Il 48% degli italiani, in questo periodo caratterizzato da una foltissima attività diplomatica finalizzata al tentativo di risolvere il conflitto, è convinto che il principale ostacolo al raggiungimento di una pace giusta sia il presidente russo Putin. Più tiepida l’opinione sul ruolo degli Usa nei negoziati. Si registra invece scetticismo sull’invio di armi all’Ucraina da parte dell’Italia, mentre prevale la convinzione che il nostro Paese debba aderire alla coalizione dei volenterosi. Papa Leone XIV piace. Tutti i numeri del radar Swg
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Da Osaka allo spazio. L’Italia in mostra all’Expo consolida l’asse con il Giappone
A un mese dall’apertura dell’Expo 2025, il Padiglione Italia ospita una giornata dedicata alla cooperazione spaziale con il Giappone. L’Asi rafforza i rapporti con Jaxa e rilancia il ruolo dell’Italia nella corsa allo spazio. Tecnologie, diplomazia e imprese si incontrano in un contesto strategico che guarda alle orbite, alla Luna e anche oltre
Libia, la destabilizzazione a Tripoli rischia di bloccare il petrolio
La Libia affronta una nuova fase di instabilità politica e militare, con il rischio concreto di un blocco petrolifero da parte di Haftar. Questo scenario, sottovalutato dai mercati, potrebbe avere gravi conseguenze economiche per l’Italia e l’Europa. In un contesto globale già fragile, la crisi libica minaccia di innescare una tempesta perfetta nei mercati energetici
La politica estera di Meloni? Fedele alla tradizione euro-atlantica. Castiglioni spiega perché
Il governo Meloni, al di là delle critiche, sta seguendo una politica estera perfettamente in linea con la tradizione euro-atlantica e tesa ad arginare un’Europa delle nazioni in cui l’Italia ha ben poco da guadagnare. L’analisi di Federico Castiglioni, ricercatore nel programma “Ue, politica e istituzioni” dell’Istituto Affari Internazionali
Reset e nuova collaborazione. Le relazioni tra Londra e Bruxelles nel post-Brexit
In un contesto globale complesso è naturale che due realtà che per decenni sono state così interconnesse da un punto di vista economico, commerciale e finanziario, ma anche in termini di partnership sulle politiche di difesa, di intelligence, di sviluppo tecnologico, cerchino oggi di recuperare spazi di collaborazione. Una maggiore vicinanza tra le due sponde della Manica può inoltre essere utile al dialogo tra le due sponde dell’Atlantico. Il commento di Mario Angiolillo
Perché è troppo presto per parlare di crisi del dollaro. L'analisi di Zecchini
Oggi appare prematuro parlare di crisi del dollaro, ma non si può escludere che le misure di Trump erodano la fiducia nel dollaro come principale punto di riferimento nel sistema internazionale. L’analisi di Salvatore Zecchini
Così la Gdf combatte le banche clandestine cinesi. Le parole di De Gennaro
La Guardia di finanza ha recentemente smantellato una “banca occulta” a Brescia, operante all’interno di un negozio che offriva servizi di pagamento abusivi per riciclare denaro di provenienza illecita. Il comandante generale al Sole24Ore: “Non diffusione capillare ma alert”
Cosa non condivido nella politica estera di Meloni. L’opinione di Elio Vito
Il modo di governare di Meloni, in politica estera, danneggia l’autorevolezza dell’Italia ma passa del tutto inosservato, anzi viene persino lodato, da chi, per il ruolo che svolge, dovrebbe richiamarla almeno ad avere un po’ di prudenza. L’opinione di Elio Vito, ex ministro, deputato di Forza Italia e già membro Copasir
La Russia dice addio al porto di Tartus ma rilancia in Libia con l'Africa Corps
Il recente accordo da 800 milioni di dollari tra Siria ed Emirati Arabi Uniti per lo sviluppo del porto di Tartus segna un punto di svolta negli equilibri mediterranei. Firmato all’indomani dell’annuncio di Trump sulla revoca delle sanzioni contro Damasco, questa intesa commerciale riflette profondi cambiamenti geopolitici: la Russia perde una base strategica mentre gli Usa, attraverso i Paesi del Golfo, sembrano ridisegnare la loro influenza nella regione. L’analisi del generale Caruso, consigliere militare della Sioi
Trump chiama, ma Putin risponde? Mosca cerca più interessi che negoziati
Trump rilancia un’iniziativa diplomatica con Putin sulla guerra in Ucraina, ma senza reali cambiamenti nella posizione russa. L’apparente apertura rischia di congelare il conflitto alle condizioni di Mosca, indebolendo Kyiv e la coesione occidentale. Washington tiene il punto, il Cremlino allunga i tempi sfruttando l’inerzia a proprio favore