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In vista delle elezioni del 25 settembre serve “maggiore prudenza” nell’utilizzo degli strumenti informatici diventato “sempre più frequente”. È quanto scrivono i questori del Senato – Antonio De Poli, Paolo Arrigoni e Laura Bottici – in una mail con la quale invitano i membri della Camera alta a un “approccio consapevole” mettendoli in guardia dai rischi cyber. In allegato una sorta di vademecum intitolato “Sicurezza informatica e pericoli della rete – Consigli per un uso consapevole degli strumenti informatici”.

Nel documento di 9 pagine ci sono suggerimenti su come “scegliere una password sicura” (“Una password non sicura è come una password lasciata a vista su un post-it!”, si legge nelle prime righe – chissà se si tratta di un riferimento all’onorevole Maurizio Gasparri, che nei giorni scorsi ha inavvertitamente mostrato in diretta televisiva una sua password scritta su un pezzo di nastro adesivo sul reto di un tablet), “identificare mail ed sms sospetti”, “evitare i pericoli in Internet”, “scaricare app sicure” e “non cadere nella trappola degli impostori”, oltre a consigli generali sulla privacy. Spesso è l’utente finale l’anello debole della catena della sicurezza informatica. Per questo, i questori spiegano come questa “non può” essere affidata “esclusivamente a strumenti tecnici ma richiede un approccio consapevole da parte degli utenti stessi”.

Nella sezione riguardante le app sono presenti quattro consigli su quelle sicure e altrettanti su quelle da evitare. Non se ne cita nessuna, neppure TikTok, di proprietà del colosso cinese ByteDance, il cui utilizzo è stato nei giorni scorsi fortemente sconsigliato ai membri della Camera dei rappresentanti degli Stati Uniti per ragioni di sicurezza nazionale alla luce della gestione dei dati degli utenti su server in Cina.

Il vademecum arriva dopo il recente allarme dal Copasir e sembra accogliere le proposte avanzate proprio dal Comitato che negli ultimi tempi ha avanzato proposte e acceso un faro sulle forme di disinformazione e di ingerenza straniere, anche con riferimento alle minacce ibride e di natura cibernetica, come osserva l’Adnkronos.

Nelle scorse settimane il senatore Adolfo Urso di Fratelli d’Italia, presidente del Copasir, ha inviato due lettere ai presidenti di Senato e Camera, Elisabetta Casellati e Roberto Fico. La prima per mettere in guardia il Parlamento italiano dalle forme di ingerenza straniere, che divengono “ancora più intense ed accentuate con l’avvicinarsi delle consultazioni elettorali”, e che in Germania si sono concretizzate con una violazione dei “sistemi informatici del Bundestag” e “una esfiltrazione di informazioni dalla posta elettronica dei parlamentari tedeschi già nel 2015” ma “anche in tempi più recenti”. Molto spesso gli attacchi cyber fanno leva sulla “non sufficiente preparazione sul piano tecnologico, procedurale del soggetto attaccato o su una scarsa consapevolezza da parte degli utilizzatori dei sistemi informatici”, scriveva. Nella secondo, il presidente Urso ha fatto riferimento ai “rischi di possibile ingerenza esterna diretti a condizionare la stessa campagna elettorale” sottolineando la necessità che, nonostante lo scioglimento anticipato delle Camere (su cui rimangono ombre russe) e l’avvio della campagna elettorale, ad agosto il Copasir resti “pienamente operativo e pronto ad attivarsi”.

Rischi cyber in vista del voto. Arriva il vademecum per i senatori

Dopo l’allarme del Copasir i questori De Poli, Arrigoni e Bottici scrivono ai colleghi invitando a una “maggiore prudenza” nell’utilizzo degli strumenti informatici e inviando una guida su sicurezza informatica e privacy

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