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Italferr, la società di ingegneria del Polo Infrastrutture del Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane, ha costruito un gemello digitale della Basilica di San Pietro.

Un progetto quello portato avanti che consentirà di monitorare in futuro la Basilica Vaticana.

Lo studio, condotto in collaborazione con la Fabbrica di San Pietro, è iniziato negli orari di chiusura al pubblico la scorsa estate, con i primi rilievi necessari a raccogliere oltre 3,1 terabyte di dati.

2 mesi di rilievi, tra interno ed esterno, con drone e pallone aerostatico, 15 mila foto per 630 Giga Pixel acquisiti, 2 settimane di post elaborazione delle nuvole di punti con moltissimi pc in parallelo, e ulteriori 2 mesi di attività per lo sviluppo del modello informativo BIM e del Digital Twin. Un progetto quindi che ha messo insieme l’alta tecnologia e la digitalizzazione con l’arte, la fede e la cultura.

Ad oggi l’intera mole di dati è già in possesso della Fabbrica di San Pietro. All’interno del Digital Twin della Basilica confluiranno i dati provenienti dalla sensoristica definita nel progetto di monitoraggio.

Le elaborazioni saranno rese disponibili alla Fabbrica di San Pietro per future attività di manutenzione a servizio della Basilica. Mediante specifici algoritmi di calcolo, si potrà così investigare la capacità di risposta dell’opera alle sollecitazioni statiche e dinamiche, avere piena conoscenza dello stato di salute delle strutture e procedere alla progettazione di un sistema di monitoraggio strutturale permanente.

A supportare il lavoro di Italferr, collaborazioni prestigiose come quella con Italdron Air Service Srl, CAD Connect, per le attività di rilievo in campo, e Sacertis Ingegneria s.r.l per la progettazione del sistema di monitoraggio.

Il progetto sarà illustrato al pubblico appena terminata la prima fase di elaborazione dei dati raccolti.

Un gemello digitale della Basilica di San Pietro. Il progetto Italferr (Gruppo FS)

Lo studio, condotto in collaborazione con la Fabbrica di San Pietro, è iniziato negli orari di chiusura al pubblico la scorsa estate, e ha creato un gemello digitale della Basilica Vaticana

Robert Habeck

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