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Venticinque persone sono state arrestate in Germania nell’ambito di un’operazione che ha smantellato una rete di ispirazione neonazista. Secondo la polizia, il gruppo si stava preparando a colpire obiettivi istituzionali per prendere il potere con un colpo di Stato. Alla guida del nuovo governo si sarebbe insediato il leader della banda, un aristocratico tedesco. Altre ventisette persone sono attualmente indagate, ma non in stato di arresto.

L’episodio si qualifica come la più grande operazione antiterrorismo della Repubblica Federale, con arresti in undici dei sedici lander. L’organizzazione avrebbe cominciato a operare almeno dal novembre 2021, raccoglieva soprattutto membri delle forze armate e dei corpi speciali di polizia, quasi tutti legati all’entità di estrema destra Reichsburger (letteralmente: cittadini del Reich).

Questa formazione sosterrebbe la rinascita della Germania sul modello dell’Impero di fine Ottocento, non riconosce l’odierna struttura statale federale, e ritiene che il Paese viva sotto costante occupazione nemica dalla resa del regime nazista nel 1945.

I membri erano pronti a usare la violenza e accettavano la morte come rischio da correre durante l’operazione. L’intelligence militare tedesca ha riferito che il gruppo avrebbe avuto piani concreti per assaltare il Parlamento a Berlino.

L’organo supremo di questo gruppo era presieduto da Heinrich XIII, nobile settantunenne della Casata di Reuss, una dinastia reale dello stato tedesco della Turingia. Il resto della famiglia avrebbe preso le distanze dall’individuo diversi anni fa, a causa delle sue “idee maniacali, paranoiche e complottiste”.

Il Principe aveva messo in piedi una vera e propria struttura governativa alternativa, che avrebbe sostituito il governo federale, con un organo di vertice e compiti ripartiti tra i vari dipartimenti, come sanità, giustizia, esteri, eccetera. Il “consiglio” aveva anche un dipartimento militare, che sarebbe stato utilizzato per prendere il potere. Secondo Der Spiegel, la caserma di un’unità del Comando delle Forze Speciali (nota come Ksk) è stata oggetto dell’incursione della polizia, ed è stata smantellata dal ministero della Difesa per le sospette connessioni tra i membri e l’organizzazione eversiva.

L’organizzazione avrebbe cercato contatti con i rappresentati della Federazione Russa in Germania, ma la polizia ha riferito di non avere notizia di risposta da parte di questi ultimi. Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, è dovuto intervenire affermando che Mosca non ha alcun ruolo nella vicenda, che sarebbe un “problema interno tedesco”.

Il ministro degli Interni, Nancy Faeser, ha detto che il governo tedesco userà tutto il proprio potenziale legislativo per fare fronte alla minaccia neonazista. E ha proseguito: “Le indagini offrono uno sguardo nell’abisso di una minaccia terroristica proveniente dall’ambiente dei Reichsbuerger. (…) Lo Stato sa come difendersi nemici della democrazia”.

Il fallito golpe tedesco e i "nemici della democrazia"

La polizia tedesca ha arrestato venticinque persone e molte altre sono indagate per aver pianificato un attacco al parlamento con l’obiettivo di sovvertire l’ordine democratico. Un’organizzazione neonazista con capacità logistiche e operative importanti, che sogna la Germania imperiale, rifiuta l’ordine liberale e fa proseliti tra le forze armate tedesche. Con a capo un principe disconosciuto dai membri della sua famiglia

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