Skip to main content

Nell’ultima legislatura sono state due le crisi di governo estive: la prima ad agosto del 2019, con l’uscita della Lega dal governo Conte I; la seconda, la più recente, si è aperta il 20 luglio e ha portato, in seguito, alle dimissioni di Mario Draghi e alla caduta del suo esecutivo. La differenza tra le due è nell’esito della crisi, chiaramente.

Quest’anno, infatti, si andrà al voto, il 25 settembre, dopo una legislatura di record e primati, compreso quello della campagna elettorale agostiana. Nessuna ricomposizione politica è stata possibile per evitare il voto in autunno, complice anche la scadenza naturale della legislatura che sarebbe arrivata nella primavera del 2023. Con queste premesse, dunque, non è secondario chiedersi quale sia il livello di partecipazione alla campagna elettorale dei cittadini italiani, impegnati nelle vacanze estive.

I NUMERI DELLA CAMPAGNA D’AGOSTO

Secondo l’istituto di sondaggi Swg, poco più di 1 italiano su 3 seguirà in modo assiduo la campagna elettorale e molti non la vogliono nei luoghi di villeggiatura. Il no totale alla campagna d’agosto arriva dal 22% degli intervistati, mentre il 40% la seguirà, ma non in modo assiduo. Di più: il 35% degli intervistati non vorrebbe mai che i partiti facessero campagna elettorale nei luoghi di villeggiatura o di vacanza.

PREVISIONI DI ASTENSIONE

In Italia, ma non solo, l’astensionismo è un problema di cui le forze politiche devono tenere conto. Secondo il Radar Swg, al momento ad essere intenzionati a votare in modo certo sono solo il 58% dei cittadini, con una grande percentuale di incerti. La ragione? Un’offerta politica troppo incerta, nonché l’idea che il voto non serva a niente. Non aiuta, comunque, la campagna elettorale ancora in via di composizione: nelle ultime settimane le beghe tra le forze politiche, specialmente nel campo del centro e del centrosinistra, rendono ancora il quadro ancora fortemente incerto.

IDENTIKIT DI CHI VOTA

Non stupisce che ad avere maggiore propensione al voto siano i residenti nelle città grandi e medio-grandi, chi ha una buona condizione economica, i laureati, gli over 54enni e i pensionati, mentre una grande disaffezione verso le urne viene manifestata dai 35-54enni, tra chi risiede nei piccoli centri, i lavoratori autonomi e gli operai, così come tra i 18-34enni e i residenti al Sud e nelle Isole.

CHI COLPISCE L’ASTENSIONE?

È quasi un testa a testa, ma la percentuale di astenuti sembra andare a favore del centrodestra: solo il 28% di chi si colloca in quell’area politica non si recherà alle urne, mentre per il centrosinistra la percentuale è del 31%. L’astensione raggiunge i massimi picchi al centro e tra chi non si colloca politicamente in nessuno schieramento. Questo può anche significare che la nascita di un terzo polo centrista potrebbe attrarre quella massa di intervistati e potenziali elettori che al momento non trovano una forza politica in cui si identificano.

Chi vince la partita dell'astensione? I numeri di Swg

Secondo i dati dell’istituto di sondaggi solo il 58% degli italiani, oggi, andrebbe sicuramente a votare. Con un quadro politico ancora in via di composizione, ecco cosa racconta l’astensione

Tutta colpa degli Usa? Cosa non va nel racconto italiano su Pelosi a Taiwan

Chiunque si occupa di Cina lo sa bene: parlare di Taipei è un rischio. Ecco che la maggior parte dei commentatori hanno scelto il profilo basso e seguito la linea ufficiale di Pechino definendo il viaggio della speaker della Camera come una “provocazione” di Washington. Il commento di Stefano Pelaggi, docente alla Sapienza Università di Roma

Identificato un nuovo virus cinese ed è più mortale del Covid

Attacca la funzionalità di fegato e reni con tassi di mortalità che possono raggiungere anche il 75 per cento. Attualmente non esiste un vaccino. Fa parte degli henipavirus, classificati con un livello di biosicurezza 4

Politica degli aiuti e vincoli di bilancio. L'analisi di Zecchini

Indubbiamente la finanza pubblica va impiegata per promuovere la crescita, sostenere i settori più vulnerabili, fornire quei servizi a beneficio dello sviluppo sociale e perseguire la stabilità macroeconomica. Nondimeno, questi obiettivi vanno perseguiti con efficienza, con un’attenta selezione dei beneficiari

Jcpoa, la bozza Ue mette d’accordo tutti. Escluso l’Iran

L’Iran è davanti a una decisione cruciale: accettare la ricomposizione del Jcpoa attraverso la bozza presentata dall’Ue (su cui apparentemente c’è adesione degli altri partecipanti al tavolo negoziale del “5+1”)

Al servizio della Russia. Putin mette la camicia di forza alle aziende occidentali

Dopo una prima stretta di luglio, con cui il Cremlino ha congelato la dismissione degli asset dei Paesi ostili in loco, ora Mosca blocca sul nascere ogni minimo disimpegno azionario dalle grandi industrie strategiche della Federazione. Nel mirino c’è (forse) Exxon Mobil

Le agenzie di rating e lo scarso potere della politica

In concomitanza delle elezioni e della formazione del nuovo governo arriveranno gli outlooks delle agenzie di rating. Ma nel frattempo l’economista austriaco Bayer apre una riflessione mettendo sotto accusa la politica che dovrebbe controllare e indirizzare il settore finanziario. Il commento di Giuseppe Pennisi

Invasione di Taiwan entro il 2024? Gli Usa: “Non cederemo a provocazioni”

Taiwan avvia le sue esercitazioni militari per testare le proprie capacità di difendere l’isola. Una risposta anche alle manovre che Pechino continua a condurre intorno alle sue acque. Intanto il Pentagono minimizza la minaccia della Repubblica Popolare, considerata una provocazione per alterare lo status quo, “ma non abboccheremo”

Phisikk du role - Calenda Dragonheart e la raccolta delle firme

Per presentare le candidature nei diversi collegi è necessario raccogliere le firme per le liste elettorali. Quindi essere o non essere in partita ad oggi dipende tutto da questo. In via di principio non è molto difficile però quando la gente è in vacanza e non hai alle spalle la struttura organizzativa di un partito di massa… La rubrica di Pino Pisicchio

Intel va a Nord. Botta e risposta tra i sindacati siciliani e Giorgetti

Il ministro respinge le accuse di “bocciatura politica” per Catania dopo che Reuters ha rivelato che lo stabilimento dovrebbe sorgere in Piemonte o in Veneto. “Il dossier non è più seguito dal Mise”, si legge in una nota che conferma gli screzi con Colao (che non viene nominato)

×

Iscriviti alla newsletter