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La telefonata odierna tra Giorgia Meloni e Narendra Modi ha segnato un nuovo passo nel rafforzamento dell’allineamento strategico tra Italia e India, e con Nuova Delhi che conferma un interesse prioritario a lavorare con il sistema delle democrazie. I due capi di governo hanno discusso dei progressi compiuti nei settori chiave della partnership bilaterale, dalla difesa alla sicurezza, dallo spazio alla tecnologia, fino all’istruzione, alla cooperazione scientifica e alla lotta al terrorismo. Al centro della conversazione è emersa la volontà di proseguire lungo il percorso fissato dal Piano d’Azione Strategico Congiunto 2025-2029, che mira a consolidare il ruolo dell’Italia come partner europeo di riferimento per Nuova Delhi.

Il contesto non è irrilevante. La conversazione arriva a pochi giorni dalla partecipazione di Modi al vertice della Shanghai Cooperation Organisation, dove la sua presenza accanto a Xi Jinping e Vladimir Putin ha destato perplessità nelle capitali occidentali. Meloni, nei giorni scorsi, aveva sottolineato al suo team più stretto che la politica di allineamenti multipli perseguita dall’India non deve essere interpretata come un allontanamento dall’Europa o dagli Stati Uniti, ma piuttosto come una conferma dell’autonomia strategica di Nuova Delhi. È in questa cornice che la presidente del Consiglio ha insistito sulla necessità di accelerare la conclusione dell’accordo di libero scambio tra India e Unione Europea, una priorità che riflette tanto considerazioni economiche quanto esigenze geopolitiche.

Nella conversazione entrambi i leader hanno ribadito l’urgenza di una soluzione pacifica del conflitto in Ucraina, con Modi che ha riaffermato il pieno sostegno dell’India a ogni sforzo diplomatico in questa direzione. Meloni, dal canto suo, ha confermato il forte impegno italiano a favore della conclusione rapida di un accordo commerciale con l’Unione Europea, riconoscendo il valore di uno strumento capace di rafforzare i legami economici e politici con Nuova Delhi. Tra i temi affrontati figura anche il summit sull’impatto dell’intelligenza artificiale che si terrà in India nel 2026, al quale l’Italia guarda come a un’occasione per sviluppare cooperazione tecnologica e regole condivise in un settore cruciale per il futuro.

Un altro punto di convergenza è stato rappresentato dal corridoio economico India-Medio Oriente-Europa (Imeeec, come lo chiamano adesso gli indiani, ma più noto come Imec), che i due governi intendono sostenere e sviluppare. Questo progetto, concepito come alternativa strategica alle rotte commerciali tradizionali, si intreccia con l’obiettivo comune di rafforzare le connessioni infrastrutturali tra Asia ed Europa, ponendo l’Italia in una posizione di rilievo.

La telefonata ha quindi messo in evidenza la crescente densità delle relazioni bilaterali. In un momento di transizione per il sistema internazionale, con tensioni sul commercio globale, nuove sfide tecnologiche e una competizione strategica sempre più marcata, Roma e Nuova Delhi sembrano voler tracciare un percorso comune. Per l’Italia si tratta di consolidare la propria centralità mediterranea aprendosi al quadrante indo-pacifico; per l’India, di rafforzare la propria proiezione globale mantenendo un saldo legame con l’Europa.

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