Skip to main content

Com’è difficile raccontare della politica fatta di “ragionamenti complessi”, nel tempo in cui lo schema binario della semplificazione algoritmica – uno/due, che poi si traduce in amico/nemico – regna sovrano. Ciriaco De Mita, che della complessità politica fu il teorico e l’aedo, tanto da indossare – con qualche civetteria – l’abito del “magno-greco” tagliatogli addosso da Gianni Agnelli (che lo capiva poco e quel poco manco gli piaceva), fu uomo della Prima Repubblica al grado più alto di raffinatezza teorica.

Dopo la generazione dei padri fondatori della Democrazia cristiana, dei De Gasperi, Sturzo, Gonnella, Taviani, e quella dei “giovani costituenti” come Moro, Dossetti, Fanfani, Ciriaco De Mita rappresentò la generazione dei “professionisti” della politica, con Forlani, Donat Cattin, Piccoli, per citarne solo alcuni, conquistando posizioni di rilievo in una stagione di piena stabilizzazione degli assetti di potere democristiano, ma avendo la ventura di vivere anche l’epifania del loro declino, nel settennato – ‘82/‘89 – in cui fu segretario del partito. Fu un democristiano fuori dalla oleografia in voga ai suoi tempi, che era del genere curiale, sfuggente, mediatore a oltranza, ideologicamente sbiadito. Al contrario: portò un’aura di decisionismo e di “leaderismo” nelle stanze neobarocche di palazzo Cenci/Bolognetti, in piazza del Gesù, promuovendo un’idea di rinnovamento della forma-partito che rappresentò uno shock benefico per una Dc che aveva cercato di curare la ferita della tragedia di Moro rinforzando il profilo delle antiche liturgie rassicuranti mentre De Mita puntava sulla formazione e sulla cultura e promuoveva l’innesto della nuova generazione al vertice del territorio.

Forse, se cercassimo una qualche concordanza caratteriale ma anche di capacità innovativa con i leader dell’epoca, potremmo rintracciarla solo nel suo antagonista per antonomasia: Bettino Craxi. Nei due, cui non faceva certo difetto l’autostima, era fortissimo il senso della politica come opera sublime, come visione, come destino dell’uomo sociale. In entrambi, caratterialmente tutt’altro che “morbidi”, era forte l’idea del partito come comunità di persone che condividono un idem sentire per cambiare il quadro sociale, perché fare politica senza incidere nella società non ha senso. Tre connotati furono fondamentali nella storia politica di De Mita: il suo “sentire” le radici irpine che, quasi esercitando un vezzo snobistico, esibiva con il suo accento, adoperando peraltro un lessico forbitissimo. Un altro connotato fu l’appartenenza alla corrente di “Base”, una componente della sinistra “politica” ( a differenza della sinistra “sociale” di Donat Cattin) promossa e sostenuta da Enrico Mattei. Il terzo fu il rapporto controverso con il governo.

Fu tre volte ministro e presidente del Consiglio, ma, a differenza di colleghi come Andreotti e Colombo, recordman di premierati e dicasteri – certamente più a loro agio nell’oleografia democristiana d’antan – De Mita amò la politica dal lato delle architetture che si costruiscono dal ponte di comando del partito e delle istituzioni parlamentari, piuttosto che da quello della gestione. Fu deputato (mai senatore) per undici volte e parlamentare europeo per tre e presiedette la commissione bicamerale per le riforme tra il ‘92 e il ‘93.

Amò, figlio di sarto, i begli abiti sartoriali, dai tessuti inglesi e dal taglio napoletano, i buoni libri, la compagnia degli intellettuali e, sopra a tutto, la politica. A 86 anni diventò sindaco della sua Nusco, un paese di poco più di 4000 abitanti. È morto da sindaco in carica. Facendo ancora politica, come, sono sicuro, avrebbe desiderato se avesse potuto scegliere. Chi lo ha visto o sentito recentemente dice della sua lucidità straordinaria e dei suoi giudizi taglienti. Urticanti e azzeccati come un aforisma di Oscar Wilde.

Ciriaco De Mita

Ciriaco De Mita e le architetture della politica

Fu tre volte ministro e presidente del Consiglio, ma De Mita amò la politica dal lato delle architetture che si costruiscono dal ponte di comando del partito e delle istituzioni parlamentari, piuttosto che da quello della gestione. Il ricordo di Pino Pisicchio

Non solo energia. Italia e Algeria cercano dialogo strategico

Di Emanuele Rossi e Massimiliano Boccolini

Algeria e Italia stanno costruendo una relazione più profonda, principalmente sul piano economico (dove il commercio del gas è predominante), ma allargata anche a dossier politici e strategici come quello della stabilizzazione in Libia e della sicurezza della regione del Mediterraneo meridionale. Temi sul tavolo della visita italiana del presidente algerino Tebboune

Elezioni in Colombia, i candidati e le proposte (anche rischiose)

Domenica 29 maggio ci sarà il primo turno delle presidenziali colombiane. In testa nei sondaggi l’ex guerrigliero ed economista Gustavo Petro, con un’importante proposta di riforma tributaria…

L’Iran invia greggio attraverso Italia e Croazia? Lo strano viaggio di una nave

La ARC 1, battente bandiera panamense e partita dalla Malesia, da alcuni giorni è a Fiume. Prima era stata per quasi 31 ore a Trieste. Potrebbe trasportare petrolio del regime di Teheran. Jungman (Uani) avverte chi cerca alternative ai rifornimenti russi ricordando il rischio di sanzioni Usa: “Serve una rigorosa due diligence per determinare la vera origine del carico”

Revocate le prime onorificenze a cittadini russi. Ecco chi sono

Su iniziativa del ministro Di Maio, il presidente Mattarella ha firmato i decreti di revoca “per indegnità” a quattro figure legate al Cremlino per l’invasione dell’Ucraina. È solo l’inizio

TOChina Summer School. Arriva la sedicesima edizione

Torna la TOChina summer school con un’edizione straordinaria. In vista del Congresso del Partito comunista cinese di autunno, una panoramica d’eccezione sulla Cina che sarà e l’ordine internazionale, con esperti di fama mondiale. Qui tutti i dettagli per le iscrizioni

Italia e Axiom, così cresce lo spazio commerciale made in Italy

Un modulo tutto italiano per la futura stazione spaziale commerciale di Axiom. Il modulo potrebbe far parte della struttura che subentrerà alla Stazione spaziale internazionale (Iss) nel 2031. Si intensifica la collaborazione tra l’Italia e la società spaziale texana, dopo il recente memorandum firmato dal ministro Colao e Axiom per implementare le sinergie in orbita e sviluppare progetti congiunti

Una passeggiata spaziale per AstroSamantha? L’Esa ci spera

L’astronauta italiana dell’Esa, Samantha Cristoforetti, potrebbe realizzare una passeggiata spaziale indossando una tuta Orlan russa. A rivelarlo è il direttore dell’Agenzia spaziale europea (Esa), Josef Aschbacher, secondo il quale la conferma dovrebbe arrivare entro fine giugno

Disarmo nucleare, una riflessione etica

Il disarmo nucleare pone questioni etiche aperte da decenni. Adesso ci sarà un “redde rationem” per la pace, il lavoro, l’economia sostenibile? L’intervento di Antonino Giannone, professore Leadership and Ethics e membro del Comitato per una Civiltà dell’Amore

Il nucleare russo e l'invasione di Taiwan. Intervista a Matthew Kroenig

L’esperto dell’Atlantic Council ha spiegato che la terza dichiarazione di Biden a difesa di Taiwan non è un caso, che c’è un 15% di possibilità che Putin usi armi nucleari su obiettivi militari ucraini, e che è il momento di sganciarci dalle tecnologie critiche cinesi. La sicurezza nazionale deve venire prima del calcolo economico (tanto prima o poi il conto si paga)

×

Iscriviti alla newsletter