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Altro che discrezione, segreto, o ancora mistero. “Si può dire che siamo aggressivi. Vogliamo reclutare i migliori e siamo in un mondo estremamente competitivo”. A dirlo è il capo del personale della Dgse (Direction générale de la Sécurité extérieure). Il funzionario è stato citato dal giornale Ouest-France, che racconta la nuova campagna di reclutamento lanciata dall’agenzia francese d’intelligence all’estero che dipende dal ministero della Difesa di Parigi e che un anno fa ha subito una ristrutturazione in stile americano: il servizio, che oggi ha 7.200 dipendenti, prevede di aumentare il proprio organico nei prossimi anni, con 800 persone quest’anno che andranno a rimpiazzare le uscite ma anche a rinfoltire i ranghi, e “più di 700 persone in più tra il 2024 e il 2030”. Nel dettaglio, il 45% delle assunzioni sarà costituito da dipendenti pubblici. Il 20% è costituito da personale militare e il restante 35% da dipendenti a contratto.

Si cercano operativi da mandare sul campo ma non solo. “Abbiamo 248 professionalità. Cerchiamo sia geo-analisti sia ingegneri”, spiega l’agenzia. Crescono anche le offerte di lavoro per l’ambito cyber.

La competizione, come detto, è forte. C’è la concorrenza del settore privato. “Il senso del servizio” è uno dei vantaggi che la Dgse offre assieme al crescere in un ambiente “all’avanguardia negli sviluppi tecnici”. In termini di retribuzione, il governo francese sta cercando di tenere il passo con il mercato: una sfida che ha riguardato anche l’Italia, con il governo che ha deciso due anni fa di equiparare gli stipendi dei dipendenti della nascitura Agenzia per la cybersicurezza nazionale a quelli di Banca d’Italia. “Siamo a un buon punto, almeno per i primi sei anni. A medio termine, il divario con i Gafa (colossi digitali, ndr), per esempio, si sta ampliando”, spiega il responsabile delle assunzioni della Dgse.

Non può mancare un pizzico di pepe. Se i vertici dell’americana Cia hanno fatto un cameo nella serie Amazon “Jack Ryan”, la Dgse ha attinto al mito di “Le Bureau des légendes”: l’hashtag che accompagna la campagna di reclutamento è “Entra nella tua leggenda”, un riferimento alle false identità assunte dagli operatori sotto copertura.

L’Ouest-France avverte: il processo non è veloce. Ogni membro del personale viene sottoposto a un’indagine di sicurezza, volta a tutelare sia l’agenzia sia l’assunto. Questa fase dura circa sei mesi. Una volta selezionato e autorizzato, il funzionario deve seguire un particolare codice etico. Per esempio, deve evitare di nominare il proprio datore di lavoro. E quando torna a casa meglio non menzionare la giornata trascorsa a cena con la famiglia.

 

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