Skip to main content

“Ecco come sconfiggere l’aggressione russa. Non è costato la vita di un solo soldato o marinaio. Dovremmo tutti avere la ferma determinazione e la volontà politica dell’Estonia”. Con questo post su X il generale (in pensione) Ben Hodges, già comandante dell’Esercito degli Stati Uniti in Europa e Africa, ha commentato la decisione delle autorità estoni che nel Golfo di Finlandia hanno bloccato la petroliera Kiwala, ritenuta appartenere alla cosiddetta flotta ombra russa. Il tanker, fermo presso la baia di Muuga, è stato trattenuto dopo che controlli approfonditi hanno evidenziato numerose irregolarità sia nella documentazione che nella condizione di sicurezza dell’imbarcazione.

Dalle verifiche condotte dal dipartimento marittimo dell’amministrazione dei Trasporti è emerso che il Kiwala presenta ben 40 problematiche: 23 riguardano la documentazione, mentre le restanti segnalano criticità legate alla navigabilità e alla sicurezza marittima. La mancata garanzia sulla sicurezza ambientale e operativa ha spinto le autorità a non permettere al tanker di proseguire il viaggio. In particolare, la nave è stata inizialmente vista navigare con la bandiera della Repubblica di Gibuti, che in tempi recenti aveva provveduto alla cancellazione dell’imbarcazione dal proprio registro.

L’operazione, condotta in maniera tempestiva e coordinata, si inserisce in un contesto più ampio segnato da recenti provvedimenti legislativi: il Parlamento estone ha infatti autorizzato l’esercito a intervenire con la forza contro imbarcazioni ritenute una minaccia per la sicurezza nazionale nelle acque del Mar Baltico. La situazione ha acquisito ulteriore rilevanza geopolitica, visto che il tanker, soggetto a sanzioni da parte di Canada, Unione europea, Svizzera e Regno Unito, si stava dirigendo verso il porto russo di Ust-Luga.

Al momento del fermo a bordo c’erano 24 membri dell’equipaggio, di cui il comandante è cittadino cinese, mentre la maggior parte del personale è originario di Cina e Mauritania. Tra le informazioni emergenti, si apprende che in passato la nave era comandata da un uomo di nome Sergei Kharchenko. La proprietà del Kiwala è attribuita a Tirad Shipping, una società registrata alle Mauritius, una pratica che rientra in quella tattica tipica volta a oscurare i legami diretti con la Russia.

In risposta all’operazione, alcune figure vicine al Cremlino hanno reagito con toni accusatori contro l’Estonia. Nikolai Patrushev, fedelissimo del presidente Vladimir Putin e ora suo assistente, ha screditato l’operazione, definendola “disgustosa” e auspicando una replica. Sul versante ucraino, invece, il presidente Volodymyr Zelensky ha espresso gratitudine agli alleati per l’azione, sottolineando l’importanza di bloccare i tentativi di evasione delle sanzioni economiche mediante la “flotta ombra” russa.

Questa operazione si inserisce in un quadro geopolitico delicato, in cui le manovre dei Paesi occidentali mirano a restringere le possibilità della Russia di aggirare le sanzioni imposte per il conflitto in Ucraina. La detenzione del Kiwala rappresenta un segnale forte della volontà delle nazioni europee di tutelare non solo la sicurezza marittima, ma anche l’ordine internazionale.

(Foto: Estonia’s Transport Administration)

Fermata un'altra petroliera della flotta ombra russa. Segnale dell'Estonia a Putin

Le autorità estoni hanno fermato il tanker Kiwala, evidenziando 40 gravi irregolarità che mettevano in discussione la sicurezza e la documentazione dell’imbarcazione. Questa azione, celebrata dal generale Ben Hodges, rappresenta non solo una risposta decisa alla minaccia della “flotta ombra” russa, ma anche un segnale forte della volontà politica occidentale di contrastare le evasioni delle sanzioni economiche

La parata russa del 9 maggio torna ad essere un caso politico. Di Liddo (Cesi) spiega perché

Le celebrazioni russe per la vittoria su Hitler nella Seconda guerra mondiale entrano nella dimensione diplomatica. Mentre Kallas scoraggia la partecipazione ai partner europei, Zelensky lancia una contro-manifestazione a Kyiv. “Sono anni che l’Ucraina vorrebbe riappropriarsi di una parte della memoria collettiva legata al 9 maggio. Dopo i russi, gli ucraini sono stati il popolo dell’ex-Unione Sovietica che ha avuto il maggior numero di morti durante la grande guerra patriottica, e vogliono sottolineare il ruolo che il loro popolo ha avuto”, commenta a Formiche.net il direttore del Centro Studi Internazionali, Marco Di Liddo

I 90 anni di Gianni Letta, maestro del rispetto (senza piaggeria). Il ritratto di Arditti

Novant’anni portati con la leggerezza di chi ha visto tutto e ha capito molto. Con il passo felpato di chi sa stare sempre un mezzo passo indietro, per lasciare spazio agli altri. Ma con la forza silenziosa di chi, senza mai imporsi, ha lasciato un’impronta profonda

Religione, democrazia e pace secondo Vance. Le domande di Mayer

La complessa storia personale che il vicepresidente statunitense ha narrato in “Elegia americana” offre spunti per comprendere il suo carattere e le sue posizioni politiche. Il commento di Marco Mayer

E Gesù si arrabbiò. L'anteprima cinematografica di The Chosen vista da Ciccotti

Nelle sale sino al 16 aprile l’anticipazione dei primi due episodi di “The Chosen”, 5° stagione. Serie filologicamente corretta, diretta da Dallas Jenkins, in cui il Gesù di Jonathan Roumie è il più arrabbiato della storia del cinema

Make the Navy Great Again. Trump firma l’ordine esecutivo per rilanciare la cantieristica Usa

La cantieristica torna al centro della strategia della Casa Bianca. Con un ordine esecutivo firmato nei giorni scorsi, Donald Trump ha mosso i primi passi verso una revisione profonda del sistema cantieristico degli Stati Uniti. Con un fabbisogno stimato di 40 miliardi all’anno, l’obiettivo non è solo quello di espandere la flotta della US Navy, ma anche di restituire vigore a un settore strategico da tempo sotto affanno. In questo, c’è un ruolo anche per le aziende europee

Perché dallo scontro con gli Usa la Cina ha più da perdere che guadagnare

Il Dragone continua nella sua prova di nervi e di muscoli, rispondendo colpo su colpo a Washington. Un corpo a corpo che però potrebbe tramutarsi in un’altra batosta per la sua economia. Ecco perché

Sicurezza nazionale, cosa serve per il salto di qualità. Pisani, Mattarella e Garofoli a confronto

È stato presentato a Roma il saggio “Governare le fragilità” scritto a quattro mani da Roberto Garofoli, presidente di sezione del Consiglio di Stato, già sottosegretario alla presidenza del Consiglio, e Bernardo Giorgio Mattarella, ordinario di Diritto amministrativo alla Luiss. Ospiti ieri sera, assieme al capo della Polizia, Vittorio Pisani, dell’evento di Formiche

Strategia industriale e bilancio. Sulla difesa è corsa al 2%

L’Italia si avvicina al traguardo del 2% del Pil in spesa per la difesa, in linea con gli impegni assunti in sede Nato. Tajani parla di scelta politica e strategica, in vista dell’incontro Meloni-Trump del 17 aprile. Ma nel governo convivono due approcci: Crosetto chiede più risorse dirette, Giorgetti punta a un conteggio più ampio. Intanto l’industria, con Cossiga (Aiad), chiede certezze per rispondere alle nuove sfide

×

Iscriviti alla newsletter