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Il nostro appello è che ci siano le manifestazioni, che sono sempre legittime, ma che non siano indirizzate a sostenere un’organizzazione terroristica come Hamas: perché queste sarebbero da mettere al bando. La pensa così Raffaele Nevi, portavoce di Forza Italia, in una conversazione con Formiche.net in cui spiega come la posizione italiana e occidentale non può che essere pro Israele e contro Hamas. Inoltre, mette l’accento sulla via di uscita dal conflitto, perorando la causa dello schema “due popoli e due stati”.

Perché l’Italia e il mondo liberale occidentale devono essere dalla parte di Israele?

Israele è stata vigliaccamente attaccata con un’azione unilaterale di violazione dei suoi confini e con uno sterminio di civili: si è chiaramente trattato di un attacco a tradimento, questo è il primo grave e importante motivo. Il secondo motivo è che Israele è un paese sovrano e quindi nessuno può violarne i confini.

L’occupazione dell’Università orientale di Napoli e le pulsioni pro Hamas preoccupano?

L’Italia credo sia uno dei Paesi in cui la minaccia è meno grave, però oggi vediamo bene che ci sono i famosi lupi solitari, cellule che si possono attivare in qualsiasi momento. Aggiungo che tali tensioni si sommano a quelle della guerra russo-ucraina, tensioni che possono portare a fenomeni molto pericolosi. Oggi comunque l’allerta è massima e il nostro governo è concentrato su tutti gli obiettivi sensibili e sulle zone più delicate. Ripeto il mio convincimento: siamo uno dei Paesi meno esposti, ma non è detto che siamo completamente indenni. Per cui bisogna tenere molto alta la guardia. Inoltre il sostegno italiano è allo Stato di Israele che ha il diritto di difendersi e di vivere in pace. Lavoriamo affinché un gruppo terroristico come Hamas, che non c’entra niente a nostro avviso con la causa palestinese, debba essere disarmato perché rappresenta una continua minaccia nei confronti di Israele di cui professa addirittura l’estinzione.

Perché molti fondi destinati ai palestinesi sono stati distratti da Hamas? Come operare un maggior controllo?

Chiaramente qualcosa non ha funzionato in passato e quindi dobbiamo necessariamente essere molto attenti perché i soldi per la causa palestinese sono sacrosanti per assistere la popolazione civile. Dovremo essere più attenti a che questi fondi non vadano a finanziare un’organizzazione terroristica, come invece molti rapporti ci dicono.

C’è il rischio che le stesse piazze pacifiste viste contro l’Ucraina possano replicarsi anche contro Israele?

Il nostro appello è che ci siano le manifestazioni, che sono sempre legittime, ma che non siano indirizzate a sostenere un’organizzazione terroristica come Hamas: perché queste sarebbero manifestazioni invece da mettere al bando. Per quanto riguarda invece la causa palestinese noi siamo a favore dello schema due popoli e due Stati e su questo punto non cambiamo il nostro obiettivo di fondo. Penso che l’elemento che viene fuori dalla guerra sia proprio la contrarietà di Hamas a tale principio, che tenta con le sue azioni di impedire che ci sia un dialogo per arrivare a una pacificazione tra palestinesi e israeliani.

L’hanno stupita le parole di Erdogan che si è scagliato contro Netanyahu?

Non tanto, perché comunque sappiamo perfettamente che Erdogan aveva più volte manifestato questa sua avversità nei confronti del governo Netanyahu. In seguito bisogna fare in modo che la comunità internazionale lavori per anche un’attenzione verso un soggetto come la Turchia che fa parte della Nato per fare in modo che non ci sia la famosa escalation militare. Ci auguriamo che con l’azione diplomatica si riesca ad ottenere questi risultati.

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Intervista al portavoce di Forza Italia: “Israele è un paese sovrano e quindi nessuno può violarne i confini”. Le parole di Erdogan? “Non stupiscono, più volte aveva manifestato questa sua avversità nei confronti del governo Netanyahu”. E sui fondi pro palestinesi, “dovremo essere più attenti che non vadano a finanziare un’organizzazione terroristica”

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