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I trasporti costituiscono un quarto delle emissioni globali di gas serra ed è per questo che virare verso una mobilità sostenibile può rappresentare la chiave per iniziare a compiere azioni concrete. Per questo il settore della mobilità svolge un ruolo molto importante verso la salvaguardia del pianeta, il cui futuro dipende molto da noi.

In questo scenario c’è un protagonista assoluto: il treno, con il suo basso impatto ambientale se confrontato con i ben più inquinanti mezzi di trasporto privati come l’automobile o collettivi come l’aereo. Come specificato nel Rapporto di sostenibilità del Gruppo FS, “complessivamente, il beneficio della mobilità sostenibile attraverso l’utilizzo dei mezzi di trasporto collettivi del Gruppo FS è stato stimato sia per il trasporto passeggeri su ferro e su gomma, sia per il trasporto merci su ferro a circa 4,8 milioni di tonnellate di CO2e risparmiate”.

Un risparmio reso ancora più evidente se si pensa che un viaggiatore per andare da Roma e Milano produce 25Kg di CO2, 67,5 Kg di CO2 viaggiando in macchina e ben 117,3 Kg di CO2 prendendo l’aereo. Ecco perché FS vuole incoraggiare e sostenere sempre più il cosiddetto shift modale. E per farlo il Gruppo guidato da Luigi Ferraris ha posto la sostenibilità come valore centrale del suo ultimo Piano Industriale 2022-31, puntando a raggiungere la neutralità carbonica entro il 2040, ben 10 anni prima dell’obiettivo fissato dall’Ue.

Nell’ultimo anno sui treni in Italia hanno viaggiato circa 600 milioni di viaggiatori, una tendenza in crescita che FS vuole supportare ed accelerare per favorire il cambiamento delle abitudini di trasporto attraverso la promozione della mobilità ferroviaria. E i dati del Gruppo FS del 2022 testimoniano un’attitudine degli italiani crescente a scegliere sempre più il treno per spostarsi anche per turismo. Per l’appena trascorso ponte del 2 Giugno, infatti, la stima di Trenitalia, capofila del Polo Passeggeri del Gruppo FS è stata di un milione di passeggeri sulle Frecce e Intercity per il periodo 1-5 giugno, ben il 25% in più rispetto al periodo pre-Covid del 2019. Un trend confermato anche per i ponti di primavera che hanno registrato quest’anno flussi di viaggiatori in crescita di oltre il 15% rispetto allo scorso anno.

Per ridurre le emissioni carboniche Fs ha lanciato un piano di autoproduzione energetica da 1,6 miliardi di euro che punta a soddisfare il 40% del fabbisogno tramite autoproduzione energetica da fonti rinnovabili. A questi si aggiungono altri progetti legati all’impegno di FS nel realizzare gli obiettivi del Pnrr in ambito infrastrutturale. È il caso per esempio di Cantieri sostenibili, progetto che interessa anche la linea dell’alta velocità in realizzazione tra Napoli e Bari. Quest’infrastruttura, prima opera sostenibile certificata con il Protocollo Envision® in Europa, ha conseguito il livello Platinum (massimo livello raggiungibile). Qui particolare attenzione è stata posta nella gestione dei materiali da scavo in ottica di circular economy che prevede il riutilizzo di oltre il 96% delle terre scavate.

Nei cantieri che invece stanno riguardando l’opera del Passante di Firenze, i materiali di scavo sono tutti trasportati via treno, con conseguente risparmio in termini di inquinamento e congestione del traffico stradale.

A Roma, invece, il progetto della Chiusura dell’anello ferroviario, è diventato un’occasione per costruire insieme alla collettività un quartiere più verde, inclusivo e integrato attraverso la promozione di laboratori di co-progettazione con gli enti territoriali e i cittadini.

Tra gli altri progetti e azioni che il Gruppo ha sposato nel campo dell’efficienza energetica vi sono come l’installazione di sistemi di illuminazione a led, la scelta di materiali sostenibili e circolari, l’efficientamento degli impianti di riscaldamento, le iniziative di risparmio idrico con il riutilizzo delle acque reflue depurate, la promozione di condotte di guida dei treni ecologiche come l’ecodriving oppure lo smart parking (che ottimizzano gli orari di alimentazione dei mezzi in sosta). In questo senso è ancora più vero che il futuro del Pianeta parte da tutti noi e dalle scelte che si fanno (anche da parte delle aziende).

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