di Blue Origin.

Cosa resterà alla Nasa

Le principali attrezzature che resteranno della Nasa saranno la rampa di lancio 39B, diversi hangar della capsula Orion deep space che sarà lanciata da un razzo e i cui test cominceranno nel 2017. Intanto però l’agenzia americana fa spazio a chi alle stelle, in un modo o nell’altro, ha sempre puntato.

Lo shopping spaziale di Bezos punta alla Nasa

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