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Un tentativo di guerra civile destinato al fallimento. Così ha definito Nicolás Maduro, leader del regime in Venezuela, gli ultimi avvenimenti in Russia. “Voglio inviare il nostro abbraccio di solidarietà e sostegno al presidente della Federazione Russa, al compagno Vladimir Putin, che ha saputo fare fronte ad un tentativo di tradimento, un tentativo di guerra civile, e adesso è vittorioso, con la Russia in pace”, ha detto Maduro in un evento delle forze militari venezuelane.

Le dichiarazioni sono arrivate ore dopo la diffusione di un comunicato stampa (in spagnolo e in russo), in cui il governo venezuelano considera “una minaccia irrazionale” le azioni del gruppo Wagner e il leader Yevgeni Prigozhin, che il socialista sudamericano ha accusato di promuovere una “irruzione armata nella Federazione Russa, attraverso metodi terroristici”.

Se non fosse che l’adesso condannato gruppo Wagner è stato fino a poco tempo fa alleato del regime venezuelano. Secondo un’indagine del quotidiano El Mundo, la presenza militare russa, specialmente dell’organizzazione di Prigozhin, si è mantenuta dal 2019 al 2022, proprio fino all’inizio della guerra in Ucraina. In quel momento, l’agenzia di notizie Reuters confermò l’insediamento di mercenari per proteggere Maduro, in collaborazione con agenti di sicurezza cubani. Sostegno che Maduro ha rinnegato, visti gli ultimi eventi, che l’hanno portato a preferire l’amico Putin.

Il gruppo Wagner si è sempre mosso nell’ombra sul territorio venezuelano. L’ambasciata russa a Caracas ha sempre negato l’esistenza di questa “delegazione” ma le tracce ci sono. Per il quotidiano El Mundo, alcuni membri dell’organizzazione sono stati addirittura guardie del corpo di Maduro. “L’intelligence ucraina usò un sito web falso di arruolamento di Wagner per controllare i loro simpatizzanti nel Paese – si legge su El Mundo -. In quel momento, la cifra di mercenari in Venezuela, secondo Kyiv, era 2000”.

Sono da ricordare molti episodi del dispiegamento militare russo in Venezuela. Nel 2019, per esempio, sono atterrati due caccia bombardieri strategici della Russia a Caracas, e nel 2020 sono stati catturati agenti americani nelle coste venezuelane nell’“Operazione Gedeon”.

Altri report attribuiscono a mercenari russi, guidati da Wagner, “il compito di vigilanza e protezione del famoso Arco Minerale venezuelano, oltre a fornire la sicurezza della petrolifera russa Rosneft”, prosegue El Mundo. L’oro estratto dall’Arco Minerale sarebbe venduto come contrabbando illegale alla Russia, ma anche alla Turchia e alcuni Paesi arabi, permettendo al regime di Maduro di opravvivere grazie alle risorse economiche di quelle transazioni oscure.

Ci sono tracce del gruppo Wagner in Venezuela. E Maduro...

Il leader del regime venezuelano si schiera a favore dell’amico Vladimir Putin. Ma da anni l’organizzazione guidata da Yevgueni Prigozhin è presente nel Paese sudamericano. Secondo Kyiv ci sono almeno 2000 agenti. Gli interessi minerali e il ruolo della Turchia e dei Paesi arabi

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